Mondiali biathlon: Herrmann e Boe vincono le gare sprint

Mondiale Biathlon: a Oberhof di scena, tra venerdì e sabato, le gare sprint: vince Denise Herrmann, che si piazza davanti alle svedesi Hanna Oeberg e Linn Persson. Al maschile, solito dominio norvegese con i fratelli Boe, Johannes e Tarjei, che si prendono oro e argento. Terzo Laegreid. Oggi gli inseguimenti, con l’Italia che dovrà fare a meno di Lisa Vitozzi, quinta nella sprint, causa influenza.

I Mondiali di biathlon in scena ad Oberhof (Germania), hanno visto andare in scena nelle giornate di venerdì e sabato le gare sprint. L’Italia, dopo il bellissimo argento ottenuto nella staffetta mista, grazie al contributo di Vitozzi, Wierer, Bionaz e Giacomel, è rimasta a secco di medaglie.

Nel format che prevede due sessioni al poligono, la prima in piedi, la seconda a terra, a festeggiare sono stati Denise Herrman e Johannes Boe. La tedesca, che in Coppa del Mondo quest’anno ha ottenuto cinque podi, vincendo la sprint di Hochfilzen, ha concluso la propria prova con un 10/10 al tiro. Una prestazione che le è valsa l’oro davanti alla coppia svedese formata da Hanna Oeberg e Linn Persson, anche loro senza macchia al poligono, ma staccate all’arrivo di 2,2 e 26,2 secondi.

Herrman mette così in bacheca la settima medaglia iridata, e raggiunge il primo alloro mondiale in questo format di gara: aveva infatti vinto un oro e un argento nell’inseguimento (rispettivamente a Ostersund, nel 2019 e ad Anterselva, nel 2020), un bronzo nella mass start (sempre ad Ostersund 2019), un argento nella staffetta mista (nella medesima edizione, in una gara che vide gli azzurri sul podio), e altri due argenti nelle staffette tutte al femminile (Anterselva 2020 e Pokljuka 2021).

Per quanto riguarda le altre medagliate, Oeberg raggiunge quota otto metalli iridati, conquistando anche lei la prima medaglia nella sprint. Per Persson si tratta invece della terza medaglia, la prima a livello individuale, dopo l’argento in staffetta a Ostersund 2019 e il bronzo nella mista a Pokljuka 2021.

La migliore delle italiane è stata Lisa Vitozzi, quinta dopo aver fallito un bersaglio in piedi, e a una ventina di secondi di distacco dal terzo posto, il che le avrebbe garantito di giocarsi almeno un bronzo nell’inseguimento odierno. Non le sarà possibile, in quanto un attacco influenzale la costringe a saltare la gara. Così, le speranze tricolore graveranno su Dorothea Wierer, tredicesima a quasi un minuto dal podio, e che quindi per agguantare una medaglia deve sperare in parecchi errori delle altre.

Nelle prime cinquanta tutte le altre nostre portacolori, con Hannah Auchentaller (trentatreesima dopo aver mancato un bersaglio a terra), guida il gruppetto delle giovani, che comprende anche Passler (appena dietro la compagna, dopo aver sbagliato un tiro in piedi), e Samuela Comola (quarantaseiesima con due errori in piedi). Decima, infine, la leader di Coppa del Mondo Julia Simon che, dopo aver contribuito alla conquista del bronzo in staffetta mista, emula la prestazione dell’ultima tappa di Coppa del Mondo ad Anterselva, con due errori in piedi, confermando di essere in leggero calo rispetto ad una prima parte di stagione folgorante.

Il podio maschile, dicevamo, parla solo norvegese: è Johannes Boe, assoluto dominatore della stagione, con 17 podi su 18 gare disputate (staffette comprese), a fare ancora la voce grossa. Nonostante un errore nella prima serie, Boe dà 14 secondi di distacco al fratello Tarjei, vince il secondo oro di questa rassegna dopo quello conquistato in staffetta mista, e provare a conseguire un en plein di medaglie che in passato non è riuscito ad assicurarsi nemmeno il leggendario Bjordalen, per rendere immortale una stagione che già lo vede viaggiare spedito verso la conquista di almeno quattro sfere di cristallo.

Sul podio, oltre al fratello Tarjei, che con l’argento conquistato raggiunge quota 22 medaglie iridate, troviamo l’antagonista di Johannes in Coppa del Mondo: quel Laegreid che ha l’unica disgrazia di gareggiare contro un fuoriquota, e a cui i 12 podi più due quarti posti su 15 gare disponibili non bastano per tenere il passo in Coppa del Mondo.

Lui, l’artefice primo della grande rimonta norvegese nella staffetta mista che ha inaugurato questi Mondiali, si consola con il bronzo (9/10 al poligono), che gli vale anche la sesta medaglia iridata in carriera, dopo che nella passata edizione di Pokljuka aveva fatto incetta di ori, ben 4, risultando il miglior atleta della competizione, alle spalle della connazionale Eckhoff, che di medaglie ne vinse sei, e meglio del compagno di squadra ben più blasonato, che vinse tre medaglie, ma rimase a secco di ori individuali.

Migliore tra gli italiani è ancora Tommaso Giacomel, diciassettesimo con tre errori che ne condizionano la prova. Tra i primi cinquanta anche Hofer (ventottesimo con due errori) e Braunhofer (10/10 al poligono). Cinquantatreesimo il giovane Elia Zeni, protagonista in Junior ed IBU Cup, che si è ben comportato con un solo errore nella serie in piedi. Sessantaseiesimo Bionaz, argento nella staffetta mista, che paga una prima serie al poligono macchiata da tre errori.

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