Milano-Sanremo 2021: la presentazione dlla corsa

La superclassica di primavera prenderà il via domani, per quella che è ormai la centododicesima edizione della corsa. Andiamo a scoprire alcuni cenni storici e il percorso che i corridori dovranno affrontare.

È la “classica” più attesa della stagione ciclistica, e domani si riprende la sua tradizionale collocazione in calendario dopo essere stata posticipata ad agosto lo scorso anno, per via della pandemia. Stiamo parlando della Milano-Sanremo, giunta alla sua centododicesima edizione, che domani vedrà impegnate 25 squadre per un totale di 175 corridori. Si corre su una distanza di 299 Km, attravrsando ben tre regioni.

La “superclassica” di primavera mette in palio punti importanti per la classifica World Tour, oltre a conferire prestigio a chiunque dovesse vincere una gara ormai scolpita nella memoria di tutti gli appassionati. Dalla prima edizione, datata 1907, tanti sono stati i campioni leggendari che hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro.

Milano-Sanremo: alcuni cenni storici

Fondata nel 1907 su iniziativa di Eugenio Costamagna e Tullo Morgagni, rispettivamente direttore e caporedattore della Gazzetta dello Sport, la Milano-Sanremo ha scritto negli anni alcune pagine indelebili della storia del ciclismo, e rappresenta il primo prodotto dell’osmosi tra il quotidiano rosa e lo sport su due ruote. La prima edizione si tenne il 14 aprile ed ebbe tra i suoi protagonisti uno dei primi miti del ciclismo tricolore: Giovanni Gerbi, il “Diavolo Rosso”. Fu lui, carattere estroso ed incline a scorrettezze, che si sacrificò a beneficio del compagno Lucien Petit-Breton, entrambi corridori della “Bianchi”, con un’azione di disturbo su Gustave Garrigou, suo acerrimo rivale e punta di diamante della Peugeot.

Da quella prima vittoria, tanti sono i grandi nomi che hanno lasciato la propria impronta sulla storia della Milano-Sanremo. Per dare un’idea dell’importanza che emana da quest’appuntamento, basti pensare che il recordi di vittorie (7) appartiene al “cannibale” Eddie Merckx, che ne dominò la scena tra gli anni ’60 e ’70. Prima di lui c’erano riusciti alcuni miti del ciclismo “eroico” come il giù citato Lucien “Petit-Breton” o Henri Pellissier, antagonista del nostro Costante Girardengo, che figura più volte nell’albo d’oro degli anni ’20. Ma la Milano-Sanremo è anche la corsa che ha contribuito a consacrare una delle rivalità sportive più longeve e appassionanti della nostra storia: quella tra Coppi e Bartali, che si spartirono equamente la palma del vincitore negli anni dell’immediato secondo dopoguerra.

Oltre ai grandi nomi dei protagonisti, c’è una toponomastica che richiama alla mente alcuni dei luoghi più significativi del ciclismo in generale: il Passo del Turchino, la Cipressa, la salita del Poggio, sono tutte tappe obbligate e decisive ai fini della vittoria. Proprio sul Poggio l’Italia ottenne una delle vittorie più emozionanti nel 1991: fu Claudio Chiappucci a staccare sull’ultima salita il danese Sorensen e ad involarsi da solo verso la vittoria. A proposito di Italia, l’ultima vittoria tricolore risale al 2006. In quell’occasione il podio si tinse tutto d’azzurro, con Filippo Pozzato che, sul rettilineo di Via Roma, resistette al ritorno di Alessandro Petacchi e Luca Paolini, al culmine di una rimonta che aveva visto i fuggitivi guadagnato oltre 10 minuti di vantaggio.

Salite, paesaggi, aneddoti che ciascun appassionato può descrivere o raccontare con viva partecipazione, pur non avendoli mai visitati o vissuti.

Milano-Sanremo: presentazione del percorso

Il Turchino sarà il grande assente dell’edizione di quest’anno. Il passo ligure è stato chiuso per una frana, così che la corsa verrà deviata verso il Colle di Giovo dopo aver attraversato, partendo da Via della Chiesa Rossa a Milano, i territori del pavese e dell’alessandrino. Una volta scollinato il Passo del Giovo, la corsa emigrerà nella provincia di Imperia, dove ad attendere i ciclisti ci sarà un trittico di salite non particolarmente impegnative, ma che potrebbero generare un altro piccolo scossone nel gruppo: Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta.

A quel punto mancheranno circa 40 chilometri alla conclusione e, dopo un tratto in discesa verso San Lorenzo a Mare, gli atleti affronteranno la Cipressa, salita di 5,6 Km al 4,1% di pendenza media, che dovrebbe fare una prima selezione in gruppo. Allo scollinamento mancheranno circa 21 Km e, dopo un altro tratto privo di dislivelli, la corsa giungerà sulla salita decisiva della giornata, il Poggio: 5,7 Km al 3,3%. Sarà l’occasione buona per i finisseur di sottrarsi alle insidie della volata o, per i velocisti, di preparare il terreno in vista dello scatto finale.

Allo scollinamento mancheranno circa 5 Km e mezzo, che i corridori affronteranno per gran parte in discesa, con uno dei grandi favoriti, Alaphilippe, che potrebbe fare la differenza se dovesse trovarsi davanti. L’ultima insidia è rappresentata da una doppia curva posta a qualche centinaio di metri dall’arrivo, che prelude al rettilineo finale posto, come di consueto, in Via Roma.

Milano-Sanremo: i grandi favoriti

Tre nomi su tutti sono chiamati a contendersi la vittoria della “superclassica”: Mathieu Van Der Poel, Julian Alaphilippe e Wout Van Aert. L’olandese della Alpecin ha già fatto conquiste sul suolo italiano quest’anno, vincendo le “Strade Bianche” (proprio davanti ad Alaphilippe ndr) e due tappe alla Tirreno-Adriatico. Proprio la corsa dei due mari ha messo in evidenza un Van Aert in grande spolvero, secondo a un minuto e tre secondi da Pogacar. Il belga è detentore di questa corsa, e vorrà provare a bissare il successo.

Occhio ai possibili “outsider” tra cui figura un certo Kwiatkowski, che su queste strade si fece notare nel 2017. Anche Michael Matthews ha un certo feeling con questa corsa, avendo conquistato il podio in due occasioni (2015, 2020), e sulla riviera ligure potrebbe confermare il suo buono stato di forma. Occhio, infine, alla schiera dei velocisti, tra cui Ewans e Bennett , che potrebbero provare a resistere in salita per poi andare all’assalto nella volata di gruppo.

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