Juventus-Milan 4-0: bianconeri double face, primo tempo in sordina e valanga nella ripresa e primo trionfo stagionale, rossoneri volenterosi ma non basta

La Juventus riesce finalmente a mettere in bacheca il primo trofeo stagionale, la 13esima Coppa Italia, quarta consecutiva, entrambi record assoluti.

Bianconeri ancora una volta turbo-diesel: carburazione lenta ma esplosiva.

Il primo tempo è equilibrato al di là del pressing della banda di Max Allegri, che comunque incontra non poche difficoltà a sfondare il muro di un Milan apparentemente molto ben disposto in campo.

La manovra bianconera sembra risentire un po’ della scarsa spunta propulsiva dovuta all’arretramento a terzino di Cuadrado su sponda destra e un non propositivo Asamoah sulla sinistra, oltre che alla controversa scelta di lasciare Higuaìn in panca all’inizio.  

La banda di Allegri è comunque aggressiva e fa un gran pressing, ma la migliore occasione le capita solo con un insidioso tiro-cross dalla distanza di Dybala –che verrà fuori nella ripresa prima di lasciar spazio proprio a Higuaìn-ben respinto da Donnarumma-che di contro vivrà un secondo tempo da incubo.

Dal canto loro gli uomini di Gattuso resistono al pressing bianconero e provano anche qualche manovra, vedasi la loro occasione forse più pericolosa nella ripresa, con un avanzamento offensivo lineare, molto ordinato del centrocampo rossonero, conclusosi con un destro di Jack Bonaventura alto di poco.

Non si comprende bene la tattica di nessuna delle due, ma sarà tutto abbastanza chiaro nella ripresa, iniziata molto bene dai rossoneri, ancora soprattutto grazie a Bonaventura-forse il migliore dei suoi-che crea lo scompiglio nell’area bianconera ma è mal supportato dai compagni.

Ed è a questo punto che diventa chiaro il lavoro dei bianconeri: la classica tattica del pugile che sfrutta la sua grande abilità ed esperienza nell’incassare i colpi dell’avversario, facendolo sfiancare per poi colpirlo nel momento di maggiore debolezza.

Quanto avviene segue più o meno questa logica. Subentrano tutti i perni dell’offensivismo bianconeri, primo fra tutti uno che nel primo tempo era parso un po’ a mezzo servizio, il solito Douglas Costa-ormai un vero leader-le cui scorribande sono sempre di supporto ai compagni in fase avanzata e un costante pericolo per i rossoneri, e che si prende anche la gioia personale con un sinistro fulminante da fuori area per il momentaneo 2-0-in una delle sue azioni di accentramento, vedasi gol in casa del Benevento-su cui però Donnarumma non è affatto esente da colpe, e poi anche con Cuadrado, che si riporta nella sua zona preferita, la trequarti offensiva.

Ma a salire in cattedra è soprattutto Medhi Benatia, ormai scrollatosi di dosso i fantasmi di Madrid-lui ha procurato il calcio di rigore contro il Real, ndr-e del big match di campionato perso contro il Napoli-fu sempre lui a perdersi la marcatura di Koulibaly, autore del gol partita, ndr-il franco-marocchino realizza la prima doppietta in carriera, andando in rete prima ad aprire le marcature con un gran colpo di testa su calcio d’angolo, con un movimento in area di rigore a tagliare in direzione del pallone più da attaccante puro che da centrale difensivo qual è, e poi con il momentaneo 3-0, tap-in vincente dopo una corta respinta del disastroso Donnarumma-gara da dimenticare.

Fonte profilo “Twitter” ufficiale della Juventus

Un tris da paura nel giro di soli 8 minuti che spegne ogni entusiasmo ai rossoneri, che a suggellamento della loro totale perdizione sul campo subiscono, o per meglio dire si auto-infliggono, il gol del definitivo 4-0, con Kalinic che centra la porta, ma stavolta non quella avversaria, spizzando di testa su calcio d’angolo alle spalle di Donnarumma.

La solita Juve che potremmo definire aggressivamente cinica, che riesce a vincere, anche stravincere quindi, un match iniziato non brillantemente, in sordina il primo tempo, a valanga nella ripresa, ai danni di un Milan irrimediabilmente in bambola.

Ai bianconeri non resta adesso che completare la sua stagione con lo scudetto, per la conquista del quale basterà solo un punto nelle prossime 2 giornate-le ultime- indipendentemente dalla condotta del Napoli.

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