MotoGP Andalusia 2020, Analisi Gara – Quartararo si conferma. Riscatto Rossi, delusione Ducati

Il pilota transalpino domina a Jerez, davanti agli ufficiali Vinales e Rossi, redivivo sul podio. Nelle altre classi, spicca la tripletta italiana in Moto2

Il back-to-back di Jerez de la Frontera si è chiuso nel segno di Fabio Quartararo, autore di un due su due che, unito all’infortunio di Marc Marquez, potrebbe segnare in modo decisivo questa anomala stagione 2020. Il francese ha fatto il bello ed il cattivo tempo, imponendo la sua legge in primis nel confronto interno con Maverick Vinales, che assieme ad un redivivo Valentino Rossi ha completato la tripletta Yamaha nel Gran Premio di Andalusia.

Dal punto di vista degli italiani, peccato per i problemi tecnici che hanno tarpato le ali a Francesco Bagnaia e a Franco Morbidelli, entrambi in odore di podio. Non ha brillato la Ducati e un Andrea Dovizioso opaco, che ha dovuto porre rimedio ad una brutta qualifica. Nelle altre classi, in evidenza il podio tutto italiano della Moto2, con Enea Bastianini vincitore. In Moto3 trionfa Tatsuki Suzuki nel nome di Marco Simoncelli, mentre in Moto3 a festeggiare è l’elvetico Dominique Aegerter.

I festeggiamenti di Fabio Quartararo sul podio del GP di Andalusia 2020 (foto da: motogp.com)

Yamaha, il podio è tutto di Iwata. Quartararo ormai si è sbloccato, Vinales non riesce a convincere. Rossi torna in top3 dopo un anno e mezzo

Il Gran Premio di Andalusia, destinato giocoforza a restare un unicum nella storia del Motomondiale, segna una volta di più il processo di maturazione di Fabio Quartararo, il vero anti-Marquez. Il pilota del team Petronas non vince, stravince nel forno di Jerez (quasi 60 C° l’asfalto, 37 C° l’atmosfera), partendo benissimo dalla pole (quarta di fila) e salutando il resto della compagnia con un ritmo inavvicinabile. El Diablo fa così 50 su 50 e la netta impressione è che sarà molto dura scalzarlo da lì, probabilmente anche per Marc Marquez.

Di certo non è facile da digerire la situazione per Maverick Vinales. Lo spagnolo chiude si ancora 2°, mettendosi a -10 dal compagno di marca, ma la sensazione è che stia soffrendo molto il confronto con il velocissimo centauro transalpino, oltre a non riuscire quasi mai a rispettare le attese. Partito comunque bene, Maverick perde subito contatto da Fabio, andando precocemente in crisi con le sue Michelin, tanto da precipitare fino in 6° posizione. Senza i ritiri dei Pramac e di Morbidelli, oltre ad un Rossi sulle uova negli ultimi chilometri, lo spagnolo avrebbe con tutta probabilità visto questo risultato col binocolo. Serve di più.

Il sorriso di Valentino Rossi, tornato sul podio a Jerez dopo un assenza di 17 gare (foto da: motogp.com)

E passiamo al Dottore. Che dire… A quasi 41 anni e mezzo, Vale da un’altra dimostrazione di classe, in condizioni che, negli ultimi tempi, gli si sono quasi sempre rivelate altamente indigeste. Grazie anche ad interventi sulla moto, come da lui ammesso nel post gara, non senza rifilare più di qualche frecciata ai tecnici nipponici, Rossi ha potuto guidare come piace a lui, installandosi da subito in zona podio dopo il bel 4° tempo del sabato; quindi, con le Michelin che man mano lo abbandonavano, ha dato una dimostrazione di combattività ed abilità davvero notevole, facendo venire gli incubi a Vinales con delle staccate ai limiti della fisica.

Alla fine, questo 3° posto rappresenta un giusto premio (oltre che il #199 in top class, #235 in carriera) per Valentino, che continua a correre con la passione e la voglia di divertirsi di sempre. Gare così non possono fare altro che aiutare. Concludiamo con un altro dato statistico: era da Phillip Island 2014 che la Yamaha non monopolizzava il podio; allora Valentino precedette Jorge Lorenzo e Bradley Smith, sulla moto del team Tech 3.

Honda, Marc ci prova ma la magia stavolta non riesce. Nakagami salva l’onore dei Campioni del Mondo. 8° Alex Marquez

È stato un weekend particolare in casa HRC. Il tentativo, a metà tra l’eroico ed il folle, di Marc Marquez di rientrare a pochi giorni dall’operazione all’omero del braccio destro, fratturato in seguito al violento highside patito nel finale del Gran Premio di Spagna, ha ovviamente calamitato l’attenzione di tutti. Un tentativo, però, limitatosi alla PL3 e ad un giro ad inizio Q1, quando Marc ha capito che non ce n’era e, per evitare guai ancora peggiori, era meglio fermarsi e pensare ad un rientro più sicuro a Brno.

Marc Marquez nel paddock di Jerez, con il braccio destro infortunato bene in vista (foto da: twitter.com)

Il nativo di Cervera dovrà da un lato, come detto poc’anzi, cercare di recuperare quanto prima una forma accettabile; dall’altra, invece, dovrà pensare a non perdere ulteriore terreno da questo Fabio Quartararo, che si annuncia avversario davvero ostico. A tenere alto l’onore della Casa dell’Ala Dorata ci ha pensato Takaaki Nakagami (LCR), giunto 4° e a poco più di mezzo secondo dal gradino più basso del podio. Buona gara anche per Alex Marquez che, pur grazie ai tanti ritiri, è riuscito a portare a casa un 8° posto che può far morale. Uno stoico quanto acciaccato Cal Crutchlow chiude 13° ed ultimo.

Ducati, Dovizioso 6° senza brillare. Che peccato per un super Bagnaia. A terra Miller e Petrucci

Non è stato un weekend positivo dalle parti di Borgo Panigale, soprattutto in paragone a quello della settimana precedente. Non può essere contento il team italiano, con le Pramac ad andar più forte delle ufficiali; non può essere soddisfatto Andrea Dovizioso che, come se non bastassero i rapporti incrinati con i vertici Ducati, ha faticato praticamente in ogni sessione e, alla fine, è stato protagonista di una rimonta solo parziale dalla 14° posizione di partenza, aiutata anche da quello che è successo dinanzi a lui. Un 6° posto opaco, ad oltre 12″ dal vincitore, per un forlivese adesso a quota 26 punti in classifica, 3° ma apparso lontano come prestazioni dai big.

Francesco ‘Pecco’ Bagnaia, protagonista sfortunato del secondo weekend di Jerez (foto da: motogp.com)

Il grosso rammarico di giornata è di un Francesco Bagnaia sempre più a suo agio nelle posizioni di vertice, ma sfortunato. Stava facendo una gara stupenda Pecco, in 2° posizione quasi con lo stesso ritmo di Quartararo, sebbene già più avanti di oltre 4″; a 6 giri dal termine, purtroppo, la fumata bianca dal posteriore della sua Ducati, con la gara che finisce nella via di fuga. Poteva cogliere un bel risultato anche Jack Miller, stesosi però nel corso del 6° giro; per terra è finito anche Danilo Petrucci (il giro dopo l’australiano), che però ha dato qualche segnale di ripresa.

Gli altri: mezzo sorriso per la Suzuki con Mir. Così così la KTM, male la Aprilia

La Suzuki lascia Jerez con molti rimpianti. Alex Rins era dato tra i probabili grandi protagonisti, ma l’infortunio del sabato del Gran Premio di Spagna ha rovinato tutto, costringendo lo spagnolo ad accontentarsi di un 10° posto. Meglio è andata a Joan Mir che, con solidità, ha portato a casa un ottimo 5° posto, che riscatta il ritiro della prima gara. Sufficienza stiracchiata per la KTM, che ottiene solo un 7° posto con Pol Espargaro, ben staccato. Tutti gli altri alfieri della Casa di Mattinghofen, il promettente Miguel Oliveira (splendido 5° in qualifica), Brad Binder ed Iker Lecuona, sono tutti finiti per terra. Doppio arrivo a punti per la Ducati Avintia (9° Johann Zarco, 11° Tito Rabat), mentre non convince l’Aprilia, che vede Bradley Smith terminare 12°, mentre cade Aleix Espargaro.

Moto2, è grand’Italia a Jerez. Bastianini, Marini e Bezzecchi monopolizzano il podio

Italiani sugli scudi nella Middle Class, con una gara dominata dall’inizio alla fine. Enea Bastianini centra la prima vittoria in Moto2, prendendo subito la vetta e tenendo a bada con un ritmo super un Luca Marini che si accontenta di portare a casa 20 punti importanti in ottica Mondiale. Podio completato da Marco Bezzecchi che, dopo la prima pole, conquista anche la prima top3 nella classe di mezzo. Alle spalle dei nostri giungono il britannico Sam Lowes, gli spagnoli Aron Canet e Jorge Martin, lo svizzero Thomas Luthi, l’altro iberico Xavi Vierge, Stefano Manzi (9°) e il tedesco Marcel Schrotter. Fuori dai 10 il leader della classifica Tetsuta Nagashima (11°), che ora si ritrova i nostri alle calcagna, con Bastianini a -2 e Marini a -5. Per quanto riguarda gli altri italiani, a punti finisce Nicolò Bulega (12°), con Fabio Di Giannantonio a secco (18°); out Lorenzo Dalla Porta, Simone Corsi e Lorenzo Baldassarri.

Il podio tutto italiano del GP di Andalusia, classe Moto2 (foto da: motogp.com)

Moto3, super Suzuki s’impone di forza. McPhee e Vietti sul podio

Jerez si conferma un posto davvero speciale per il team SIC58 Squadra Corse. Sul circuito dove Marco Simoncelli centrò la prima vittoria nel Motomondiale (2004), e sul quale il team di papà Paolo lo scorso anno ottenne la prima vittoria con Niccolò Antonelli, Tatsuki Suzuki riscatta la brutta domenica passata e, con tanta intelligenza, la spunta nella volata finale, accompagnato sul podio dallo scozzese John McPhee e da Celestino Vietti, autore di un’ottima rimonta. I tre accorciano molto sulla vetta della classifica: brutta caduta per il leader Albert Arenas, out anche Ai Ogura; così lo spagnolo (50) si ritrova con 4 punti su Suzuki, 10 su McPhee, mentre Vietti è il primo dei nostri (27).

Tatsuki Suzuki esulta, dopo aver battuto in volata John McPhee e Celestino Vietti (foto da: twitter.com)

Giù dal podio il sudafricano Darryn Binder (partito dalla penultima fila) e l’argentino Gabriel Rodrigo, entrambi disturbati nel finale dal compagno del secondo, Jeremy Alcoba, che non sconta un long lap penalty e viene di conseguenza penalizzato di 3″, passando dal 4° al 7° posto, dietro anche al connazionale Raul Fernandez. Un altro spangolo, Sergio Garcia, finisce 8°, mentre il nipponico Ryusel Yamanaka e un deluso Tony Arbolino (errata scelta di gomme) completano la top-10. Dei nostri ottengono punti iridati Romano Fenati (12°), Stefano Nepa (14°) e Niccolò Antonelli (15°). Chiudono la classifica Riccardo Rossi (21°) ed Andrea Migno (22°); out Dennis Foggia e Davide Pizzoli.

MotoE, prima pole e prima vittoria per Dominique Aegerter

Vittoria e vetta della classifica per Dominique Aegerter nella classe delle moto elettriche. Per lo svizzero quindi, dopo la prima pole, arriva anche il primo successo nella categoria, oltre al 1° posto in classifica con 41 punti. Alle sue spalle, in gara e in classifica (30), lo spagnolo Jordi Torres, con il nostro Mattia Casadei a completare il podio, oltre a salire al 4° posto in classifica (27). Gara no per il brasiliano Eric Granado (3° in classifica con 28 punti): il vincitore di domenica scorsa è stato centrato dal nostro Matteo Ferrari (poi ritirato), chiudendo quindi 13° ed ultimo. Buona gara per Alex De Angelis (4°), davanti a Niccolò Canepa (5°), al tedesco Lukas Tulovic, al francese Mike Di Meglio, all’australiano Josh Hook, al belga Xavier Simeon e all’andorrano Xavi Cardelus. A punti anche Maria Herrera (11°) e Jakub Kornfeil. Out nel primo giro i nostri Alessandro Zaccone e Tommaso Marcon, entrati in contatto tra loro (oltre che con Simeon).

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