MotoGP, annullati ufficialmente i GP di Gran Bretagna ed Australia

Le restrizioni ai voli presenti ancora nella gran parte dei paesi hanno indotto gli organizzatori inglesi ed australiani ad alzare bandiera bianca

Non arrivano affatto buone notizie per il Motomondiale, colpito come tutti gli sport dalla pandemia da COVID-19 e dalle sue conseguenze. Nella prima mattinata di oggi i vertici della categoria, FIM, IRTA e Dorna Sports, hanno infatti dovuto annunciare la cancellazione dei Gran Premi di Gran Bretagna e d’Australia, in programma in origine nei weekend del 28-30 agosto e del 23-25 ottobre.

Il motivo principale di questa decisione da parte degli organizzatori degli eventi di Silverstone e di Phillip Island, più che nella pandemia da COVID-19 in sé, risiede nelle forti limitazioni ai voli e in generale agli spostamenti in vigore ancora a lungo in Gran Bretagna ed Australia come altrove, e nell’impossibilità di ricollocare più avanti le gare, a causa della necessità di formare un calendario d’emergenza e in un lasso di tempo ristretto.

Il circuito australiano di Phillip Island, sede del Gran Premio d’Australia sia per il Motomondiale che per la Superbike (foto da: asphaltandrubber.com)

Siamo davvero rattristati nel dover annunciare la cancellazione di due gare così iconiche, non avendo trovato soluzione ai problemi logistici ed operativi provocati dal calendario riorganizzato a seguito della pandemia” – ha spiegato Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna Sports – “Silverstone e Phillip Island rappresentano due degli appuntamenti più attesi dell’anno, con piste che non hanno mai mancato di regalare grande spettacolo agli appassionati“.

A nome di Dorna, desidero ancora una volta ringraziare i fan per la loro comprensione e pazienza, mentre aspettiamo che la situazione migliori. Non vediamo l’ora di tornare a Silverstone e Phillip Island l’anno prossimo, per battaglie ancora più incredibili“, conclude Ezpeleta.

La parola passa poi ai rispettivi presidenti dei comitati organizzatori, a cominciare da Stuart Pringle per quel che riguarda Silverstone: “Siamo molto delusi per l’annullamento dell’appuntamento britannico della MotoGP, anche perché il ricordo della cancellazione della gara del 2018 è ancora vivo. In questo momento eccezionale, però, la decisione era inevitabile“.

Voglio ringraziare i fan britannici per la loro pazienza e supporto” – aggiunge – “Non vediamo l’ora che arrivi il 2021, quando Silverstone ospiterà ancora una volta la gara MotoGP più veloce e storica del calendario. Lavoreremo duramente per renderlo un evento da ricordare per tutti“.

Siamo delusi dal fatto che quest’anno i fan dello Stato Victoria, dell’Australia e a livello internazionale non possano recarsi per vedere i migliori piloti del mondo darsi battaglia su uno dei circuiti più belli a livello planetario. Ma è stata presa la decisione giusta“, commenta Paul Little, Presidente dell’Australian Grand Prix Corporation – “Il Gran Premio d’Australia del Motomondiale mette Phillip Island sulla scena globale e tornerà al suo meglio nel 2021“.

Il Gran Premio di Gran Bretagna si corre ufficialmente dal 1977: le prime 10 edizioni a Silverstone, poi una lunga parentesi (dal 1987 al 2009) a Donington Park; dal 2010 il ritorno sul circuito sito nel Northamptonshire. Dovesse cominciare finalmente la stagione 2020, per la prima volta nella storia il più importante campionato per veicoli a due ruote non metterà piede sul suolo britannico.

Anche per il Gran Premio d’Australia questa cancellazione è ‘storica’ a suo modo. Presente sin dal 1989, l’evento nella Terra dei Canguri è stato ospitato per 25 volte da Phillip Island e 6 volte (dal 1991 al 1996) da Eastern Creek; dal suo ingresso in calendario, questa sarà la prima assenza.

MOTOGP, calendario 2020: si decide la prossima settimana?

A proposito di calendario, circola nelle ultime ore quella che potrebbe essere la proposta della Dorna, la quale pare verrà presentata nel corso della prossima settimana. Dovesse venir confermata, saremmo di fronte più ad un Campionato Europeo che mondiale, dato che le 12 gare previste verrebbero disputate tutte nel Vecchio Continente. Scendiamo più nello specifico.

Il progetto prevede di partire con un doppio evento in quel di Jerez de la Frontera (17-19 e 24-26 luglio), preceduto da una giornata di test il 15 dello stesso mese. Seguirebbe poi un tris di gare consecutive in quel di Brno, Repubblica Ceca (7-9 agosto), e al Red Bull Ring, Austria, dove si disputerebbero due gare (14-16 e 21-23 agosto).

Gare doppie previste anche a Misano Adriatico (4-6 e 11-13 settembre) e a Motorland Aragon (25-27 settembre e 2-4 ottobre). La seconda gara sul circuito di Alcaniz potrebbe però saltare in favore del Gran Premio di Francia di Le Mans, i cui organizzatori sono in trattativa con governo ed autorità sanitarie per ottenere l’apertura al pubblico almeno per il 30% della capienza massima del circuito.

Il Circus del Motomondiale si sposterebbe poi al Montmelò di Barcellona: il 9-11 ottobre nel caso non si corresse in Francia, il 16-18 seguente in caso contrario. Infine il programma si concluderebbe al solito al Ricardo Tormo di Valencia, anche qui con una doppia gara (23-25 ottobre e 30 ottobre-1° novembre).

Quest’ultimo back-to-back potrebbe slittare in avanti di qualche settimana se il Motomondiale ottenesse l’ok di volare a Buriram e a Sepang per i Gran Premi di Thailandia e di Malesia. I vertici della MotoGP sono in costante contatto con le autorità locali, ma le possibilità di recarsi nel Sud-Est Asiatico sono legate esclusivamente alla possibilità di avere queste due gare a porte aperte. In questo caso, però, sembra che i tempi di attesa saranno lunghi, visto che una decisione definitiva non verrà presa prima di agosto.

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