Milan-Rijeka è terminata sul risultato di 3-2 per i rossoneri, che, dopo essersi portati in vantaggio per 2-0, si sono fatti riacciuffare a causa di due sbandate di Bonucci e Romagloli. A sbrogliare la matassa, però, ci ha pensato Cutrone all’ultimo respiro. 

Se, dopo la sconfitta contro la Lazio, il Milan in Europa aveva rialzato immediatamente la testa ed aveva devastato l’Austria Vienna a domicilio, questa volta l’Europa League non serve agli uomini di Montella per trovare un po’ di pace.
Dopo la brutta sconfitta contro la Sampdoria, infatti, il Milan era chiamato ad una grande prova, tra l’altro tra le mura amiche dello stadio San Siro, archiviando senza troppi patemi la pratica Rijeka.
Nonostante la vittoria, l’esame è stato clamorosamente toppato. 

Montella, che non aveva voluto rischiare di effettuare turnover, si era affidato al trio difensivo che giocherà titolare contro la Roma, per avere maggiori garanzie ed aumentare il feeling tra Romagnoli, Bonucci e Musacchio, cercando così di dare compattezza alla squadra.
Nonostante ciò, però, i primi a rendersi pericolosi sono i croati, che al minuto 12 sono già entrati 2 volte pericolosamente in area rossonera. 

Locatelli viene controllato troppo agevolmente dai centrocampisti avversari, Kessie (che onestamente non si capisce per quale motivo non sia stato tenuto a riposo) ha confermato l’idea che sia già scarico e con le gambe impallate, Calhanoglu mostra sprazzi di grande classe e fa vedere buone cose sulla fascia sinistra, dove scambia qualche bel pallone con Borini, nel ruolo inusuale di tornante sinistro, Abate svolge il compitino elementarmente, senza infamia e senza gloria. 

Le cose migliori, paradossalmente, si vedono in attacco. Diciamo paradossalmente per il semplice fatto che i migliori in campo sono quelli che, in campionato, sono semplicemente riserve. Andrè Silva mostra ancora una volta una tecnica enorme, dà profondità alla squadra ed apre la difesa avversaria, trovando il gol che sblocca il match.

Patrick Cutrone si conferma come la nota più lieta di questo avvio di stagione rossonero, facendo vedere movimenti da grande punta (come nel gol che realizza al 94′), contraddistinto sempre da quella fame e da quel fuoco negli occhi che i tifosi rossoneri non avevano il piacere di vedere (senza fare grandi proclami o paragoni) dai tempi di un tale chiamato Pippo Inzaghi, uno che ci ha sempre messo l’anima e che, per questo, nell’anima dei tifosi rossoneri ci rimarrà in eterno. 

Come detto, Andrè Silva sblocca la partita, mentre ad inizio ripresa Musacchio sfrutta un flipper in area, sugli  sviluppi di un calcio d’angolo, e porta il Milan in vantaggio per 2-0.
Gli sforzi dei rossoneri finiscono sostanzialmente qui, con molti interpreti che hanno forse creduto di avere ormai in pugno la partita o, forse, hanno pensato più a non rischiare di infortunarsi, preservandosi per l’importante partita di domenica.

Bonucci, all’84’, non fa assolutamente una bella figura sullo scatto di Acosty e l’ex calciatore di Fiorentina e Chievo si invola da solo davanti a Donnarumma, che esce alla disperata. Il risultato è un rimpallo sfavorevole al portierino rossonero e la partita è riaperta.
Il Milan entra in confusione, il Rijka vola sulle ali dell’entusiasmo ed i tifosi croati si fanno sentire, incitando la propria squadra del cuore.

Minuto 90: una palla apparentemente innocua sta lentamente avviandosi verso il fondo. Troppo lentamente, però, e Romagnoli, anzichè spazzare senza fronzoli, tenta una improbabile copertura della palla a protezione della rimessa dal fondo, facendosi però soffiare palla dell’avversario che entra in area e, dopo un contrasto con lo stesso difensore, termina a terra.
Clamoroso a San Siro, all’ultimo secondo del tempo regolamentare il Rijeka realizza, con Elez, il rigore che vale il 2-2 ed il Milan adesso ha solamente i minuti di recupero per salvare la partita, ma soprattutto la faccia. 

A dire il vero, la reazione rossonera non è veemente, ma al 94′ Borini, dopo una grande giocata, riesce a trovare il corridoio giusto per scardinare la difesa croata e mettere Cutrone davanti al portiere, che, in uscita, viene scavalcato con un astuto tocco mancino.
Una vittoria sporca che lascia ancora qualche perplessità, ma vincere è la cura migliore e chissà che questa pazza partita non possa dare la carica giusta scuotere un gruppo che deve assolutamente affrontare al meglio le prossime partite di campionato contro Roma ed Inter.