E’ il primo giorno del weekend in Malesia, quello dedicato alla conferenza stampa dei piloti.
Sul fronte Yamaha, c’è dell’ottimismo visto il primo posto ottenuto da Vinales nello scorso gran premio. Per quanto riguarda il suo compagno di squadra Rossi, arrivato sesto, ha pagato il set-up sbagliato e il non aver cambiato la gomma. Gli manca fare un podio ed in Malesia sarà importante valutare lo stress a cui possono giungere i pneumatici.
Sulla sua condizione attuale e sul fatto che molti lo danno a fine carriera, con più attenzione a non cadere e a prendersi meno rischi possibili, il pilota marchigiano ha risposto così:
“Quest’anno sono più in forma dello scorso anno, arrivo meglio a fine gara. Ovviamente gli altri piloti sono fortissimi, giovani e possono migliorare la loro condizione. Anche Vinales, migliora perché ha 23 anni. Pernat ha detto che rischio di meno? Sinceramente non sono mai caduto tanto perché non mi piace cadere, è vero che quando sei giovane sei più spensierato, ma per me non cambia ora, non ci penso al rischio quando sono in gara”.
Il suo compagno di squadra Vinales ha passato una bella settimana, più rilassata dopo il successo ottenuto in Australia. Ora c’è la possibilità di provare delle cose nuove, senza assillo del risultato a tutti i costi.
Per lui questo gran premio sarà molto utile per poter impostare la moto per la prossima stagione:
“Arrivo in Malesia senza nessuna impostazione mentale, sarà importane stare davanti per raccogliere informazioni importanti in vista del 2019”.
In una ipotetica formazione di calcio fatta esclusivamente di piloti della MotoGp lui farebbe le seguenti scelte:
“Come portiere scelgo Petrucci perché è alto e grosso, (…) In difesa scelgo Crutchlow e Miller perché sono aggressivi, anche Rodrigo perché gli piace il contatto e infine Aleix Espergaro’, che sa giocare a calcio e quindi sarebbe in grado di organizzare tutta la difesa. A centrocampo metto Lorenzo, me e Pedrosa, perché siamo sempre molto precisi e scorrevoli. Come attaccanti scelgo: Valentino Rossi, perché la domenica c’è sempre, Jorge Martin, perché sfrutta ogni possibilità di vincere, e Andrea Dovizioso, perché all’ultima curva vince sempre, nell’area piccola sarebbe un grande opportunista”
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