MotoGP, GP di Jerez – Analisi gara: la prima volta di Quartararo. Marquez, croce e delizia

Dopo un digiuno interminabile è tornata la MotoGP e l’ha fatto a modo suo: emozioni, colpi di scena e tante sorprese che hanno contribuito alla spettacolarità di questo primo “storico” GP post lockdown. Il tracciato spagnolo ha dato ufficialmente il benvenuto tra i grandi a Fabio Quartararo che ha colto la prima vittoria in top class. Il pilota nizzardo, dopo la pole del sabato, ha trionfato davanti al futuro compagno di squadra Maverick Vinales e al ducatista Andrea Dovizioso. Domenica da incubo per il campione del mondo Marc Marquez che, mentre comandava la gara con buoni propositi di fuga, è finito nella ghiaia rimanendo miracolosamente in piedi. Rientrato in pista in sedicesima piazza, lo spagnolo ha dato il via ad una furiosa rimonta che lo ha riportato addirittura nei pressi della zona podio, prima che un violento high-side della sua HRC lo scaraventasse a terra costringendolo al ritiro. Gara buttata e non solo, perchè il 93 ha rimediato un serio infortunio dopo il tremendo impatto: frattura dell’omero che proprio in queste ore verrà ridotta chirurgicamente. Una mazzata, soprattutto in un mondiale così anomalo che conta soltanto 13 Gran Premi. Ennesima domenica nera invece per Valentino Rossi: il Dottore è stato costretto al ritiro per un problema sulla sua M1 mentre navigava mestamente attorno all’ottava posizione.

Il primo podio del 2020:Fabio Quartararo vince a Jerez, davanti a Maverick Vinales e ad Andrea Dovizioso

Quartararo-Vinales, due frecce per il titolo

La Yamaha è l’autentica dominatrice del primo weekend iridato: pole position e doppietta. Già nei test invernali, la casa dei tre diapason aveva destato ottime sensazioni e il primo vero riscontro su pista ha confermato la bontà del pacchetto. Fabio Quartararo è l’astro nascente: a 21 anni ha conquistato la sua prima vittoria in MotoGP, sfuggitagli lo scorso anno nell’anno da rookie comunque griffato da sette podi e sei pole position. Roba per pochi. A Jerez, invece, è arrivata la consacrazione definitiva e, adesso, con l’incognita che pende sul rientro di Marquez, è proprio il francesino il candidato numero 1 per il titolo. Della partita sarà sicuramente anche Maverick Vinales, secondo al traguardo su un tracciato che non ha mai gradito particolarmente e già questo è un fattore molto significativo. L’ex pilota della Suzuki ha provato a contenere (inutilmente) Marquez nei primi giri, prima di accusare qualche problema di troppo con le gomme che lo hanno costretto ad incassare anche nei confronti del compagno di marca. A quel punto la saggia decisione di chiudere il gas e amministrare una seconda posizione d’importanza capitale per la classifica visto che, vedasi Marquez, i colpi di scena sono dietro l’angolo.

Fabio Quartararo, leader del mondiale(foto da: twitter.com)

Nel bene e nel male è un Marquez esagerato: mondiale compromesso?

A Jerez è andato in scena tutto il meglio e il peggio di quel fenomeno che risponde al nome di Marc Marquez. La classica partenza a mille con passo gara di una superiorità imbarazzante rispetto agli altri. Poi l’errore con annesso salvataggio da fuoriclasse, una conseguente rimonta surreale dalle retrovie e, infine, il volo pauroso che distrugge la sua gara e a questo punto compromette la sua corsa al titolo. Episodio che certifica come il vero rivale di Marc Marquez, ad oggi, sia Marc Marquez stesso. Il più forte di tutti, un tutt’uno con la sua Honda ma che per natura non è in grado di gestire fasi di gara apparentemente sotto controllo. Ora c’è da fare i conti con un serio infortunio all’omero che lo costringerà a saltare sicuramente il GP di Andalusia. Dopo l’operazione verranno ristabiliti i tempi di recupero e la speranza del 93 è quella di provare a rientrare a Brno. Il Cabroncito, se ci riuscirà, non potrà essere al top della forma in Repubblica Ceca e soprattutto si presenterà al terzo appuntamento mondiale con un terrificante “zero” alla voce punti. Forse ancora presto per parlare di mondiale alle ortiche, ma adesso la (rin)corsa è davvero in salita.

Marc Marquez, salterà il GP di Andalusia

Dovizioso, il terzo incomodo: podio pesante su una pista mai amata

La scena rubata da Quartararo e da Marquez, rischia di far passare in secondo piano lo splendido terzo posto di Andrea Dovizioso a Jerez. Il forlivese, che corre in MotoGP dal 2008, ha conquistato il suo primo podio sul tracciato andaluso, il che la dice lunga sul difficile rapporto che lega Dovi a questo circuito. A questo aggiungiamoci che il vice campione del mondo delle ultime tre stagioni veniva da una clavicola fratturata (e operata) soltanto tre settimane fa. Un terzo gradino del podio che infonde fiducia in tutto il box Ducati in attesa che arrivino piste più digeribili dalla Desmosedici. Dovizioso può lottare per il titolo? Se anche in Andalusia il numero 04 dovesse riuscire a limitare i danni e la Ducati limasse qualcosa nei confronti di Yamaha, allora ecco che Andrea avrebbe le carte a disposizione per contendere il titolo alla coppia Quartararo-Vinales, attaccando sui circuiti favorevoli, come l’Austria dove, tra l’altro, si correrà per due volte.

Dovizioso. Fonte: Twitter Dovizioso

Peggio di così non poteva cominciare: il weekend nero di Rossi, Petrucci e Rins

Gara da dimenticare anche per Valentino Rossi, ritirato per un problema alle gomme mentre remava (a vista) in un’anonima ottava posizione, e soprattutto mentre i tre compagni di marca chiudevano tra i primi cinque. Logico chiedersi, a questo punto, se Rossi possa ancora essere un valore aggiunto in un team nel quale i risultati dimostrano che cambiando le moto, le gomme e i setup, a soffrire più di tutti è sempre e solo il 46. Non se la passa meglio Danilo Petrucci, nono al traguardo staccato di venti secondi da Quartararo e surclassato anche dal duo del team satellite, Miller-Bagnaia. Comprensibile che la chiusura anticipata del rapporto e un futuro già scritto in KTM possano aver tolto qualche stimolo, ma lo status da pilota ufficiale imporrebbe gare di ben altro profilo. Infine, lo sfortunato Alex Rins, caduto durante la Q2, ha rimediato lo stesso infortunio di Marquez e dopo aver saltato la gara di domenica, aleggia lo spettro operazione che, di fatto, farebbe calare il sipario sulle sue speranze iridate. Proprio quest’anno che la Suzuki aveva mostrato un potenziale davvero importante. Che peccato.

Danilo Petrucci e Valentino Rossi: inizio complicatissimo

Moto2: Luca Marini trionfa a Jerez. L’italiano domina davanti a Nagashima (leader iridato) e a Martìn

E’ di Luca Marini (Sky Racing Team) il primo successo italiano nel motomondiale 2020. Il pilota nostrano ha dominato l’appuntamento spagnolo sul tracciato di Jerez, centrando la quarta vittoria della sua carriera, tutte ottenute nella classe di mezzo. Sul podio insieme al fratello di Valentino Rossi, salgono anche le due KTM del team Red Bull Ajo: Tetsuta Nagashima chiude secondo e dopo la vittoria in Qatar si conferma leader del mondiale. Terzo si è piazzato il poleman Jorge Martìn. A i piedi del podio chiude Sam Lowes, seguito da Aron Canet e da Hafizh Syahrin. Settimo posto per Remy Gardner, davanti ai due italiani Lorenzo Baldassarri (secondo nel mondiale a -17 da Nagashima) ed Enea Bastianini. Caduti, invece, Di Giannantonio e Bezzecchi. In classifica, dietro al leader giapponese c’è un terzetto tricolore che spinge forte: Baldassarri, Marini e Bastianini, racchiusi in un fazzoletto di 22 punti. E con (almeno) altre 12 gare da disputare, si prospetta un mondiale serratissimo.

La felicità di Luca Marini, dominatore a Jerez de la Frontera (foto da: motogp.com)

Moto3: Albert Arenas trionfa in volata su Ogura. Arbolino ottimo 3°

Albert Arenas fa due su due e dopo aver vinto il GP del Qatar, sbanca anche Jerez e si prende, a questo punto, i gradi di uomo da battere in questo mondiale Moto3. Gara come al solito palpitante quella della entry class, caratterizzata dal solito serpentone di piloti che si sono dati battaglia dall’inizio sino alla fine. La volata ha premiato appunto Arenas, bravissimo ad approfittare del contatto all’ultima curva tra Vietti, Arbolino e McPhee, costato la caduta al pilota inglese. Secondo ha chiuso Ogura, mentre il podio è stato completato dal nostro Arbolino che per larghi tratti ha pregustato la vittoria, sfumata solo nel finale. In avvio subito emozioni e a farne le spese è Dennis Foggia (Team Leopard) travolto dopo poche curve da Tatay. Dopo le prime schermaglie è subito gruppo compatto con un plotoncino di 12 piloti racchiusi in una manciata di decimi, nel quale si inseriscono altri tre piloti nostrani: Vietti, Migno e Antonelli, oltre al già citato Arbolino. A quattro giri dalla fine il numero 14 del Team Snipers si mette davanti e prova a rompere gli indugi ma gli avversari resistono e all’ultima curva ecco il colpo di scena: McPhee si infila all’interno del pilota milanese che, toccato da Vietti, sperona a sua volta lo stesso pilota britannico che finisce nella ghiaia. Ne approfitta come un falco Arenas che vince in volata e vola a punteggio pieno in classifica. Bella gara anche per lo Sky Racing Team: Vietti chiude 4° e Migno 5°, davanti a Raul Fernandez e a Rodrigo. Poi il duo del Team Sic58 Squadra Corse con Suzuki (partito dalla pole) a precedere Antonelli e Jaume Masìa. Caduto anche Darryn Binder mentre si trovava nel gruppetto di testa. Gli altri italiani: Nepa 12°, Fenati 13° e, oltre a Foggia, out anche Riccardo Rossi.

Albert Arenas, leader del mondiale Moto3 con due vittorie in altrettante gare (corsedimoto.com)

MotoE: Eric Granado piazza l’hat-trick. Ferrari 2°

Sul tracciato di Jerez de la Frontera è andata in archivio anche la prima gara della classe MotoE. Dominatore incontrastato del weekend spagnolo è stato Eric Granado che si candida ad essere il rivale numero 1 dell nostro Matteo Ferrari, campione del mondo in carica. Il pilota brasiliano del Team Avintia, dopo aver conquistato la pole position nella giornata di ieri ha chiuso il cerchio trionfando in solitaria e stampando il giro più veloce. Un dominio mai in discussione quello del pilota nativo di San Paolo che non ha lasciato scampo a Matteo Ferrari (Trentino Gresini MotoE) e al rookie Dominique Aegerter (Tech 3) che hanno completato il podio.

Eric Granado festeggia la prima vittoria della stagione (foto: elecrticmotonews)

Gara che si apre con il jump start da parte di Alex De Angelis e con l’ottima partenza di Tulovic, ma dopo poche tornate Granado prende il largo e saluta la compagnia. Arriva poi il campione iridato Matteo Ferrari che si sbarazza del pilota tedesco e consolida la seconda piazza. Con la riduzione della distanza di gara da sette giri a sei c’è stata gran bagarre soprattutto per il terzo gradino del podio, vinta dal debuttante Aegerter che è riuscito a mettere in fila Tulovic, Casadei e Jordi Torres. Gli altri italiani: 14° Canepa, 17° De Angelis.

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