Le acque in casa Milan sono già abbastanza agitate per via dei risultati sportivi non proprio esaltanti e ora, dalla Spagna, il quotidiano sportivo Marca lancia l’ennesimo allarme che potrebbe scattare dopo che l’UEFA ha di fatto rifiutato il piano di rientro presentato dalla dirigenza rossonera in seguito agli oltre 200 milioni di euro spesi in estate.
La proposta di Voluntary Agreement, ossia la possibilità di aggirare i paletti del Financial Fair Play successivamente al cambio di proprietà con conseguente rientro dal debito in un periodo di cinque anni, è stato rispedito al mittente e a ciò si aggiunge la diffidenza dei vertici europei ad accettare anche il Settlement Agreement, ovvero un piano di rientro in meno tempo ma con differenti sanzioni più o meno gravi.
La decisione di non concedere il Voluntary Agreement è giustificata principalmente dal fatto che la visione dell’UEFA sull’andamento dei ricavi rossoneri non collima con quella prospettata da Fassone, anche perchè ci sono non pochi dubbi sulla consistenza di Yonghong Li e dell’intera proprietà cinese.
Il recente articolo del New York Times ha messo in dubbio la riconducibilità dell’impero minerario cinese all’attuale patron milanista il quale addirittura non rientrerebbe nella cerchia degli uomini di affari più influenti di Cina.
L’UEFA ha fatto sue le perplessità di garantire, da parte di Li, una certa continuità societaria ed economica e si interroga su come sia stato possibile che le istituzioni calcistiche italiane non abbiano effettuato un controllo più stringente riguardo al passaggio di mano del Milan.
Il club rossonero ha investito tutto sull’aspetto sportivo ma non basterà il raggiungimento della Champions League (nei prossimi due-tre anni, quest’anno appare complesso) per aumentare il livello dei ricavi e dunque provare a rientrare dal debito col fondo americano Elliot che ha finanziato l’acquisto della società.
Sarà dunque necessario rifinanziare tale debito con un altro soggetto per avere più tempo per ripararlo ma gli oneri a carico della società finiranno inesorabilmente per aumentare.
Cosa succederà dunque al Milan in termini sportivi per il mancato rispetto del FFP? L’esclusione dalle coppe europee resta comunque la sanzione più estrema, più probabile che si vada verso multe, restrizioni alle rose o limitazioni al mercato sulla scia di quanto previsto in passato ad altri club come Inter e Roma.
Il marchio Milan resta comunque molto importante e l’UEFA difficilmente rinuncerà ad una delle squadre più vincenti di sempre a livello continentale.
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