Pagelle Juventus-Lazio 2-1 Finale di Coppa Italia 2015

Juventus-Lazio 2-1: Le Pagelle della Finale di Coppa Italia 2015

Ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma è andata in scena Juventus-Lazio, finale secca di Coppa Italia. Il trofeo è andato ai bianconeri, i quali hanno avuto la meglio soltanto ai tempi supplementari sulla compagine di Pioli. I biancocelesti, però, non hanno affatto sfigurato ma, al contrario, hanno tenuto testa ai campioni d’Italia per larghi tratti dell’incontro.
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Di seguito riportiamo le pagelle di Juventus-Lazio.

Juventus-Lazio: Le Pagelle della Juventus

MatriStorari 6: E’ impotente sul gol di Radu, anche se -forse- avrebbe potuto trattenerla meglio. Per il resto della partita, però, compie adeguatamente il proprio compito dettando i ritmi ed organizzando la difesa in maniera impeccabile.

Barzagli 6.5: Soffre l’estro di Candreva, ma viene aiutato adeguatamente da Lichtsteiner, il che lo agevola e non poco. Sta tornando il difensore arcigno e roccioso che tutti abbiamo in mente, anche se per vederlo al top assoluto della forma dovremo attendere la prossima stagione. Ieri sera, comunque, la sua prova è stata impeccabile dal momento che riesce a dare ordine e tranquillità a tutti e due i suoi compagni di reparto.

Bonucci 6.5: Tiene a bada un tipo tosto come Klose, il quale risulta pressoché anonimo. I suoi miglioramenti, da inizio stagione, si notano a vista d’occhio: rispetto alle passate stagioni l’ex centrale del Bari riesce ad essere maggiormente concentrato gestendo un minor numero di palloni ma in modo migliore e più efficace. Sarà un’arma importante anche per la finale di Champions: il Triplete passerà necessariamente anche dalle sue giocate.

Chiellini 7: Si comporta da vero e proprio Capitano, la cui fascia ieri sera era legata al suo braccio causa assenza di Buffon. Si dimostra tale sotto tutti gli aspetti e punti di vista, prendendosi a carico un osso duro come Felipe Anderson riuscendo a tarpagli le ali. Il gol del pareggio, poi, è la ciliegina a coronamento di una stagione giocata a livelli altissimi, con un’attenzione, una cattiveria agonistica ed una voglia di vincere che pochi elementi possiedono. Si vede che è maturato sul campo ma anche fuori: auguri, papà Giorgio!

Evra 6.5: Compie una gara all’insegna dell’attenzione e del sacrificio: attento in difesa, propositivo quando è chiamato ad offendere. Tiene a bada, insieme a Chiellini, un elemento spacca-difese come Felipe Anderson, riuscendo a dare un contributo importante in entrambe le fasi. Dopo un periodo -iniziale- di adattamento, il terzino francese si dimostra a proprio agio sia nella difesa a 4 sia nel ruolo di ala nel centrocampo a 5: prezioso.

Pogba 5.5: E’ l’unica nota davvero storta di questa gara. Gli alibi sono parecchi, i quali vanno dal rientro piuttosto recente dall’infortunio patito in Champions e che l’ha tenuto lontano dai campi di gioco da parecchio tempo, al fatto che tre partite di fila sono pesanti fisicamente per tutti, a maggior ragione per lui. Preso atto di questa situazione, però, dal francese ci si aspettava obiettivamente di più: perde un’infinità di palloni tentando dribbling troppo spesso azzardati in zone del campo nevralgiche, risultando lezioso e talvolta eccessivamente fiero di sé. Esce deluso, ed ha ragione.
(Pereyra 7: Entra e da’ subito freschezza alla manovra offensiva senza lesinare, però, ripiegamenti in difesa. E’ generoso, tecnicamente eccellente e possiede una corsa invidiabile: ora come ora non può e non deve essere considerato solo e soltanto una riserva.)

Pirlo 6.5: Intorto a lui la Lazio forma fin dai primi minuti una gabbia piuttosto stretta, che ne limita decisamente il raggio d’azione. Il colpo del campione, però, ci scappa sempre: è proprio dai suoi piedi che nasce la punizione vincente che porta al primo gol di Chiellini e sempre dal suo destro fatato ha origine la seconda rete firmata Matri. L’età avanza, ma la classe rimane.

Vidal 6: E’ in partita e si vede. Corre, lotta, ringhia su tutto e tutti, rincorre chiunque ma molto spesso tutto questo sacrificio culmina con un nulla di fatto. Quando ha la palla tra i piedi, talvolta, ha il difetto di rallentare la manovra invece di proporre gioco in avanti; la sua prestazione, però, è ampiamente sopra la sufficienza.

Lichtsteiner 6: E’ un metronomo importante che corre avanti ed indietro incessantemente da oltre quattro anni lungo la fascia destra senza mai fermarsi. Prezioso in avanti, altrettanto utile ed attento in fase difensiva; non riesce a frenare totalmente il talento e le accelerazioni di Candreva, ma senz’ombra di dubbio ne limita quantomento parzialmente le qualità.
(Padoin S.V.
Entra per dare il cambio allo svizzero, giocando pochi minuti ma, come sempre, mettendo in campo grande attenzione e spirito di sacrificio: è lui l’arma in più di questa Juventus.)

Llorente 6: Non ci sentiamo di bocciarlo. A dispetto di quanto scritto da numerose testate, il lavoro del basco è stato molto e, sebbene talvolta sia stato infruttuoso, è stato comunque prezioso per la squadra. Gioca molto di sponda, difendendo il pallone facendo rifiatare l’intera squadra ma, purtroppo, pecca di precisione sotto-porta dove, a dire il vero, non è mai riuscito a costruirsi una chiara e nitida occasione da rete.
(Matri 7.5: L’uomo che non ti aspetti. Arrivato a gennaio come soluzione di rincalzo, rappresenta a pieno lo spirito di questa squadra, in cui ognuno, titolare o riserva che sia, riesce a dare il proprio contributo risultando decisivo. Matri è stato questo e molto altro: un gol annullato -ingiustamente- pochi minuti dopo il suo ingresso, tanto lavoro sporco in aiuto al centrocampo ed una rete decisiva per la vittoria della Coppa Italia. L’urlo di gioia, poi, è qualcosa che fa venire i brividi: il suo futuro sarà necessariamente lontano da Torino in quanto a gennaio è arrivato con la formula del prestito secco e gratuito dal Milan, ma resterà sempre l’eroe dell’Olimpico.)

Tevez 6.5: Meno pimpante del solito, paga la marcatura asfissiante di Gentiletti e Radu. Tocca meno palloni del solito, ma quelli che gioca sono sempre pericolosi. Decisivo sul secondo gol.

All. Allegri 8: E’ il regista di questo meraviglioso film chiamato Juventus. Abbandonato sul ciglio della strada -piuttosto ingiustamente- dal Milan, è arrivato tra i fischi e le titubanze di una piazza abituata, da qualche tempo a questa parte, a vincere sempre. E’ riuscito a migliorare e a migliorarsi, donando quella tranquillità necessaria per crescere esponenzialmente e raggiungere obiettivi sempre più alti: il Triplete rimane sempre assai difficile, ma ora i tifosi possono sperare.

Juventus-Lazio: Le Pagelle della Lazio

Antonio Candreva

Berisha 5: Qualche uscita fuori luogo per il portiere albanese, il quale non è riuscito a dare quella sicurezza necessaria all’inedita difesa a 3 proposta da Pioli. Qualche compa in entrambi i gol c’è: nel primo, infatti, si fa sorprendere dal gesto tecnico -per altro notevole- di Chiellini, mentre sul secondo non riesce a trattenere un tiro tutto fuorché irresistibile di Matri. Sul talento non si discute, ma non era in una gran serata.

De Vrij 5.5: Al rientro -quasi- assoluto dopo un infortunio che l’ha costretto ad uno stop di un mese e mezzo, il giovane difensore classe ’92 è calato con il passare dei minuti: attento nella prima fase dell’incontro, in ritardo nelle chiusure e poco preciso nelle marcature nella seconda. Esce stremato durante i tempi supplementari.
(Keita Balde S.V. Non incide né in un senso né nell’altro.)

Gentiletti 6: Dopo l’exploit di sabato sera contro la Sampdoria, l’esperto centrale argentino conferma quanto di buono ha fatto vedere prima e dopo il suo rientro. Riesce a fermare in più di un’occasione Tevez e quasi sempre Llorente. Positivo.

Radu 6.5: Il migliore della difesa anche al netto del gol che ha portato, dopo pochi minuti ed un po’ a sorpresa, la sua Lazio in vantaggio. Capitano caparbio, grintoso, che non sbaglia nulla: questo è lo spirito con cui si dovrebbe affrontare ogni partita. Esce per infortunio a pochi minuti dal fischio della fine dei tempi regolamentari; la sua assenza peserà.
(Mauricio 5.5: Dimostra di non essere all’altezza di colui che sostituisce. Lento ed in ritardo sulle incursioni di Lichtsteiner dalla destra, patisce l’estro e la velocità di Pereyra.)

Basta 5.5: Tanto fumo e davvero troppo, troppo poco arrosto. Spinge con continuità nel primo tempo, ma nella ripresa subisce un evidente quanto negativo calo fisico palesando i soliti limiti difensivi che ne limitano decisamente la crescita e le prestazioni.

Cataldi 6.5: Sembra un veterano. La calma, la freddezza, il talento e la personalità con le quali scende in campo sembrano quelle di un regista navigato mentre, invece, stiamo parlando un ragazzo classe ’94. Si dimostra attento in fase di copertura ma allo stesso tempo intellingente quando si tratta di impostare e far girare il pallone; l’esperienza dell’anno scorso, in prestito, a Crotone l’ha fatto crescere sotto tutti i punti di vista, dal momento che in Primavera, talvolta, eccedeva in futili leziosismi e nelle fasi cruciali del match tendeva ad eclissarsi. E’ tornato in estate più forte e conscio delle proprie qualità, sapendo attendere la propria occasione. Un gioiello.

Parolo 6: In mezzo al campo è una diga, ma ha il difetto di non provare mai quegli inserimenti di cui è tanto capace. Non sfigura di certo, ma da uno come lui ci si attendeva qualcosa di più.

Lulic 5.5: Spinge molto sulla sua fascia di competenza ma arriva raramente sul fondo e, di conseguenza, dai suoi piedi arrivano pochi palloni giocabili o croos per i compagni. Saltuariamente si intestardisce un po’ troppo nel dribbling che, per dovere di cronaca, talvolta gli riesce, ma non basta.

Candreva 7: Il migliore dei suoi, senz’ombra di dubbio. Dribbla, corre, si sbatte, cambia fascia e torna in difesa ad aiutare i compagni. Questo è Antonio Candreva, un giocatore completo che nella sua carriera ha raccolto meno di quanto abbia effettivamente seminato: la maturità acquisita grazie a quest’esperienza con la maglia della Lazio è stata (ed è tuttora) la ciliegina sulla torta che mancava ad un ragazzo che ripaga la fiducia di un ambiente che lo venera incondizionatamente.

Klose 5: Evanescente.
(Djordjevic 6: Quel doppio palo pesa come un macigno. La sfortuna è il suo peggior nemico ma, per il resto, la sua partita è stata importante salvo quell’errore a tu per tu con Storari. Sta tornando quello di prima.)

Felipe Anderson 6: Tanti dribbling e qualche giocata vincente ma poca sostanza. Non sfigura di certo -anche lui- ma ha ancora tanto bisogno di crescere.

All. Pioli 6.5: Più di così non poteva fare. Juventus-Lazio potrebbe essere -finalmente- il trampolino di lancio di una carriera forse troppo sottovalutata in relazione alla bravura di questo allenatore. Quando anche la cattiva sorte, poi, ti mette il bastone fra le ruote non puoi far altro che inchinarti al cospetto della squadra più forte che non è, però, quella che ha giocato meglio. Il risultato finale è infausto e l’amarezza per la sconfitta rimane, ma domani è un altro giorno ed il Derby è alle porte: questa Lazio, sotto la sua guida, può volare.

Il Tabellino di Juventus-Lazio 2-1 Finale di Coppa Italia 2015

Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (9′ sts Padoin), Vidal, Pirlo, Pogba (32′ st Pereyra), Evra; Llorente (39′ st Matri), Tevez 6,5. (
A disp: Buffon, Rubinho, Ogbonna, De Ceglie, Marrone, Asamoah, Pepe, Sturaro, Coman.) All. Allegri.

Lazio (3-4-3): Berisha; Basta, De Vrij, (1′ sts Keita), Gentiletti, Radu (15′ st Mauricio); Cataldi, Parolo, Lulic; Candreva, Klose (37′ st Djordjevic), Felipe Anderson.
(A disp: Marchetti, Strakosha, Braafheid, Cavanda, Ciani, Novaretti, Ledesma, Mauri, Onazi.) All. Pioli.

Arbitro: Orsato
Marcatori: 4′ Radu (L), 11′ Chiellini (J), 7′ pts Matri (J)
Ammoniti: Evra, Bonucci, Matri (J); Parolo, Candreva (L)
Espulsi: nessuno.

Francesco Bergamaschi

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