Il tanto atteso closing non è ancora arrivato, con l’ennesima proroga che è stata chiesta a Fininvest.
“Nulla di preoccupante” ha detto sornione Silvio Berlusconi, ma rimane il fatto che la questione legata alla cessione del Milan torna, ancora una volta, in stand-by.
Una telenovela che dura 2 anni e mezzo, fatta di colpi di scena e clamorosi quanto inaspettati passi indietro, con l’ultimo capitolo della storia che ha visto una nuova frenata quando tutto sembrava ormai definito.
Il 10 marzo sarebbe il termine del nuovo rivio e dunque tra poco dovrebbero (usare il condizionale è ormai d’obbligo) arrivare a Fininvest i 100 milioni della Sino Europe Sports per fare un altro importante scatto verso il closing, che dovrebbe arrivare ad aprile.
In ogni eventualità il gruppo cinese, nonostante i numerosi intoppi, è ottimista sulla riuscita della trattativa. Fininvest sembra serena e non ha ancora avuto contatti con altri eventuali investitori, ma non c’è dubbio che sono tante le alternative possibili nel caso in cui la cessione dovesse saltare definitivamente.
I personaggi che si protrebbero inserire sono ormai noti, avendo già in passato provare a prendere in mano il Milan, senza però, chi per un motivo e chi per un altro, riuscire a concludere gli accordi con Berlusconi.
Stiamo parlando in particolar modo di Galatioto, Gancikoff e Mr Bee.
Un nome nuovo potrebbe invece essere quello dello sceicco Al Maktum, che in passato aveva rifiutato la proposta rossonera di entrare in società come azionista di minoranza, e il gruppo Fosun, capeggiata dal potentissimo procuratore Jorge Mendes.
Le alternative non mancano ma, nel calcio come nella vita, con i “se” e con i “ma” la storia non si fa.
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