Nuovo stadio Inter e Milan: arriva il sì dal Consiglio comunale, ma San Siro rimane
Il consiglio comunale di Milano si è espresso favorevole al progetto di Inter e Milan per il nuovo stadio. Accantonata l’alternativa del totale abbattimento, si tratterebbe di una “rifunzionalizzazione” del vecchio San Siro per nuove e rinnovate funzioni
Le sorti del San Siro sembrano essere decise. Proprio nella giornata di ieri si è tenuta la seduta del consiglio comunale di Milano che ha dato parere favorevole per il progetto di Inter e Milan di un nuovo stadio.
In aula è stato approvato con 27 voti favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti, un ordine del giorno della maggioranza di centrosinistra per accogliere la richiesta delle due società e che prevede una “rifunzionalizzazione” del vecchio San Siro per nuove e rinnovate funzioni. Tuttavia si tratterebbe di un “sì” vincolato da ben 16 condizioni che vengono definite come imprescindibili ai fini della definizione del progetto.
Tra i paletti, contenuti all’interno del documento, il più importante è quello che salvaguarda il futuro del Meazza che non deve essere abbattuto per: “l’estrema rilevanza non solo locale ma nazionale ed internazionale, in quanto percepito come una icona del calcio”.
Si abbandona definitivamente l’alternativa che prevedeva l’abbattimento dello stadio per dare spazio ad un’area commerciale e di intrattenimento e si dettano le leggi per una sua riqualificazione. Tra queste: la minimizzazione dell’impatto ambientale, l’incremento del verde pubblico, la riduzione delle cubature, il rafforzamento della vocazione sportiva dell’area. Il nuovo Meazza dovrà adeguarsi alle esigenze attuali ed essere aperto anche a nuove funzioni come il calcio femminile, i settori giovanili, concerti e spettacoli culturali.
Tra le altre cose il Comune impone anche la riduzione della durata della concessione (quindi non più 99 anni) e che sia Palazzo Marino a detenere il ruolo di guida dell’intero progetto.

In merito al nuovo Stadio si è espresso il Sindaco Sala che ha sottolineato i possibili limiti della sua definizione: “Sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che quello che è il progetto” delle società come è oggi non è un progetto che è accettabile. Quindi è da qua che si ricomincia a lavorare a livello di giunta. Ho votato anche io e ho votato favorevolmente. [..] Quello che penso è che i volumi che sono stati chiesti sono volumi non realistici, sono eccessivi. Infine conclude: “Adesso parte la discussione vera con le società. Credo che le società siano consapevoli del fatto che il piano che ci hanno proposto era un piano troppo a loro favore. Non si può vedere un singolo aspetto perché sono tanti, e se si arrivasse ad un accordo si arriverà lavorando su più aspetti. Dobbiamo riportare questa proposta un po’ più nell’interesse del Comune”
Intervenuto anche il presidente del Milan Scaroni che auspica l’approvazione del progetto chiarendo: “Sono affezionato enormemente a San Siro, però ogni cosa ha il suo tempo[..] Mi auguro che Milano non dica no ad un progetto fantastico che consentirebbe la riqualificazione della zona di San Siro e di avere lo stadio più bello del mondo. Non riesco a credere che i miei concittadini rinuncino ad un’opportunità di questo genere“.
Le possibili difficoltà sul progetto San Siro hanno portato i due club a rivalutare anche la possibilità di un piano B che prevede, in caso di responso negativo da parte del comune di Milano, la realizzazione dello stadio nell’area ex Falck di Sesto San Giovanni.
In merito a ciò il Sindaco Milanese risponde:“Credo che tutti si debbano tenere un piano B nella vita, quindi non sono parole che mi turbano”, dice riferendosi alle parole di Scaroni che si era detto pronto a considerare un’area diversa da quella di San Siro. “Noi dobbiamo continuare sul nostro percorso – ha aggiunto Sala – e mi auguro che si arrivi a una conclusione positiva. Però così com’è oggi il progetto, non ci si può arrivare. Se si trova una formula diversa con buonsenso, ci si potrebbe anche arrivare”.
Come riportato da – La Repubblica- Resta da sciogliere il nodo economico. I club propongono di pagare un canone di concessione dell’area solo a partire dal 33esimo anno di vita del nuovo stadio, con un canone di 5,3 milioni l’anno per 60 anni. Ma in questo modo il Comune non incasserebbe un euro per 32 anni e poi avrebbe un affitto uguale alla metà di quanto incassa oggi, nonostante i club prevedano di raddoppiare gli introiti: ed è anche su questo che il Consiglio chiede alla giunta di intervenire.
Redazione
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