Non solo i vari Mertens, Zielinski e Albiol, anche il tecnico azzurro, Maurizio Sarri, ha una clausola di rescissione. La condizione presente nel contratto, però, ne da validità di esercizio solamente dal 15 maggio al 15 giugno 2018. Tanti gli estimatori dell’allenatore toscano.
Sarà un mese di maggio infuocato quello che si preparerà a vivere il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che potrebbe vedere, dopo 3 anni, la fine del ciclo Sarrista. 8 milioni di euro sono la cifra che i top club dovrebbero versare nelle casse azzurre, somma al quanto ridicola considerando l’andamento del mercato oggi. Tanto meno non sarebbe un problema convincere l’allenatore sotto l’aspetto economico. 1,4 milioni di euro a stagione è la cifra percepita da Sarri, facilmente raddoppiabile se non triplicabile dai presidenti interessati.
Decisiva, però, potrebbe essere la volontà del tecnico nel restare a Napoli, proposito che sarebbe tale da allontanare, automaticamente, tutte le offerte. Il presidente azzurro è pronto a sedersi al tavolo con il proprio tecnico, con la consapevolezza, sì, di non potergli modificare il contratto di punto in bianco, né di potersi permettere un rinnovo faraonico che andrebbe ad annichilire anche i top club europei, ma di potergli offrire un progetto, che meriterebbe la sua permanenza in azzurro. Non bisogna dimenticare che nella società c’è un patto comune che tiene tutti uniti, ma se dovesse saltare anche una sola testa potrebbe crearsi un effetto domino che contagerebbe anche il resto della squadra. Considerazioni, queste qui, che il presidente azzurro, in qualità di grande imprenditore, avrà sicuramente già fatto.
C’è ancora un po’ di tempo, poi ADL e Sarri dovranno sedersi allo stesso tavolo per discutere del contratto e chissà che farlo con un primato in classifica potrà essere il tocco che farà la differenza.
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