Il Motomondiale, dopo la pausa estiva, ha ripreso la sua marcia la settimana scorsa a Brno, con il Gran Premio di Repubblica Ceca. Il Circus a due ruote, però, non conosce soste e, dopo la giornata di test svoltasi sempre sul Masaryk Circuit, torna subito in pista al Red Bull Ring, dove questo weekend si svolgerà la 28.esima edizione del Gran Premio d’Austria, 11.esima prova di questo 2019. Nella classe regina, si fa davvero fatica a capire chi possa anche solo contrastare un Marc Marquez in stato di grazia, assolutamente lanciato a vele spiegate verso il titolo mondiale numero otto. Spagna in evidenza anche nelle due categorie inferiori. In Moto2, da Le Mans in poi, con la parentesi negativa di Assen, è stato un monologo di Alex Marquez, e starà a Thomas Luthi reagire alla caduta di Brno e provare a tener aperto il campionato. Decisamente più in bilico la situazione in Moto3, dove si attende un nuovo capitolo del duello Canet-Dalla Porta, separati in classifica da tre punti. In Austria, per la seconda volta, torna a correre anche la MotoE, che al Sachsenring aveva visto la vittoria del finlandese Niki Tuuli, sul britannico Bradley Smith e sul francese Mike Di Meglio.
MOTOMONDIALE AUSTRIA 2019 – IL CIRCUITO DEL RED BULL RING
Il Red Bull Ring è un circuito situato nel land della Stiria, nelle vicinanze del comune di Spielberg bei Knittelfeld. Erede del celebre Österreichring, il tracciato attuale deriva il suo disegno dalla pesante opera di ammodernamento che il vecchio tracciato ha subito tra il 1995 ed il 1996, che ne ha ridotto la lunghezza dai 5.942 metri originari ai 4.326 metri attuali. Il circuito è composto da 9 curve, 7 delle quali a destra e 2 a sinistra. Il rettilineo di partenza, che occupa praticamente il 70% di quello originale, termina con la prima curva (Castrol), una secca piega a destra posta in cima allo scollinamento. I piloti affrontano poi un tratto veloce e semi-rettilineo, che porta alla secca staccata in salita della Remus Kurve, un lento tornantino a destra. Dopo un altro tratto veloce, si arriva ad un ulteriore tornante a destra, stavolta in discesa (Gösser, prima conosciuto come Bosch Kurve), seguito da una veloce piega a destra, che conduce alle uniche due curve a sinistra della pista (Rauch e Würth). Dopo il cambio di direzione a destra in salita di curva 7 (ex Texaco) e un rettilineo caratterizzato da un altro scollinamento, si arriva alle ultime due curve del tracciato, entrambe a destra e in discesa, ovvero sia la Jochen Rindt e la A1, dopo la quale si torna sul rettilineo dei box.
MOTOGP AUSTRIA 2019 – IL PRONOSTICO
Anche in Austria la domanda è una soltanto: riuscirà qualcuno a mettere i bastoni tra le ruote a Marc Marquez? O il pilota HRC dominerà ancora in lungo e in largo, lasciando agli avversari la lotta per la seconda posizione? Il weekend di Brno, come se quanto visto prima in questo 2019 non bastasse, è stata la classica ‘clavata sui denti’ per chi coltivava ancora qualche piccola speranza di ribellarsi alla ‘tirannide’ (sportiva s’intende) del #93, che ora ha un rassicurante +63 in classifica su Andrea Dovizioso. Il Red Bull Ring, da quando è tornato a far parte del calendario iridato, in MotoGP ha parlato solo italiano, con i successi di Andrea Iannone (2016), del Dovi (2017) e di Jorge Lorenzo (2018), queste ultime due ottenute al termine di duelli al fulmicotone proprio con Marquez.
Il pilota di Cervera arriva sul circuito di proprietà della Red Bull con l’intento di vincervi per la prima volta, dopo aver ottenuto due 2° posti e due pole position. Si affidano alle statistiche i piloti di Borgo Panigale. Il Dovi, tornato competitivo in Repubblica Ceca, conta di trovare una GP19 che, sulla scia delle moto che l’hanno preceduta, si adatti benissimo ai saliscendi austriaci, per puntare al bis del successo del 2017 (il forlivese è anche arrivato 2° nel 2016 e 3° lo scorso anno, con tre prime file al sabato ed un giro record). Danilo Petrucci, dal canto suo, deve riscattare la brutta prova di Brno, e al Red Bull Ring deve quantomeno sfatare il tabù podio. Qui i suoi personal best sono un 5° posto in gara ed un 4° in qualifica, entrambi risalenti all’edizione 2018.
C’è preoccupazione in casa Yamaha. Dopo aver cominciato bene, lo scorso weekend è finito con una grossa delusione per la Casa di Iwata. Valentino Rossi (6°) è risultato essere la miglior M1 sotto la bandiera scacchi, seguito da un Fabio Quartararo (7°) meno brillante del solito; disperso Maverick Vinales (10°), mentre Franco Morbidelli è finito subito a terra. Quella austriaca è una pista dove la moto nipponica ha storicamente sofferto molto, sia a livello di motore che a livello di gestione di pneumatici, e la speranza è chiaramente quella di invertire la tendenza. Il Dottore, da queste parti, ha all’attivo due podi, risalenti però al suo periodo in 125 (3° nel 1996 e 2° nel 1997, con posizioni in griglia speculari); nell’ultimo triennio, invece, i migliori risultati li ha ottenuti nel 2016 (2° in prova e 4° in gara). Non meglio hanno fatto Vinales (4° in qualifica nel 2017 e due volte 6° in gara, nel 2016 e nel 2017) e Quartararo (3° in prova lo scorso anno (classe Moto2), 4° la domenica nel 2016 (classe Moto3)). Unico yamahista ad aver vinto qui è Morbidelli (2017, in Moto2), con anche un 2° posto sempre in gara (2016) e doppio in qualifica (2016 e 2017).
Obiettivo podio anche per Alex Rins. Lo spagnolo della Suzuki vi manca addirittura da Jerez e, nelle ultime cinque gare, nelle tre volte che ha visto la bandiera scacchi ha sempre chiuso 4°. In Austria, per lui, i migliori risultati sono un 9° tempo al sabato in Moto2 nel 2016 e un podio (3°) nella stessa edizione. La GSX-RR è in crescita, soprattutto in termini di prestazioni del motore, come visto a Brno; per cui ci sono tutti gli elementi per attenderci un Rins competitivo. Allargando lo sguardo, attenzione ai soliti outsider Jack Miller, ottimo 3° domenica scorsa, e Cal Crutchlow, così come alla KTM, che nella gara di casa andrà a caccia di un risultato di prestigio, in particolare con Pol Espargaro.
AUSTRIA 2019: PRONOSTICO MOTO2 E MOTO3
Come in MotoGP tutti sono a caccia della lepre Marc Marquez, così in Moto2 la rincorsa è nei confronti del fratellino minore Alex, che si presenta da leader meritato del mondiale e come indiziato principale per la terza vittoria consecutiva, che significherebbe sei nelle ultime sette. Il catalano (161) vanta un margine di 33 lunghezze sullo svizzero Thomas Luthi (128), il quale dovrà per forza provare ad andare all’attacco, così come gli altri spagnoli Augusto Fernandez e Jorge Navarro (entrambi a 110). Lo stesso discorso vale per Marcel Schrotter (107), mentre per quanto riguarda i nostri sono in deciso calo le chance di ripetere le gesta di Morbidelli e Bagnaia, ma in compenso c’è attesa per nuovi ottimi risultati delle nuove leve. Nel primo caso parliamo soprattutto di un Lorenzo Baldassarri che, dopo un grande avvio, si è perso, finendo a -59 dalla vetta (102), solo un punto avanti a Luca Marini (101), che piano piano sta tornando ai livelli 2018. Quelli maggiormente sotto l’occhio dei riflettori sono Fabio Di Giannantonio ed Enea Bastianini, i quali sono finiti sul podio per la prima volta in carriera domenica scorsa. Occhio anche qui alla KTM, con Brad Binder che potrebbe costituire la tipica variabile ‘impazzita’.
In Moto3, invece, i discorsi sono catalizzati dal dualismo Canet-Dalla Porta, sempre più impegnati in un duello emozionante che, speriamo, duri fino a Valencia. Lo spagnolo del team di Max Biaggi sbarca in Austria forte della riconquistata vetta della classifica, grazie al successo di Brno; Canet ha adesso tre punti su Lorenzo Dalla Porta (148 a 145), il quale cercherà invece la reazione immediata. Come sempre foltissimo il gruppo di coloro che si potranno giocare quantomeno il podio: dai nostri Niccolò Antonelli e Tony Arbolino, rispettivamente 3° (98) e 4° (93) nella generale, Romano Fenati, Andrea Migno, Celestino Vietti e Dennis Foggia; passando per gli iberici Jaume Masià e Marcos Ramirez e terminando con i nipponici Ai Ogura, Kaito Toba e Tatsuki Suzuki, per lo scozzese John McPhee, per il ceco Jakub Kornfeil e per il sudafricano Darryn Binder.
MOTOMONDIALE AUSTRIA 2019 – METEO ED ORARI TV
Questo il meteo previsto per il fine settimana del Red Bull Ring. Venerdì si prevede cielo parzialmente nuvoloso, con temperature massime di 29 C°; anche sabato dovrebbero esserci nubi sparse, mentre il caldo si farà sentire maggiormente, dato che si potranno toccare i 32 C°. Attenzione invece alla giornata di domenica, dove si prevede cielo nuvoloso e possibilità di pioggia tra il 40% ed il 50%, con temperature non oltre i 25 C°. Per quanto riguarda la copertura TV, il Gran Premio d’Austria sarà visibile in diretta esclusiva sul satellite (Sky Sport MotoGP HD), mentre andrà in differita sul digitale (TV8).
MOTOMONDIALE AUSTRIA 2019 SKY (DIRETTA ESCLUSIVA)
Venerdì 9 Agosto
PL1 Moto3 09:00 – 09:40
PL1 MotoGP 09:55 – 10:40
PL1 Moto2 10:55 – 11:35
PL2 Moto3 13:15 – 13:55
PL2 MotoGP 14:10 – 14:55
PL2 Moto2 15:10 – 15:50
Sabato 10 Agosto
PL3 Moto3 09:00 – 09:40
PL3 MotoGP 09:55 – 10:40
PL3 Moto2 10:55 – 11:35
Qualifiche Moto3 12:35 – 13:15
PL4 MotoGP 13:30 – 14:00
Q1 MotoGP 14:10 – 14:25
Q2 MotoGP 14:35 – 14:50
Qualifiche Moto2 15:05 – 15:45
E-Pole MotoE 16:00
Domenica 11 Agosto
Warm Up Moto3 08:20-08:40
Warm Up Moto2 08:50-09:10
Warm Up MotoGP 09:20-09:40
Gara MotoE 10:00
Gara Moto3 11:00
Gara Moto2 12:20
Gara MotoGP 14:00
MOTOMONDIALE AUSTRIA 2019 TV8 (DIFFERITA)
Sabato 10 Agosto
Studio MotoGP 14:00
Sintesi Qualifiche Moto3, MotoGP e Moto2 15:30
Studio MotoGP 16:45
Domenica 11 Agosto
Gara MotoE 13:15
Gara Moto3 14:00
Gara Moto2 15:30
Gara MotoGP 17:00
MOTOMONDIALE AUSTRIA – ALBO D’ORO (SOLO 500/MOTOGP)
Il Gran Premio d’Austria vede quest’anno la disputa della 28.esima edizione. Per la sesta volta nella storia, sarà il circuito di Spielberg ad ospitare l’evento, nelle prime due occasioni come A1-Ring e dal 2016 come Red Bull Ring. In precedenza, 22 volte il Gran Premio è stato ospitato dal circuito del Salzburgring. Per ben tre volte, inoltre, l’evento, pur previsto in calendario, non si è disputato. Per l’esattezza, nel 1980 fu la neve a bloccare tutto, mentre nel 1992 e nel 1995 la gara venne cancellata. I piloti più vincenti nella storia del Gran Premio d’Austria, con 6 vittorie a testa, sono Giacomo Agostini (3 in classe 500 (1971-72 e 1974), 3 in classe 350 (1971-72 e 1974)) ed Angel Nieto (tutte in classe 125, 1971-72, 1979, 1981-83)), seguiti a quota 4 da un altro pilota spagnolo, Jorge Martinez (2 in classe 125 (1988, 1990) ed altrettante in classe 50 (1986-87)). Il Gran Premio d’Austria, infine, è uno dei pochissimi che non ha mai visto trionfare in carriera Valentino Rossi.
(1971) – Salzburgring – Giacomo Agostini (ITA, MV Agusta)
(1972) – ” ” – Giacomo Agostini (ITA, MV Agusta)
(1973) – ” ” – Jarno Saarinen (FIN, Yamaha)
(1974) – ” ” – Giacomo Agostini (ITA, Yamaha)
(1975) – ” ” – Hideo Kanaya (JPN, Yamaha)
(1976) – ” ” – Barry Sheene (GBR, Suzuki)
(1977) – ” ” – Jack Findlay (AUS, Suzuki)
(1978) – ” ” – Kenny Roberts (USA, Yamaha)
(1979) – ” ” – Kenny Roberts (USA, Yamaha)
(1980) – ” ” – Non disputato causa neve
(1981) – ” ” – Randy Mamola (USA, Suzuki)
(1982) – ” ” – Franco Uncini (ITA, Suzuki)
(1983) – ” ” – Kenny Roberts (USA, Yamaha)
(1984) – ” ” – Eddie Lawson (USA, Yamaha)
(1985) – ” ” – Freddie Spencer (USA;,Honda)
(1986) – ” ” – Eddie Lawson (USA, Yamaha)
(1987) – ” ” – Wayne Gardner (AUS, Honda)
(1988) – ” ” – Eddie Lawson (USA, Yamaha)
(1989) – ” ” – Kevin Schwantz (USA, Suzuki)
(1990) – ” ” – Kevin Schwantz (USA, Suzuki)
(1991) – ” ” – Mick Doohan (AUS, Honda)
(1993) – ” ” – Kevin Schwantz (USA, Suzuki)
(1994) – ” ” – Mick Doohan (AUS, Honda)
(1996) – Spielberg – Alex Criville (SPA, Honda)
(1997) – ” ” – Mick Doohan (AUS, Honda)
(2016) – ” ” – Andrea Iannone (ITA, Ducati)
(2017) – ” ” – Andrea Dovizioso (ITA, Ducati)
(2018) – ” ” – Jorge Lorenzo (SPA, Ducati)
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