A un anno e dieci giorni dalla tragica scomparsa di Davide Astori, la Procura di Firenze ha chiuso le indagini condannando per omicidio colposo i medici Francesco Stagno, quale direttore sanitario dell’Istituto di medicina dello sport di Cagliari, e Giorgio Galante, come direttore sanitario del Centro di riferimento di medicina dello sport dell’Aouc di Firenze.
I due sono stati giudicati colpevoli di aver violato i “protocolli cardiologici per il giudizioo di idoneità allo sport agonistico”.
Reati contestati
Nel dettaglio, Stagno viene accusato di aver rilasciato nel luglio 2014 un certificato di idoneità alla pratica sportiva in cui si garantisce la mancanza di controindicazioni ( le indagini però hanno ricostruito che nella prova da sforzo ecc.. ) nonostante la perizia condotta dal professor Domenico Corrado dell’Università di Padova abbia ricostruito che nella prova sotto sforzo si fossero verificate due extrasistoli ventricolari isolate, non segnalate nel referto.
Galanti invece deve rispondere del rilascio di due diversi certificati di idoneità alla pratica agonistico nel luglio 2016 e in quello del successivo anno. Per gli inquirenti durante questi referti sono emerse diverse prove di aritmia cardiaca. A tutto ciò si aggiunge l’accusa dei pm di non aver imposto ad Astori altri accertamenti diagnostici approfonditi sull’origine sulla cause delle extrasistoli. Per la procura se la patologia fosse stata diagnosticata al suo stadio oziale, avrebbe consentito all’ex capitano di interrompere l’attività agonistica e di rallentare la malattia, scongiurando l’insorgenza di “aritmie ventricolari maligne”.
Il legale del professor Galanti, l’avvocato Sigfrido Fenyes, al termine dell’interrogatorio a cui era stato sottoposto il suo assistito lo scorso 13 dicembre, aveva sottolineato come il medico avesse ribadito ai magistrati “la correttezza e l’osservanza di ogni necessaria regola medica e quindi la correttezza del suo operato”, spiegando di “ aver adottato un comportamento diligente, prudente e perito”.
Stagno ha chiesto di essere interrogato dal pubblico ministero di Firenze.
La tragica notte
Il difensore viola era stato trovato senza vita alle 9.30 nella camera d’albergo dove era in ritiro con la squadra in vista della partita con l’Udinese. Compagni e staff, sorpresi dall’inusuale ritardo, andarono a controllare la situazione facendo così l’amara scoperta. Al giungere della notizia, il mondo del calcio tutto si era fermato annullando la giornata di campionato in programma. All’esterno del Franchi era nato un muro di sciarpe, fogli, bandiere, fiori e racconti della generosità e dell’umanità dentro e fuori dal campo dell’indimenticabile Capitano. Ai funerali celebrati nella Basilica di Santa Croce, erano arrivati in 10 mila tra cui rappresentanti del tifo di molteplici società, colleghi di tutte le squadre italiane oltre a vari rappresentanti delle istituzioni.
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