MotoGP Rep.Ceca 2020, Analisi Gara – La prima vittoria di Binder e Ktm, Morbidelli sul podio, Zarco salva la Ducati

Il sudafricano e la Ktm ribaltano i pronostici a Brno, precedendo Morbidelli e Zarco. Nelle altre classi doppietta italiana in Moto 2 e Moto 3.

Nella terza prova del 2020 tantissime sorprese. Brad Binder regala la prima vittoria in top class alla Ktm. L’ex campione del mondo della Moto3, che già a Jerez aveva dimostrato di poter essere subito protagonista, questa volta non commettendo errori e facendo la differenza nella seconda parte di gara si candida ad essere uno dei possibili outsider del mondiale.

Per quanto riguarda gli italiani, al termine del suo miglior weekend in MotoGP, sale sul podio Morbidelli. Occasione persa per Valentino Rossi, che aveva un ottimo passo ma ha pagato una brutta qualifica; sempre più in crisi Andrea Dovizioso. Nelle altre classi, bis di Enea Bastianini, prendendosi anche la leadership del mondiale, mentre Dennis Foggia conquista il primo successo della carriera in Moto3.

Ktm, il lavoro di Pedrosa dà i suoi frutti e Binder può essere il nuovo Quartararo.

Nel Gran Premio della Repubblica Ceca, la KTM ha confermato come già nei test e a Jerez i progressi fatti in inverno, grazie anche alle indicazioni di Daniel Pedrosa, il quale ha convinto i tecnici austriaci a rivoluzionare la moto. Progressi che la fanno candidare al ruolo di favorita nella gara di casa del Red Bull Ring, fra sei giorni.

Inoltre Binder  ha respinto le critiche rivolte a Pit Beirer in questi mesi, ovvero di non aver preso un top rider nel mercato piloti 2021, ripagando la sua fiducia e candidandosi ad essere la sorpresa della stagione e rookie of the year 2020. Se Miguel Oliveira può essere soddisfatto del sesto posto, grossa delusione per Pol Espargaro, che per il contatto con Johann Zarco è stato costretto al ritiro.

Yamaha, promossi Morbidelli e Rossi limita i danni Quartararo male Vinales.

Migliore M1 al traguardo Franco Morbidelli, 2°, autore di un ottimo fine settimana, e soltanto il calo delle gomme gli ha tolto la prima vittoria della carriera, consolandosi salendo per la prima volta sul podio. Bicchiere mezzo pieno per Valentino Rossi, 5°, di nuovo veloce come a Jerez, che ha perso l’occasione per tagliare il traguardo fra i primi tre a causa della brutta qualifica del sabato.

Il Dottore è arrivato davanti ad un Quartararo autore di una delle sue più brutte prestazioni in MotoGP,  nervoso fin dalle prove libere, dando la sensazione di sentire la pressione di essere considerato il nuovo favorito per il titolo. Il francese comunque ha aumentato il vantaggio in classifica piloti su un irriconoscibile Vinales, soltanto 14° e tornato improvvisamente quel pilota incostante degli anni passati.

Ducati, il ritorno di Zarco; bocciati Miller Dovizioso e Petrucci.

A salvare la squadra di Borgo Panigale ci ha pensato Johann Zarco che, in Repubblica Ceca, ha trovato il feeling con la Desmosedici. Prima al sabato, dopo due anni, è tornato ad essere il poleman di un Gp; poi la Domenica ha completato l’opera, risalendo sul podio a distanza di ventuno mesi da Sepang 2018. Il francese, se si ripeterà in Austria, potrebbe inserirsi nella lotta per la seconda sella del team ufficiale nel 2020.

Sottotono invece Jack Miller, 10°, non riuscendo a non far sentire alla Pramac l’assenza di Bagnaia. Continua il momento difficile di Dovizioso, fuori dalla top ten e 11° a causa delle difficoltà con le nuove gomme Michelin, pagando anche le scorie per le trattative per il rinnovo; male anche Danilo Petrucci, 12°, che si consola visti i risultati del suo prossimo team, ovvero la Ktm.

Gli altri:  Rins e A.Espargaro riportano il sorriso in casa Suzuki e Aprilia, Honda non pervenuta.

Alex Rins, superati i problemi per la caduta nel GP di Spagna, ha sfiorato il podio arrivando 4°, ribadendo che la Suzuki rimane sempre una delle moto più equilibrate in griglia; ingiudicabile invece Joan Mir, buttato giù da Lecuona. Aleix Espargaro e l’Aprilia a Brno hanno cancellato Jerez con una seconda fila in qualifica, e tagliando il traguardo 10° in gara.

La Hrc, invece, ha pagato l’assenza di Marc Marquez. Unico a salvarsi Takaaki Nakagami (8°), mentre Cal Crutchlow non è andato oltre il 13° posto. Alex Marquez (14°) ha fatto passi indietro rispetto al GP dell’Andalusia; ci si aspettava qualcosa in più anche da Stefan Bradl, ultimo con un distacco di oltre 56 secondi.

Moto2: Bis di Bastianini 

Enea Bastianini a Brno ha ripetuto lo stesso show di due settimana fa a Jerez. Partendo benissimo, ha preso subito il comando della gara ed imponendo il suo ritmo è riuscito ad allungare, impedendo a Sam Lowes (2°) di tornargli sotto, conservando il vantaggio fino sul traguardo. Bastianini ha conquistato anche la leadership del mondiale. Il podio è completato da Joe Roberts, che a distanza di cinque mesi dalla pole del Qatar ha dimostrato che quella prestazione non era stata un caso. Luca Marini, invece, per una qualifica cpsì così si è dovuto accontentare del 4° posto; alle sue spalle Augusto Fernadez e Marco Bezzecchi (6°). Dietro all’italiano troviamo Jorge Navarro e Jorge Martin, Hafitz Syahrin e Aron Canet. Fuori ancora dalla top ten l’ex leader del mondiale Tetsuta Nagashima (11°). Per quanto riguarda gli altri italiani, Nicolò Bulega (14°) in zona punti, da cui rimangono fuori Fabio Di Giannatonio (16°), Lorenzo Baldassari (22°) e Lorenzo Dalla Porta (24°).

Moto3: Prima vittoria di Dennis Foggia.

Si sblocca Dennis Foggia che, superando Albert Arenas a poche curve dal traguardo, vince la prima gara della carriera. Lo spagnolo rafforza la leadership del mondiale, arrivando davanti a Ai Ogura (3°), che ha vinto il duello per il gradino più basso del podio con Nicolò Antonelli; caduta pesantissima in ottica iridata per Tatsuki Suzuki. Dietro al pilota della Sic58 abbiamo John Mcphee e Raul Fernadez, Jeremy Alcoba e Tony Arbolino che, commettendo un errore nel finale, ha perso molte posizioni. Completano la top ten Romano Fenati e Stefano Nepa. Altri italiani a punti Celestino Vietti (13°) e Andrea Migno (14°); ritirato Riccardo Rossi.

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