La notte NBA è stata interamente dedicata alle Western Conference Semi-Finals, delle quali si sono disputate le due Gara-3. Allo Smoothie King Center di New Orleans, i Golden State Warriors hanno ritrovato nel quintetto titolare dopo oltre 40 giorni Stephen Curry; il campo, però, ha visto i Pelicans di coach Gentry dominare e riaprire la serie. Decisiva in particolare la scarsa vena al tiro dei Campioni in carica (38% dal campo (35-92) e 29% da tre (9/31)), influenzata sicuramente anche dall’ottima difesa dei padroni di casa. Pelicans che mettono la freccia già nella seconda metà di primo periodo, con un break di 3-16 che conduce al +14 con 2’45” da giocare (14-27). Al 12′, i ragazzi di coach Gentry guidano nel punteggio 21-30.
Golden State fatica a rientrare. Dopo esser finiti a -15 (23-38 dopo 2′ di gioco nel secondo periodo), gli ospiti risalgono la china fino al -4 (40-44 a 6’25” dalla pausa lunga), per poi venir immediatamente respinti fino al -13 (42-55 con 3’48” sul cronometro). A fine primo tempo, le due compagini rientrano negli spogliatoi sul 56-62 Pelicans. Nel secondo tempo, ci si aspetta la consueta reazione degli Warriors, ma non andrà così. Trascinati dal duo Davis-Holiday, con un Rondo in serata di grazia dal punto di vista delle assistenze, i Pelicans chiudono la pratica nel terzo periodo, volando sul +25 con 2’13” da giocare (65-90).
Dopo aver concluso la terza frazione avanti di 17 lunghezze (75-92), nel quarto conclusivo New Orleans non si distrae, toccando anzi un massimo vantaggio di +26 (90-116 a 3’53” dalla fine), per poi concludere la partita sul 100-119. Una netta vittoria (la prima ai Playoff di New Orleans su Golden State) nel segno di Anthony Davis (33+18 rimbalzi e 4 rubate), Jrue Holiday (21+7 rimbalzi), Rajon Rondo (21 assist (come solo Magic Johnson e John Stockton ai Playoff)+10 rimbalzi, e fa niente per i 4 punti (2/11)), Nikola Mirotic (16+13 rimbalzi) e l’ex Ian Clark (18). Nella deludente serata degli Warriors, non bastano i vari Klay Thompson (26+7 rimbalzi), Kevin Durant (22), Stephen Curry (19+6 rimbalzi e 4 rubate) e Draymond Green (11+12 rimbalzi e 9 assist), soprattutto se i primi tre combinano un 23/59 dal campo e un 7/24 da tre.
Vittoria netta e convincente anche per gli Houston Rockets, che espugnano la Vivint Smart Home Arena di Salt lake City, battono gli Utah Jazz e tornano in vantaggio nella serie. I ragazzi di coach D’Antoni fanno la differenza grazie ad un primo tempo davvero sontuoso. La tripla di Ingles dopo 18″ rappresenterà l’unico vantaggio per i Jazz (0-3); da lì in poi, in campo ci saranno solo i texani. Subito arriva un 19-2 di parziale (19-5 a 6’39” da fine primo quarto); Utah prova ad abbozzare una reazione, ma Houston continua a spingere sull’acceleratore, toccando il +22 (37-15 con 1’50” da giocare). Al 12′, gli ospiti sono avanti di 17 lunghezze (39-22).
Purtroppo per la squadra di coach Snyder, i Rockets non hanno intenzione di lasciare nemmeno le briciole agli avversari. Dopo un +24 dopo 2’48” di gioco nel secondo quarto (49-25), seguito da un parziale rientro dei locali grazie ad un break di 0-9 (49-34 a 6’01” dalla sirena), Houston piazza a sua volta un altro parziale (21-6), che vale il +30 a metà partita (70-40). Chiaramente, la sfida è già bella che finita (come se fosse iniziata, del resto). Nel terzo quarto, Houston tocca un massimo vantaggio di +38 (85-47 a 4’57” da fine periodo); i Jazz nel finale riescono a mitigare un pò il passivo, che però alla fine è comunque di -21 (113-92).
Nei Rockets spiccano il solito James Harden (25+12 assist) ed Eric Gordon dalla panchina (25 e 8/13 al tiro). Dei soli quattro uomini in doppia cifra dei Jazz, il migliore è stato Royce O’Neal (17 e 7/10 dal campo), mentre negativa è stata la serata di Donovan Mitchell (10 e 4/16 dal campo).
Di seguito, il riepilogo della notte:
WESTERN CONFERENCE SEMI-FINALS
GOLDEN STATE WARRIORS @ NEW ORLEANS PELICANS 100-119 (2-1)
HOUSTON ROCKETS @ UTAH JAZZ 113-92 (2-1)
*Tra parentesi, la situazione delle varie serie.
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