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MotoGP: Iannone squalificato 4 anni per doping, è il Tas che lo decide

E’ finalmente arrivata la sentenza del Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna che condanna ad una squalifica dalle competizioni per quattro anni il pilota italiano Andrea Iannone, causa doping. La sanzione decorre a partire dal 17 dicembre 2019, questo vuol dire che Iannone non potrà tornare in pista prima del dicembre 2023, quando avrà ormai 34 anni. Questa decisiva sentenza potrebbe far concludere bruscamente la carriera motociclistica del pilota di Vasto.

Fonte: profilo Twitter Andrea Iannone

Il Tas ha sottolineato che tutti i titoli o riconoscimenti, ricevuti da Iannone dopo il 1°novembre 2019 non saranno più validi, con conseguenze palpabili su eventuali classifiche, graduatorie e medaglie.

Gli avvocati del pilota italiano, trovando conferma nel dispositivo della Federazione, erano riusciti anche a dimostrare che la presenza della sostanza dopante (uno steroide, il drostanolone) risultante dalle analisi cliniche fosse dovuta ad una contaminazione alimentare, a causa di carne mangiata da Andrea subito prima del GP di Malesia nel novembre 2019. Queste richieste, alla base del ricorso, saranno, come vedremo, inascoltate.

Nella prima sentenza si era giunti ad una squalifica di 18 mesi, che sarebbero scaduti il 16 giugno 2021, tuttavia Andrea Iannone si era presentato davanti al Tas di Losanna (il 15 ottobre 2020) per avanzare la sua richiesta di appello contro la sopracitata squalifica. Anche la Wada (agenzia mondiale antidoping) ha poi fatto appello alla Corte, ma con l’opposto obiettivo di inasprire le sanzioni previste.

Successivamente alla pronuncia del Cas (Corte Arbitrale dello Sport) il ricorso di Iannone è stato respinto ma la richiesta proveniente dalla Wada ha conosciuto una miglior sorte, venendo accolta.

La precedente squalifica è stata, così, inasprita, arrivando fino a 4 anni con l’odierna pronuncia.

Questo potrebbe mettere la parola fine, in maniera inequivocabile, alla carriera del pilota italiano.

Fonte immagine in copertina: profilo Twitter Andrea Iannone