MotoGP Austria 2020, Analisi Gara – Dovizioso torna in corsa per il mondiale il giorno dopo l’addio alla Ducati

Andrea Dovizioso conquista la prima vittoria stagionale, l’indomani aver scelto di non aspettare più la decisione della Ducati sul rinnovo. Alle sue spalle Joan Mir e Jack Miller. Doppietta spagnola in Moto 2 e Moto 3.

Domenica dalle mille emozioni al Red Bull Ring. Dovizioso permette alla Ducati di mantenere l’imbattibilità in Austria. Chiuse le trattative per concentrarsi sul campionato torna il pilota degli ultimi tre anni, lanciando la sfida a Quartararo.

Per gli altri italiani, Valentino Rossi, dopo lo spavento nella prima parte di gara, è il migliore delle Yamaha, mentre Danilo Petrucci in una pista favorevole alla Ducati non riesce ad uscire dal momento difficile. Nelle altre classi, Luca Marini toglie la leadership del mondiale Moto2 ad Enea Bastianini; in Moto3 nessun azzurro sul podio.

Analisi Austria

Ducati, la risposta di Dovizioso la manovra pericolosa di Zarco.

Gran Premio d’Austria dalle forte emozioni per la Ducati. Fin da Venerdì Dovizioso ha ritrovato il feeling con la GP20 e le Michelin, ma soltanto poche ore più tardi arriva l’annuncio del suo addio a fine stagione. Evento che l’ha liberato quasi di un peso. Il #4, vincendo per la terza volta a Spielberg con la solita gestione e lettura di gara perfetta, riduce a undici punti il distacco da Quartararo.

L’altra buona notizia per la squadra di Borgo Panigale è il gradino più basso del podio di Miller. L’australiano, a lungo in testa, non è riuscito a tenere il ritmo del compagno di squadra per il calo delle gomme e, senza un errore nell’ultimo giro, che ha consentito a Joan Mir di superarlo, poteva completare la doppietta della Ducati.

Bocciato Johann Zarco: determinato a convincere Gigi Dall’Igna a portarlo nella squadra ufficiale, dopo una brutta partenza stava cercando di rimontare ma, per liberarsi di Franco Morbidelli, ha effettuato una manovra che poteva avere conseguenze drammatiche, tagliando la strada al pilota della Petronas. Giudizio non proprio positivo per Petrucci (7°); discreto invece Michele Pirro (12°).

Mir regala il primo podio del 2020 alla Suzuki, Binder salva la Ktm.

La sorpresa del weekend è stata una Suzuki competitiva, su un circuito sulla carta ostico. Gli sforzi di quest’inverno degli uomini di Davide Brivio sono stati ripagati da Mir, che riscatta alcuni errori e prestazioni non all’altezza a Jerez e Brno, salendo per la prima volta sul podio in MotoGP. Perde una grande occasione invece Alex Rins, caduto mentre tentava un attacco a Dovizioso per la prima posizione.

Delusione per la Ktm, arrivata in Austria con l’obiettivo di ripetere il colpaccio di Brno. Si conferma Brad Binder, in difficoltà nelle prove libere e in quelle ufficiali, autore di una grande rimonta la domenica, tagliando il traguardo 4°. La casa austriaca, come nel GP d’Andalusia, ottiene meno del potenziale della moto, a causa di un contatto che ha eliminato fra Pol Espargaro e Miguel Oliveira.

Yamaha, Rossi certezza, ancora insufficienti Quartararo e Vinales.

Il Dottore, nonostante gli alti e bassi fra Sabato e Domenica, è il miglior pilota della Casa di Iwata sotto la bandiera a scacchi. Quando stava, come in Repubblica Ceca, rimediando ad una brutta Q2, per pochi centimetri non è stato centrato dalla moto di Morbidelli. Ancora scosso per quanto successo, ha perso la possibilità di salire sul podio per un sorpasso molto duro di Binder.

Deludono nuovamente Fabio Quartararo e Maverick Vinales. Il francese per un errore è rientrato in pista ultimo e, grazie alla sospensione del GP, ha potuto limitare i danni arrivando 8°, e conservando la leadership del mondiale. Lo spagnolo aveva illuso con la pole di poter cancellare Brno, invece in gara non si è ripetuto e a causa di un pessimo secondo start ha chiuso 10°. Anche per lui spavento enorme, con la moto di Zarco a passargli a pochi centimetri dalla testa.

Gli altri: Nakagami salva la Honda, A.Espargaro fa sfiorare un’altra top ten all’Aprilia.

La Hrc, come nelle ultime tre gare senza Marc Marquez, non è stata protagonista. Se Nakagami si conferma tagliando il traguardo 6°, Alex Marquez e Carl Crutchlow non vanno oltre la 14 °e 15° posizione. Per la Casa di Noale bicchiere mezzo pieno. Aleix Espargaro 11° soltanto nel finale ha perso la possibilità di essere fra i primi dieci come a Brno; passi in avanti di Bradley Smith, 13°, che si è messo alle spalle due Honda. 

Moto 2: La prima vittoria di Jorge Martin, Luca Marini nuovo leader del mondiale.

Anche nella Middle Class grosso spavento per la caduta di Enea Bastianini, la cui moto è stata centrata da Hafizh Syharin, uscito miracolosamente dall’impatto senza fratture. Jorge Martin, in attesa del passaggio in Ducati, ha conquistato la prima vittoria di categoria, precedendo un Luca Marini che si è accontentato di balzare al comando della classifica piloti, e Marcel Schrotter. Dietro al tedesco ecco Sam Lowes, il quale nelle prove sembrava poter tornare al successo, Xavi Vierge e Marco Bezzecchi. Zero punti anche per l’ex leader Tetsuta Nagashima, finito per terra nel decimo giro. Non riesce a tornare sui livelli del Qatar Lorenzo Baldassarri 11°; fuori dalla zona punti Nicolò Bulega (16°), Stefano Manzi (17°), Lorenzo Dalla Porta (19°), Simone Corsi (20°), Fabio Di Giannantonio (21°).

Moto 3: Poker per Arenas che va in fuga.

Albert Arenas, superando a due curve dal termine il connazionale Jaume Masià, vince  per la quarta volta nel 2020 e consolida le leadership del mondiale; sul gradino più basso del podio il sempre costante John McPhee. Dietro all’inglese si piazzano Ai Ogura, Celestino Vietti, Darryn Binder e Tony Arbolino. Per gli altri italiani, in zona punti anche Andrea Migno (12°) e Stefano Nepa (15°). Continua la stagione difficile di Romano Fenati (17°), davanti a Riccardo Rossi (18°) e Nicolò Antonelli (19°); non ripete il risultato della Repubblica Ceca Dennis Foggia (21°), mentre Davide Pizzoli finisce (27°).

 

 

 

 

 

 

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