Juventus-Inter, Allegri: “L’anno prossimo lotteremo per lo Scudetto. La Coppa Italia è la nostra torta”

Juventus-Inter, parlano Chiellini ed Allegri prima della finale di Coppa Italia. Il mister: “Questo è stato un anno di transizione. Per noi la Coppa Italia rappresenta la torta”.

Giorno di vigilia della finale di Coppa Italia Juventus-Inter. Parlano in conferenza stampa Massimiliano Allegri e capitan Giorgio Chiellini. Un trofeo che per la Juventus assume ancora più valore, visto che è l’ultima chance di aggiungere un ulteriore alloro alla bacheca.

Altrimenti, una sconfitta coinciderà con il primo anno, dopo un intero decennio, che la squadra bianconera rimarrà a corto di titoli. Il mister livornese fa il punto su questa stagione, culminata nella conquista di un posto Champions a quattro partite dalla fine del campionato:

La perdita di Ronaldo a tre giorni dalla fine del mercato non è stato semplice da digerire. Io dovevo conoscere la squadra, poi abbiamo avuto degli infortuni pesanti. Le difficoltà ci sono state e il dover spingere molto per recuperare ci ha creato problemi. Ero sereno che una volta passato il turno in Champions, la squadra sarebbe cresciuta e così è stato. La società ci ha dato una grossa mano sul mercato e noi abbiamo fatto una rincorsa importante finita nella sconfitta interna contro l’Inter. Ora giochiamoci questa finale. Si è creata una base importante per il futuro e sono contento e sereno di questo. L’anno prossimo lotteremo fino in fondo per tornare a vincere lo scudetto”.

Allegri e Chiellini in conferenza stampa pre finale di Coppa Italia

La Coppa Italia diventa dunque l’obiettivo principale quest’anno:In passato è stata una ciliegina, adesso è la torta. Quando giochi una finale ha sempre una importanza grossa, perché bisogna vincerla”.

Di fronte l’Inter, avversario ostico che, dopo averla sconfitta in Supercoppa Italiana, ha infranto ogni speme di tricolore della Juventus: “Sarà una bellissima serata con due squadre fortissime. Abbiamo fatto buone partite contro l’Inter quest’anno, ci vorranno pazienza e lucidità. Poi il calcio è strano e dopo due minuti cambia tutto il piano partita. Basta essere sereni”.

Si passa dunque alla formazione, che prevederà Dybala dall’inizio: Dybala gioca. Qualche dubbio di formazione ce l’ho, prima della riunione tecnica prenderò la mia decisione. Chiellini e Perin giocano di sicuro, gli altri vediamo. Deciderò se giocare a tre o quattro in difesa. Ho convocato sia Miretti Ho convocato lui e Nicolussi. L’Under 23 mi ha divertito molto nell’ultima partita che ho visto e come premio ho portato entrambi”.

Qualche riflessione su Vlahovic, e i suoi primi mesi alla Juventus: “Sta facendo bene ed è sereno. Lui chiede troppo a se stesso per carattere, non vuole mai perdere e ha già dimostrato di essere un giocatore da Juventus. E’ qui da tre mesi e l’anno prossimo può solo migliorare. I numeri sono buoni a livello di gol, ma è difficile in Italia fare un gol a partita. Io sono molto contento di lui, poi se è arrabbiato perché non segna ci sta, ci tiene molto e vuole migliorare. Lo dimostra tutti i giorni”.

Una chiusura su Ancelotti, che ha conquistato la quinta finale di Champions, da allenatore, alla guida del Real Madrid: “Ancelotti, a cui devo fare i complimenti, ha fatto la storia del calcio italiano come Capello, Lippi e Sacchi. Gli allenatori vincenti sono i più bravi. Carlo è stato dato per finito, ma non è così. In Italia abbiamo tanti bravi allenatori giovani che possono avere la possibilità di allenare una grande squadra, ma è diverso giocare per vincere rispetto ad allenare squadre medio-piccole senza l’obbligo di vincere. L’allenatore però non è solo quello che cura la tattica, ci sono sfaccettature da gestire che non si imparano; se si ha si ha, altrimenti niente”.

Le parole di Giorgio Chiellini

Parla anche Giorgio Chiellini, capitano della Juventus, che domani avrà la possibilità di vincere il ventesimo trofeo in maglia bianconera. Ma, all’alba delle 38 primavere, dopo un decennio costellato di vittorie, quale Juventus si trova a guidare “re Giorgio”?

Noi all’interno abbiamo fatto un percorso di crescita dopo aver iniziato male. La rincorsa ci ha portato a qualificarsi in Champions che è un traguardo importante, non abbiamo vinto il campionato ma a fine stagione ci siederemo per migliorare le cose. L’anno prossimo vogliamo partire meglio, dopo un anno di lavoro. Valutazione? Se vinciamo, per qualcuno conterà poco; se perdiamo sarà un disastro per l’opinione. Noi dobbiamo fare altre valutazioni per essere competitivi nella prossima stagione. Questa partita sì chiude questa stagione, ma è propedeutica per iniziare al meglio la prossima. Non sempre si riesce a vincere, ma ogni anno la Juventus ha il dovere di lottare per la vittoria. Iniziare con una coppa in bacheca ti darebbe l’accesso alla Supercoppa, con lo slancio per tornare a lottare per lo scudetto”.

Si tratta dell’ennesima finale di una carriera straordinaria, ma il centrale della Juventus la affronta con la grinta di sempre: “

Ho l’entusiasmo di un ragazzino, sono felice di essere qui e giocarmi un trofeo. C’è grande voglia di vincere la Coppa Italia, consapevoli della forza dell’avversario che ogni minimo errore te lo fa pagare. In Supercoppa e campionato abbiamo perso immeritatamente e venendo puniti oltremisura”.

L’avversario di domani, l’Inter, si trova nella condizione di dover rincorrere in campionato. La Coppa potrebbe diventare motivo di riscatto per ambo le compagini:

L’Inter ha perso la vetta e non è felice di essere dietro, noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo che era almeno la Champions ma è chiaro che la speranza di tutti era diversa. Questa partita è talmente importante che si giocherà sui dettagli e sugli episodi. Dovremo capire bene i momenti della partita, sia quando ci sarà da soffrire che quando avremo modo di colpire, con grande lucidità”.

Sempre sui prossimi avversari: “Sono sempre partite difficili, ma nelle due partite di campionato ho visto grande equilibrio con pochi tiri in porta. I dettagli saranno molto importanti in questa finale. L’Inter è una squadra completa in tutti i reparti e lo hanno dimostrato più volte. Ha giocatori da contrastare, con rispetto ma senza timore. La loro stagione non si può giudicare adesso, e non mi compete”.

Potrebbe essere l’ultima partita di Chiellini in maglia Juve: dopo 17 anni, quale eredità lascia il centrale alle nuove generazioni?

Non sarebbero 20 i trofei, ma 20 più uno visto che l’Inter… A tutti i ragazzi che incrocio spero di lasciare qualcosa, ma la Juve ha certi valori che non ho creato io ma che ho imparato e trasferito. La Juventus ha bisogno della sua identità, quella che io ho imparato da Buffon, Del Piero e tanti altri. Il filo conduttore bianconero non va dimenticato.
Io dal 2006 al 2012 non ho vinto niente, non sono stati pochi. Questa società tornerà a vincere perché lo dice la storia e la famiglia dietro è una garanzia.
Che poi il ciclo venga ripetuto è difficile in epoca moderna, è stata un’eccezione che con la crescita di Milan e Inter sarà dura rifare in Italia. In altri Paesi c’è troppo dislivello“.

Chiusura sui programmi futuri: “Abbiamo degli obiettivi in ballo, volevo aspettare la finale. Poi nei prossimi giorni vedremo cosa fare in futuro, ma anche l’anno scorso è stato così. Onestamente senza quel gol annullato dal Var all’Austria all’Europeo non sarei qua“.

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