MotoGP Giappone 2017 Analisi: Dovizioso eroico nel diluvio di Motegi

Il 37.esimo Gran Premio del Giappone (36.esimo valevole per il Motomondiale) ha lasciato in eredità agli appassionati una gara ed un duello ‘for the ages‘. Sotto la tanto pronosticata pioggia di Motegi (a tratti un vero diluvio), Andrea Dovizioso e Marc Marquez se le sono date di santa ragione fin sotto la bandiera scacchi, con il ducatista splendido e meritato vincitore (16.esimo centro in carriera, settimo nella classe regina), capace di accorciare a -11 in classifica dallo spagnolo della Honda, con tre gare ancora da correre. Molto bene anche Danilo Petrucci, a lungo in testa e 3° all’arrivo, così come un redivivo Andrea Iannone, ottimo 4°. Jorge Lorenzo chiude 6°, mentre il poleman, Johann Zarco, crolla nel finale e chiude 8°. Disastrose le Yamaha ufficiali: Maverick Vinales è 9°, Valentino Rossi cade dopo pochi giri. Nelle altre categorie, doppietta spagnola in Moto2, con Alex Marquez che precede Xavi Vierge. Più indietro Franco Morbidelli e Thomas Luthi, rispettivamente 8° ed 11°. Niente festa per Joan Mir in Moto3: lo spagnolo finisce 17°, mentre gli italiani banchettano, con Romano Fenati, Niccolò Antonelli e Marco Bezzecchi sul podio.

L’immagine più bella del Gran Premio del Giappone, l’abbraccio tra Dovizioso e Marquez a fine gara (foto da: twitter.com)

ANDREA DOVIZIOSO E MARC MARQUEZ: CHE SPETTACOLO!

E’ difficile trovare le parole giuste, dopo aver assistito ad uno spettacolo del genere. Andrea Dovizioso e Marc Marquez hanno deciso, sotto la copiosa pioggia di Motegi, di regalarci un’alba ricca di adrenalina, emozioni, passione. Un duello all’arma bianca, quello della ‘piscina’ di proprietà della Honda, ancor più agonico di quello già vissuto al Red Bull Ring un paio di mesi fa. E oggi come allora, sfruttando un pizzico di fortuna e una buona dose di lucidità tattica, ad uscirne trionfante è stato il pilota italiano. Ancora una volta contro tutti i pronostici, che vedevano Marquez super favorito (soprattutto dopo un warm-up da urlo), il Dovi ha gettato come si suol dire il cuore oltre l’ostacolo e si è andato a prendere la quinta vittoria stagionale, tante quanto lo spagnolo, riportando il Tricolore sul gradino più alto del podio in Giappone, per quel che riguarda la MotoGP, nove anni dopo l’ultima vittoria di Valentino Rossi del 2008.

Andrea Dovizioso vs Marc Marquez, è duello iridato (foto da: motogp.com)

Non è stata una gara per deboli di cuore, quella andata in scena al Twin Ring Motegi. In avvio, mentre Marquez scatta a fionda e si porta subito al comando, salvo venir scavalcato nel finale di primo giro dall’altra Desmosedici ufficiale di Jorge Lorenzo, Dovizioso è costretto a sgomitare un pò di più all’interno della nuvola d’acqua che si dipana alle spalle dei primissimi. Ma l’italiano ci mette poco a districarsi, portandosi subito dietro il rivale, nel frattempo superato anche da Petrucci. Toltosi di mezzo Lorenzo, ancora una volta calato drasticamente dopo poche tornate, il fenomeno di Cervera decide di rompere gli indugi al 10° giro, raggiungendo ed infilando Petrucci, subito passato anche da Dovizioso.

Da questo momento in avanti, la vittoria diventa un discorso a due, tra il Cabroncito e il Dovi. Più di una volta lo spagnolo sembra sul punto di scappare via, ma l’italiano trova risorse quasi insospettabili e ribatte colpo su colpo, non mancando di andare a stuzzicare il rivale. A 6 giri dal termine, Andrea affonda l’attacco in staccata di curva 4; il ducatista sembra poter allungare, ma Marc si rifà sotto e ripassa di forza in curva 2. Il forlivese replica subito, ma il pilota Honda si rimette davanti in curva 12. Mancano tre tornate alla conclusione e lo spagnolo prova il classico ‘tirone’ e si prende enormi rischi. Quando Dovi sembra sul punto di perdere definitivamente contatto, ecco che Marquez subisce una paurosa imbarcata mentre percorre curva 8, consentendo al rivale di ricucire il gap, arrivato anche a 8 decimi. Dovi esce benissimo da curva 10 e tira una super staccata in fondo al rettilineo di ritorno; come sempre, Marc non molla nulla e, restando attaccato al rivale, si butta dentro l’ultima chicane, provando un sorpasso ai limiti della follia. La sua traiettoria, però, è troppo larga in uscita, mentre il Dovi, che l’aveva previsto, incrocia e va a vincere in volata.

MOTOGP GIAPPONE 2017: DOVI vs MARQUEZ

https://youtu.be/4Py4Qyae5-4

 

Questa splendida vittoria del pilota della Ducati mette l’accento, una volta di più, sul processo di maturazione compiuto, che l’ha portato ai livelli dei top riders della MotoGP. Perchè si può dire tutto, ma negare la competitività attuale del Dovi sarebbe un delitto. E pazienza se quanto fatto quest’anno dovesse rimanere un unicum nella sua carriera. Nulla potrebbe cancellarlo. E adesso il sogno iridato è diventato ancor più concreto. Certo, molto dipende anche da Marquez, il quale non dovrebbe patire più di tanto psicologicamente questa sconfitta nel corpo a corpo. Ma Dovizioso ha tutte le carte in regola per giocarsela alla grandissima fino a Valencia. E merita il sostegno di tutti.

LA DUCATI FA FESTA ANCHE CON PETRUCCI. LORENZO ENIGMATICO

E’ stata una domenica trionfale per la Ducati, con Gigi Dall’Igna che sottolinea euforico il gusto di battere la Honda a casa sua. Alle spalle del già citato ed elogiato Andrea Dovizioso e di Marc Marquez, merita tanti applausi anche Danilo Petrucci, che chiude 3° e sale sul podio per la quarta volta in stagione. Il Petrux si è confermato ancora una volta specialista del bagnato estremo e, forte dello pneumatico posteriore Extrasoft (unico tra i big), ha impostato una gara al comando sin dai primi chilometri, quando si sbarazza in un amen di Marquez prima e Lorenzo poi, involandosi in testa. Danilo regge con autorità, ma quando le sue Michelin cominciano a calare leggermente, può poco per opporsi a quei due indemoniati, che di lì a poco si sarebbero prodotti in uno show da infarto.

Grande prestazione di Danilo Petrucci, giustamente soddisfatto a fine gara (foto da: motogp.com)

Gara estremamente complicata per Jorge Lorenzo. I suoi start al fulmicotone ormai non fanno più notizia. Come tante volte è accaduto nelle ultime gare, il maiorchino si fionda in testa, solo che stavolta la sua leadership dura poco, superato sul finire del secondo giro da Petrucci. E’ solo il preludio del crollo che attende Jorge il quale, nel quarto giro, viene infilato in successione da Marquez, Dovizioso, Zarco e Iannone. Proprio il sorpasso (molto duro, con sportellata) subito dal francese fa spegnere la luce, con lo spagnolo che arretra man mano fino alla 9° posizione, salvo recuperare nel finale e chiudere 6°. Dopo la gara, Lorenzo ha lamentato di non aver potuto sfruttare al meglio il pneumatico posteriore. Sta di fatto che questo sviluppo delle gare di Lorenzo sta diventando un cliché preoccupante.

CAPORETTO YAMAHA: VINALES SOLO 9°, ROSSI OUT. ZARCO NON SALVA LA BARACCA

In Yamaha faranno bene a cancellare dalla mente questo Gran Premio del Giappone il prima possibile. Motegi ha rappresentato il punto più basso di questo già difficile 2017 per la Casa di Iwata, con una M1 2017 che ha drammaticamente reso espliciti i suoi grossi limiti sul bagnato, con un’assenza cronica di grip che ha reso la vita impossibile ai due piloti. Maverick Vinales vede volar via le sue chance iridate, finendo a -41 da Marquez. Lo spagnolo, mai in grado di risalire la china da metà gruppo, becca ben 36 secondi dal primo e chiude con una deludente 9° posizione.

Valentino Rossi e Maverick Vinales, nelle prime fasi del Gran Premio del Giappone (foto da: motogp.com)

Niente da fare per Valentino Rossi. Il Dottore, sicuramente più pimpante del compagno di squadra (pur lamentando poi gli stessi problemi), prova la rimonta, quantomeno sulla top-5. Ma la sua gara dura lo spazio di 5 giri, quando un pericoloso highside in curva 8 lo elimina dalla contesa. Per fortuna, nonostante la botta dolorosa, Valentino non ha riportato ulteriori problemi alla gamba operata un mese e mezzo fa. Dopo la gioia di ieri, non si sorride nemmeno in casa Tech 3. Johann Zarco, infatti, dopo la pole position e una discreta prima fase di gara, fa il passo del gambero e, anche lui alle prese con problemi al posteriore, finisce per rallentare anche 3-4 secondi al giro, finendo 8°.

HONDA: ESISTE SOLO MARQUEZ!

Se Marc Marquez continua a fare il suo, resistendo in vetta al Mondiale e battagliando alla grandissima con Andrea Dovizioso, proprio nella gara di casa la Honda riceve un’ulteriore conferma che, alle spalle del catalano, c’è il nulla o quasi. Dani Pedrosa, una volta di più troppo incostante, è stato un fantasma a Motegi, ritirandosi a 4 giri dalla fine dopo aver navigato a vista lontanissimo dalle posizioni di vertice. Non parliamo degli altri team motorizzati Honda. Cal Crutchlow, in una domenica che poteva vederlo protagonista, colleziona il 5° ritiro stagionale, stendendosi per due volte (l’ultima e definitiva a 10 giri dal termine). Poca gloria anche per il Marc VDS: Tito Rabat chiude la zona punti, 15°; Hiroshi Aoyama, in pista per sostituire Jack Miller, finisce 18° ed ultimo.

RINASCE LA SUZUKI: IANNONE E RINS IN TOP-5

La bella sorpresa di Motegi l’ha riservata la Suzuki, tornata almeno per una domenica ai fasti del 2016. Andrea Iannone ed Alex Rins riescono ad issarsi in 4° e 5° posizione (migliori piazzamenti stagionali per entrambi), dopo una gara gagliarda ed incisiva. Il pilota di Vasto è bravo ad inserirsi sin dai primi chilometri nelle prime posizioni, ritrovandosi 4° già all’inizio. Rins, invece, perde tantissime posizioni in curva 1, finendo molto largo. Ma lo spagnolo rimonta come un forsennato e, dopo non molti giri, raggiunge e passa il compagno di box. Nel finale, mentre Zarco arretra, le due GSX-RR gestiscono meglio le coperture ed è Iannone a spuntarla nel duello per il primo piazzamento fuori dal podio. Una iniezione di fiducia non da poco, che potrebbe risultare importante anche per il prossimo futuro.

Gran gara, finalmente, per la Suzuki, che piazza Andrea Iannone e Alex Rins in 4° e 5° posizione (foto da: twitter.com)

GLI ALTRI: DELUSO ALEIX ESPARGARO, BENE BAZ. NON BRILLANO LE KTM

Aleix Espargaro, dato tra i possibili outsider alla vigilia, non riesce ad incidere è finisce con un 7° posto che di per sé non sarebbe male, ma che ha deluso sia lo spagnolo che gli uomini di Noale. Buona prova sul bagnato di Loris Baz, che finisce la sua gara in top-10. Altro team che non ha impressionato e che invece si attendeva ad una prova migliore è la KTM. Accreditati di una possibile top-10, i due piloti di Mattinghofen non sono andati oltre un 11° posto con Pol Espargaro e un 17° con Bradley Smith. Discrete le prestazioni del tester della Yamaha, Katsuyuki Nakasuga, e dell’Aprilia di Sam Lowes, rispettivamente 12° e 13°. Con Hector Barbera 14°, finisce fuori dai punti anche Scott Redding (16°), mentre si ritirano anche Kohta Nozane, Karel Abraham ed Alvaro Bautista.

MOTO2: ALEX MARQUEZ S’IMPONE SU VIERGE E SYAHRIN. MORBIDELLI 8°

Gara particolare quella della ‘Middle Class‘, soprattutto guardando allo sviluppo avuto finora dal campionato, oltre al fatto di di esser durata solo due terzi della lunghezza originariamente prevista. A Motegi la Moto2 torna a parlare spagnolo (prima volta fuori dalla Spagna), con Alex Marquez che torna a sorridere dopo due zeri di fila, centrando la vittoria #3 della stagione. Il pilota del team Marc VDS precede supera il nipponico Takaaki Nakagami a cinque giri dal termine, andando a vincere. Secondo il connazionale Xavi Vierge (primo podio in carriera) che, così come il malese Hafizh Syahrin (3°) e i nostri Francesco Bagnaia (4°) e Mattia Pasini (5°), approfittano del crollo negli ultimi giri dell’idolo di casa Nakagami, autore della pole, che finisce 6° dopo aver guidato a lungo. E i duellanti per il titolo? Gara in ombra per Franco Morbidelli e Thomas Luthi, che terminano 8° ed 11°. Un risultato comunque positivo per l’italiano, che avrebbe allungato a +24 in classifica. Vi chiederete il perchè del condizionale. Ebbene, nel tardo pomeriggio è arrivata la squalifica del vincitore di Misano Adriatico, Dominique Aegerter, per un’irregolarità sull’olio utilizzato sulla sua moto, non conforme alle specifiche. Ciò comporta che la vittoria è passata a Luthi, che così ricuce a -19. Tornando alla gara di oggi, Lorenzo Baldassarri termina 10°, mentre non finiscono a punti Simone Corsi (21°) e Stefano Manzi (26°). Caduti Luca Marini ed Andrea Locatelli.

Bella vittoria di Alex Marquez in Moto2, davanti al connazionale Vierge e al malese Syahrin (foto da: somoslamoto.com)

MOTO3: PODIO TUTTO ITALIANO A MOTEGI. FENATI PRECEDE ANTONELLI E BEZZECCHI. MIR FUORI DAI PUNTI

Gara trionfale (anch’essa durata due terzi, causa olio perso da Migno nel warm-up) per i colori azzurri nella ‘Entry Class‘. Il podio di Motegi è infatti tutto tricolore, con Romano Fenati che domina e vince per la 3° volta nel 2017 (10° in carriera, record per la Moto3), rinviando la festa di Joan Mir, oggi solo 17° ma che conserva comunque 55 punti di margine sull’ascolano. A Phillip Island gli basterà non perdere più di 5 punti per conquistare il titolo. Grande giornata anche per Niccolò Antonelli e Marco Bezzecchi, rispettivamente al primo podio stagionale e al primo podio in carriera. Buona gara anche per il giapponese del team del papà di Simoncelli, Tatsuki Suzuki, 4° davanti al primo spagnolo, Aron Canet. Il tedesco Oettl chiude 6°, precedendo Fabio Di Giannantonio, Kornfeil, Bendsneyder e McPhee. Male il poleman Bulega, che sbaglia in avvio e chiude 12°, davanti a Migno. Fuori dalla zona punti Bastianini (16°) ed Arbolino (23°). Ritirati Dalla Porta e Pagliani.

Romano Fenati vince alla grande il Gran Premio del Giappone, classe Moto3 (foto da: autobild.es)

Il trittico asiatico continua con il Gran Premio d’Australia. Teatro il bellissimo circuito di Phillip Island.

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