MotoGP Sachsenring 2017 Analisi – Marquez si rilancia alla grande

Il Gran Premio di Germania ha regalato l’ennesimo mutamento di valori di questa altalenante prima metà di campionato in classe MotoGP, che ha visto stravolti i valori in griglia una gara si e l’altra pure. Rispettando in pieno il pronostico, Marc Marquez centra la vittoria al Sachsenring (57.esima vittoria in carriera, 31.esima in MotoGP, 8° in Germania) e si regala una pausa estiva da leader della classifica. La sensazione di giornata è stata Jonas Folger, fantastico 2° davanti al pubblico amico. Più in disparte Pedrosa, 3° e staccato. Limitano i danni le Yamaha, mentre affondano le Ducati. Nelle altre categorie, Morbidelli e Mir piazzano una zampata molto importante. Ma andiamo a sviluppare insieme i temi consegnatici dal nono appuntamento del Motomondiale 2017.

Il podio del Gran Premio di Germania 2017. Da sinistra a destra, Folger (2°), Marquez (1°) e Pedrosa (3°) (foto da: motogp.com)

MARC MARQUEZ SI CONFERMA ‘VERMIETER’ AL SACHSENRING

Dal 2010 in tutte le categorie e dal 2013 nella classe regina, il padrone del Sachsenring ha un solo nome e cognome: quello di Marc Marquez. Pur con qualche patema in più del previsto, provocato dal sorprendente Folger, il Cabroncito completa la risalita in classifica, conquistando in un sol colpo i 25 punti più scontati dell’anno (insieme a quelli di Austin) e il primato nel Mondiale, giusto al momento della pausa estiva. Su un circuito che esalta le caratteristiche di Marc e della Honda, il #93, come da previsioni, tiene un gran ritmo per tutta la gara, salendo sopra l’1:22 solo in cinque occasioni su 30 giri. Ma il tedeschino del Tech 3 molla la presa solo a tre giri dalla fine, permettendo allo spagnolo di gestire in tranquillità gli ultimi chilometri.

Ottavo centro consecutivo per Marc Marquez al Sachsenring (foto da: motogp.com)

Restando nel box HRC, abbiamo un Dani Pedrosa reduce da una gara assolutamente in solitario. Il sei volte trionfatore al Sachsenring era atteso ad una domenica maggiormente sotto i riflettori. Ma un comportamento peggiore delle Michelin sulla Honda #23 non ha permesso a Pedrosa di giocarsela per la vittoria, beccando alla fine oltre 11 secondi. Comunque questo non è un risultato da buttare per il nativo di Sabadell, che torna sul podio per la 5° volta in stagione (un primo e quattro 3° posti) e mantiene accettabile il gap in classifica dal leader, ovvero 26 lunghezze dal compagno di box. 

JONAS FOLGER, UNA GARA DA SOGNO

E’ lui l’eroe di giornata, Jonas Folger da Mühldorf am Inn. Il pilota del team Tech 3, rookie classe 1993, vive la giornata migliore della sua ancor breve carriera nella classe regina, coronata da un 2° posto (ovviamente prima top-three in MotoGP) che ha fatto sognare gli appassionati tedeschi. Scattato dalla seconda fila, Folger è stata una vera ira di Dio nelle prime fasi di gara, bevendo gli avversari come birra fresca d’estate, prendendosi il lusso di saltare in scioltezza anche le Honda ufficiali di Pedrosa e Marquez, grazie ad un’interpretazione diversa e redditizia della Waterfall. A lungo andare, ci si aspettava un crollo di Jonas; e invece, il pilota di Hervé Poncharal ha tenuto botta a Marquez, restandogli attaccato come se avesse arpionato la moto dello spagnolo. Solo nel finale, dopo un lungo in curva 1 in avvio di terzultimo giro, Jonas l’ha data su. Una circostanza che non intacca minimamente la giornata meravigliosa vissuta davanti al proprio pubblico.

Una fase di gara del Sachsenring, con Folger, poi 2°, davanti a Marquez (foto da: motogp.com)

YAMAHA, VINALES E ROSSI LIMITANO I DANNI

Ci si attendeva una domenica difficile in casa Yamaha, pur se alla fine il meteo ha retto, evitando di scaricare ulteriore acqua nonostante la presenza di grossi nuvoloni scuri. Maverick Vinales e Valentino Rossi sono arrivati al traguardo in 4° e 5° posizione, entrambi scavalcati da Marquez in classifica ma con un gap più che accettabile, ovvero -5 per lo spagnolo e -10 per l’italiano. Le gare dei due si sono sviluppate in maniera diversa. Valentino Rossi, con un buono spunto al via, si piazza immediatamente alle spalle delle Ducati di Lorenzo e Petrucci; una volta liberatosi di loro, però, il gap dai primi era già diventato incolmabile, per cui Rossi ha dovuto più guardarsi le spalle che altro.

Le due Yamaha di Valentino Rossi e Maverick Vinales. Al Sachsenring, le M1 ufficiali non hanno potuto far altro che limitare i danni (foto da: motogp.com)

Dopo un bel duello con Andrea Dovizioso, Valentino ha dovuto fare i conti con il rimontante Vinales. Partito con una scelta di pneumatici più conservativa, lo spagnolo è uscito alla distanza dopo un avvio non semplice, recuperando posizione su posizione, fino ad infilare anche il compagno di box nell’ultimo terzo di gara. Per qualche giro, il Dottore ha provato a tenere il passo del compagno di box, salvo poi desistere e decidere di portare a casa il risultato senza ulteriori rischi.

DUCATI, GIORNATA DIFFICILE PER DOVIZIOSO E COMPAGNI

Chi ha sofferto tanto nella giornata di oggi è stata la Ducati. A danneggiare i piloti della Casa di Borgo Panigale è stata soprattutto una scelta errata degli pneumatici. Andrea Dovizioso, dopo aver fatto bene per due terzi di gara, battagliando alla pari con le Yamaha, è calato nel finale a causa del deterioramento della posteriore Soft, che l’ha fatto finire in 8° posizione. Un Dovizioso, comunque, che se da un lato perde subito la leadership conquistata ad Assen, dall’altra resta pienamente in lotta, andando in vacanza 3° ad un punto da Vinales e a sei punti da Marquez, con quattro di vantaggio su Rossi.

E’ durata una sola gara la leadership di Andrea Dovizioso, solo 8° in Germania (foto da: motogp.com)

Gara assolutamente deludente per Danilo Petrucci che, dalla prima fila di partenza e dopo un inizio più che discreto, è naufragato man mano fino alla 12° posizione. Anche il pilota ternano ha pagato a caro prezzo la scelta di pneumatici, con una opzione di una doppia Soft che alla lunga si è rivelata assolutamente negativa. Non bene anche Jorge Lorenzo che, ancora una volta, a dei primissimi passaggi nelle prime posizioni fa seguire una regressione a mò di gambero che, alla bandiera scacchi, l’ha visto transitare in 11° posizione. L’unico dato se vogliamo positivo è il ridotto distacco da Dovizioso, attestatosi oggi a circa 5 secondi e mezzo.

GLI ALTRI, BENE BAUTISTA ED ALEIX ESPARGARO. ZARCO RISALE IN TOP-10

Bella prestazione per Alvaro Bautista, che agguanta un ottimo 6° posto, miglior Ducati al traguardo. Gara gagliarda anche per l’Aprilia e per Aleix Espargaro, alla fine 7° all’arrivo dopo aver battagliato a lungo con Dovizioso. Buona la rimonta per Johann Zarco, 9° dopo esser partito dalla 19° piazzola. Gara deludente, invece, per Cal Crutchlow che, su una pista dove ha conquistato in passato due secondi posti, non è mai protagonista, finendo 10°. Doppio arrivo a punti per le KTM, con Pol Espargaro e Bradley Smith rispettivamente 13° e 14°, mentre Jack Miller ha chiuso la zona punti. Classificati anche Kallio, Abraham, Rabat, Baz, Redding e Rins. Caduti Lowes e Iannone, mentre Barbera si è beccato una bandiera nera dopo non essere rientrato ai box in seguito al ‘ride through‘ per partenza anticipata comminatogli dai commissari.

MOTO2: MORBIDELLI, E’ FUGA MONDIALE

Franco Morbidelli ha dato la sferzata al Mondiale della classe Moto2. L’italo-brasiliano, giunto al Sachsenring con gli obiettivi di ottenere un grande risultato dopo i ritiri delle ultime due edizioni e di provare a staccare Thomas Luthi, ha vinto al termine di un gran duello con il portoghese Miguel Oliveira e, complici le cadute di Alex Marquez e soprattutto dello svizzero, allunga in maniera decisa in vetta al campionato. Morbidelli adesso vanta un vantaggio di 37 lunghezze su Luthi, di 59 sullo stesso Oliveira e di 60 sul compagno di box Alex Marquez. Una gara, quella tedesca, caratterizzata anche da un duello per il gradino più basso del podio tutto tricolore, con Pecco Bagnaia gran 3° davanti a Simone Corsi e a Mattia Pasini, il quale nel post gara è stato raggiunto dalla notizia della squalifica che lo ha estromesso dall’ordine d’arrivo di Barcellona, costandogli il 2° posto in quella gara. Allargando lo sguardo agli altri italiani, Stefano Manzi (15°) ha ottenuto il primo punto in Moto2, mentre Federico Fuligni ha chiuso in 24° posizione. Caduto Andrea Locatelli.

Splendido Franco Morbidelli, vincitore al Sachsenring e sempre più leader della Moto2 (foto da: motogp.com)

MOTO3: MIR BATTE FENATI E SCAPPA NUOVAMENTE

Anche la Moto3 ha il suo dominatore, ovvero lo spagnolo Joan Mir. Il pilota del team Leopard Racing ha centrato la quinta vittoria stagionale, frutto non solo di velocità ma soprattutto di strategia, grazie alla quale il 19enne maiorchino è riuscito a spuntarla nel duello con un ottimo Romano Fenati e con un sempre più convincente Marcos Ramirez, al primo podio della carriera. Grazie anche alla caduta di Canet, adesso la corsa iridata è ristretta al duo Mir-Fenati, con lo spagnolo avvantaggiato di 37 lunghezze. Questa gara ha visto buone indicazioni da altri due nostri centauri, ovvero Nicolò Bulega (4°) e Tony Arbolino, autore di una grandissima gara fino alla caduta in curva 2 a 8 giri dalla fine. Altri tre azzurri sono riusciti ad arrivare a punti, ovvero Enea Bastianini, 6° alle spalle del tedesco Philipp Oettl, Fabio di Giannantonio (11°) e Marco Bezzecchi (15°). Fuori dai 15, invece, Andrea Migno (16°), Lorenzo Dalla Porta (19°) e Manuel Pagliani (20°).

Joan Mir vince anche in Germania e ribadisce la sua leadership nella Moto3 (foto da: motogp.com)

Come detto in vari luoghi della nostra analisi, per il Motomondiale comincia la pausa estiva, che terminerà il weekend del 4-6 Agosto con il Gran Premio di Repubblica Ceca a Brno.

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