MotoGP Francia 2020, Analisi Gara: sorprese Petrucci ed Alex Marquez. In ombra i big

Tante sorprese e colpi di scena a Le Mans, con Petrucci che ritrova sorriso e vittoria, seguito da Alex Marquez e Pol Espargaro. Quartararo soffre, ma alla fine esce praticamente indenne

Il Gran Premio di Francia 2020, classe MotoGP, è stato tutto fuorché una gara normale e senza emozioni. La pioggia, caduta subito prima del via su un asfalto già freddo di suo per le temperature, ha scombinato i piani soprattutto della Yamaha, che sull’asciutto avrebbe con molta probabilità dominato. A vincere, così, è stato Danilo Petrucci, davanti all’altra grossa sorpresa di giornata, Alex Marquez, e a Pol Espargaro. Tanti gli errori, le cadute e anche i problemi tecnici, oltre alle controprestazioni. Quartararo fa il gambero, rema a fatica ma alla fine si salva, precedendo Mir e Vinales e perdendo qualcosa solo da Dovizioso.

La pioggia scombina anche la Moto2, dove vince Sam Lowes, davanti a Remy Gardner e a Marco Bezzecchi che, come il britannico, si rilanciano in ottica mondiale grazie agli affanni dell’acciaccato Luca Marini e di Enea Bastianini. Sorrisi tricolori in Moto3, con la doppietta Vietti-Arbolino, mentre Arenas (3°) torna davanti ad Ogura (9°) in vetta alla classifica. La MotoE termina con il trionfo dello spagnolo Jordi Torres, davanti al nostro Matteo Ferrari, secondo ex-aequo con l’elvetico Dominique Aegerter.

Il podio del Gran Premio di Francia 2020, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

DUCATI, PETRUCCI FA IL COLPACCIO. DOVI 4° CON RIMPIANTI. MILLER FURIOSO, BAGNAIA LONTANO. 5° ZARCO

La Ducati torna a vincere dopo quasi due mesi di digiuno, e lo fa con il pilota probabilmente meno pronosticabile in questo complicato 2020. Danilo Petrucci ha centrato a Le Mans la seconda vittoria in carriera, a 16 mesi dalla prima al Mugello lo scorso anno. In condizioni a lui congeniali, prima bagnato poi umido e viscido, il Petrux ha comandato le danze praticamente dall’inizio alla fine, resistendo con tenacia e anche durezza all’assalto portatogli da Dovizioso ai -9. Una vittoria importantissima per il morale di un pilota parso smarrito da troppo tempo, ma che ultimamente qualche segnale positivo l’aveva mandato.

Ci aveva creduto, ad un certo punto, Andrea Dovizioso. Il forlivese, con gli avversari diretti in grossa difficoltà, puntava ad un successo che lo avrebbe rilanciato alla grandissima in ottica iridata. Come detto prima, ai -9 passa Petrucci, che però replica subito dopo; il contrattacco del Dovi alla Chemin aux Boeufs per poco non si trasforma in un disastro, a causa della staccata folle di Rins. Il #4 perde contatto, sembra poter recuperare ma, negli ultimissimi giri, il crollo delle sue gomme lo fa scendere giù dal podio, per un’amara medaglia di legno.

La gioia di Danilo Petrucci, dopo aver tagliato da vincitore il traguardo di Le Mans (foto da: motogp.com)

Domenica da dimenticare in casa Pramac. Jack Miller incappa nel terzo ritiro stagionale, mentre era ampiamente in lotta per podio e vittoria. Un problema tecnico ha tolto di mezzo l’australiano, rappresentando anche un duro colpo sulle sue ambizioni. Mai competitivo, stavolta, Francesco Bagnaia, finito ultimo dopo la partenza e alla fine 13°. Sorrisi in casa Ducati Esponsorama: Johann Zarco, davanti ai suoi tifosi, coglie un bel 5° posto; out invece Tito Rabat.

YAMAHA, DOMENICA DISASTROSA, MA QUARTARARO RIDE LO STESSO

La Yamaha interrompe la striscia aperta di tre vittorie consecutive con una prova molto scialba sul bagnato del Circuito Bugatti di Le Mans. Con Valentino Rossi che incappa in un pesante terzo zero di fila, perdendo il posteriore a metà della Dunlop Chicane subito dopo il via, rischiando anche di venir investito, la gara per gli alfieri della Casa di Iwata si è fatta subito maledettamente in salita. Quartararo parte abbastanza bene, ma tempo pochi giri e viene inesorabilmente risucchiato dal plotone.

La scivolata di Valentino, invece, oltre che a Mir, complica le cose anche a Vinales e a Morbidelli, che si ritrovano praticamente in fondo. La gara del pilota romano durerà fino ad 8 giri dalla fine, quando si ritira. Lo spagnolo, a sua volta, arranca molto e la sua risalita è molto lenta. Nel finale, però, Quartararo ha un nuovo calo, venendo attaccato dal duo Mir-Vinales. Il francese resiste da par suo e il futuro compagno di box gli fa anche un favore, scavalcando il pilota Suzuki nelle ultime battute. Alla fine, a Fabio è andata bene: con 115 punti, il francese allunga a +10 su Mir e a +19 su Vinales, perdendo qualcosa solo nel confronto con Dovizioso, adesso a -18.

Valentino Rossi, in ginocchio mentre tenta di tirar su la sua M1, dopo la scivolata alla Dunlop Chicane di domenica (foto da: twitter.com)

HONDA, IL RISCATTO DI ALEX MARQUEZ. SUZUKI, RINS SPRECA, OCCASIONE PERSA PER MIR

Con l’infortunio e il conseguente lungo stop di Marc Marquez, per la Honda sembrava profilarsi una stagione clamorosamente negativa, senza nemmeno un piazzamento nei primi tre. Astinenza che, invece, in Francia è stata interrotta dall’insospettabile Alex Marquez che, in condizioni di asfalto molto infido, si è prodotto in una bella gara di rimonta. Ad un certo punto, anzi, il minore dei fratelli Marquez sembrava poterne avere per raggiungere ed eventualmente passare Petrucci; l’italiano, però, ha reagito e l’ha tenuto a distanza. Ciò non toglie comunque nulla allo spagnolo, che riscatta così una stagione finora molto avara di soddisfazioni.

In casa Honda si conferma continuo e costante Takaaki Nakagami, che sfrutta bene le circostanze e porta a casa un buon 7° posto, con il quale si issa addirittura in 5° posizione nella generale, a -34 da Quartararo. Subito dietro ecco Stefan Bradl (8°), a punti per la prima volta e, ovviamente, al miglior risultato stagionale. Si mangia le mani, invece, Cal Crutchlow, caduto mentre era in lizza per un piazzamento importante, nonostante il dolore al braccio sinistro.

Il sorriso e la soddisfazione di Alex Marquez, che regala il primo podio stagionale alla Honda, primo in carriera in MotoGP (foto da: motogp.com)

Delusione invece in casa Suzuki. Mentre Joan Mir pagava il conto della scivolata di Rossi, finendo in fondo e faticando molto a risalire, davanti era Alex Rins ad avere in mano le carte per il grande risultato. Lo spagnolo, velocissimo, ad un certo punto sembrava il favorito principale. Ai -9, però, ecco l’entrata kamikaze alla Chemin aux Boeufs, dove va ad un nulla dall’innescare una clamorosa carambola; ritrovatosi 2° e all’inseguimento di Petrucci, ai -7 arriva la scivolata che lo elimina dalla gara. Più indietro, negli ultimi chilometri Mir riesce a rinvenire su Quartararo, e finanche a passarlo; il francese, però, risponde, con Mir che deve dar strada anche a Vinales, chiudendo 11°.

KTM, È PODIO CON POL ESPARGARO. BENE ANCHE OLIVEIRA

Festeggiamenti in Francia anche per la KTM. Pol Espargaro, autore di una gara molto solida, porta a casa il terzo podio stagionale, salendo sul gradino più basso. Il minore dei fratelli Espargaro è venuto fuori alla distanza, soprattutto nell’ultima fase di gara, sfilando il podio a Dovizioso nel finale. Prova molto buona anche per Miguel Oliveira, 6° con la sua KTM Tech 3. Ben poco brillante, invece, Brad Binder, mai protagonista e solo 12°; 15° ed ultimo nei punti Iker Lecuona. L’Aprilia, infine, porta a casa due punticini grazie al 14° posto di Aleix Espargaro, mentre Bradley Smith si è ritirato.

MOTO2, LOWES PRECEDE DIXON E BEZZECCHI. INDIETRO BASTIANINI E MARINI

La pioggia rivoluziona anche la gara della Moto2, che vede la classifica accorciarsi molto dopo la tappa francese. Luca Marini è ancora leader (150), ma ha vissuto una domenica decisamente complicata; dopo il brutto volo di venerdì e la botta alla caviglia sinistra, il fratello di Rossi ha terminato addirittura fuori dai punti (17°). Poco meglio Enea Bastianini (11°), il quale si avvicina a -15 (135). A recuperare pesantemente sono stati Sam Lowes e Marco Bezzecchi. L’inglese è tornato a vincere dopo quattro anni (GP d’Aragona 2016), ottenendo la quarta vittoria in categoria, e si porta a -22 (128); subito avanti a lui Bezzecchi, 3° sia in gara che in classifica (130).

Ottimo 2° posto per l’australiano Remy Gardner, mentre giù dal podio arriva lo spagnolo Augusto Fernandez. A seguire, 5° posto per lo svizzero Thomas Luthi, davanti allo statunitense Joe Roberts, autore della pole al sabato, ai nostri Fabio Di Giannantonio (7°) e Lorenzo Baldassarri (8°), al thailandese Somkiat Chantra e al tedesco Marcel Schrotter. Sempre parlando dei nostri, ha portato a casa due punti Stefano Manzi (14°), mentre si classificano fuori dai primi 15 Simone Corsi (16°) e Lorenzo Dalla Porta (18°). Out Nicolò Bulega, così come, tra i big, Jorge Martin.

Sam Lowes festeggia impennando il successo nel Gran Premio di Francia, classe Moto2 (foto da: motogp.com)

MOTO3, VIETTI BRUCIA ARBOLINO ED ARENAS. 9° OGURA

Sorrisi tricolori nella Entry Class. Sull’asciutto, un perfetto Celestino Vietti, autore di una condotta di gara ottima (soprattutto la gestione dell’ultimo giro), centra la seconda vittoria stagionale e in carriera, precedendo di 142 millesimi il connazionale Tony Arbolino e di 198 lo spagnolo Albert Arenas, nuovamente leader della classifica. Il centauro del team Aspar sale a 135 punti, scavalcando di 6 punti un Ai Ogura (129) partito 18° e finito 9°. Sfruttando il secondo zero di John McPhee, guadagnano una posizione proprio Vietti, 3° a -16 (119), ed Arbolino, 4° a -20 (115).

Tornando alla gara, sfiora il podio Jaume Masià, a sua volta di pochissimo davanti ad Andrea Migno (5°) e al nipponico Ayumu Sasaki; oltre il secondo l’altro spagnolo Raul Fernandez e l’argentino Gabriel Rodrigo. Molto più staccati il già nominato Ogura e il quarto spagnolo nei primi dieci, Carlos Tatay. Tre piloti italiani completano la zona punti, ovvero Dennis Foggia (13°), Riccardo Rossi (14°) e Stefano Nepa (15°). Ritirati Romano Fenati, eliminato dal compagno di squadra Alonso Lopez, Davide Pizzoli e Niccolò Antonelli; tra gli altri, oltre a McPhee spiccano anche Tatsuki Suzuki, Darryn Binder e Jeremy Alcoba.

Il podio del Gran Premio di Francia 2020, classe Moto3 (foto da: motogp.com)

MOTOE, JORDI TORRES CAMPIONE DEL MONDO!

La seconda edizione del Mondiale delle moto elettriche incorona il 33enne spagnolo Jordi Torres. Arrivato a Le Mans da terzo in classifica, il centauro del team Pons sfrutta i regali/sventure degli altri, con le cadute di Mattia Casadei al primo start e dei primi due della classifica, Matteo Ferrari e Dominique Aegerter, caduti nel corso del primo giro dopo la seconda partenza. Torres resiste alla rimonta del pilota di casa Mike Di Meglio, precedendolo sul traguardo di 116 millesimi; podio completato dal finlandese Niki Tuuli, con l’australiano Josh Hook a seguire e Tommaso Marcon 5°; chiude 9° Alessandro Zaccone, mentre non ha visto la bandiera scacchi nella prima manche nemmeno Niccolò Canepa.

Lo spagnolo Jordi Torres festeggia la conquista del titolo della classe MotoE (foto da: twitter.com)

Così Torres si presenta in Gara-2 con 18 punti di vantaggio su Ferrari e 22 su Aegerter, mentre Casadei, a -33, fuori dai giochi. Allo spagnolo è bastato gestire senza prendere troppi rischi, chiudendo al 6° posto, subito dietro ad Aegerter (4°) e a Ferrari (5°). Il podio invece ha visto il successo di Tuuli, con Di Meglio ancora una volta beffato in volata (+0.166) e con Hook 3°. Gli altri azzurri: a punti Niccolò Canepa (7°), Alessandro Zaccone (12°) e Mattia Casadei (13°); out Tommaso Marcon.

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