Juventus-Inter 2-0, voti/analisi: la qualità dei bianconeri ha la meglio sulla compattezza nerazzurra

Nella desolante atmosfera di uno Stadium e di un Derby d’Italia in via del tutto inedita senza pubblico causa emergenza coronavirus, la Juventus sconfigge 2-0 l’Inter e si riprende la vetta della classifica.

In questa altra domenica di Serie A surreale il posticipo serale, il match più atteso, premia la qualità dei bianconeri.

Qualità che viene fuori sul medio-lungo periodo dopo un primo tempo abbastanza equilibrato.

Occasioni da una parte e dall’altra, continui batti e ribatti e ripartenze veloci da ambo le parti.

Prima palla gol della partita per la banda di Antonio Conte già dopo 43 secondi con il destro al volo di Vecino che sorvola la traversa.

Episodio che da uno scossone al match con i padroni di casa di Maurizio Sarri che iniziano a macinare gioco e produrre azioni da gol.

Prima Higuaìn nell’inedito ruolo di assistman crossa dalla sinistra a imbeccare Douglas Costa che da ottima posizione a centro area calcia malamente fuori un rigore in movimento.

Prova quantomeno opaca per il brasiliano che Sarri preferisce a Cuadrado per completare il tridente offensivo con il colombiano di nuovo dirottato nel ruolo di terzino destro, che comunque gli si addice.

Il rientrante Handanovic severamente impegnato 2 volte nel giro di pochi minuti, prima sul colpo di testa di de Ligt su corner, poi sul sinistro di Matuidi liberato al tiro da Cristiano Ronaldo.

Se la cava molto bene l’estremo difensore sloveno nella gara del suo rientro dopo il periodo di inattività.

Gli fa eco il collega polacco, che respinge la prima vera palla gol nerazzurra, sponda di Lautaro Martinez per Brozovic che esplode il destro deviato da Szczesny.

Il Toro non trova il giusto supporto nel compagno di squadra, reparto e grande amico nella vita Romelu Lukaku, prova insufficiente per Big Rom-sostituito nel finale da Alexis Sanchez.

L’Inter prende poi il comando del match nella seconda parte del primo tempo, stazionando stabilmente nella metà campo avversaria.

Impostazione tattica molto ordinata da parte di Conte, con la mediana che in fase di non possesso ripiega sulla propria trequarti.

Effetto che crea praticamente un doppio muro davanti alla porta con la linea difensiva, e in questo modo la mediana può fungere da ulteriore copertura e sfruttare appieno le ripartenze veloci.

Ripartenze che son sempre una spina nel fianco per la Juve, con il grande ex di turno Candreva sulla destra e Young sulla sinistra, che quando scendono creano sempre lo scompiglio.

Specie il primo, uno dei migliori, forse il migliore in campo dei suoi. Sfiora il gol con la soluzione personale dalla distanza, pallone alto di poco.

Ci prova anche De Vrij, cercando di emulare il connazionale de Ligt colpendo di testa su calcio d’angolo, mira meno precisa rispetto al giovane centrale bianconero.

Nella ripresa i nerazzurri ci provano a ricominciare come avevano finito, ma dura poco, la Juve è più ordinata, sbaglia meno in disimpegno e sul medio lungo periodo fa valere la sua maggiore qualità.

Al 57′ Matuidi dà la scossa a una sua agrodolce prestazione scendendo sulla sinistra e piazzando un bel cross rasoterra a centro area, con Ronaldo che agguanta la sfera ma Ramsey gliela ‘scippa’ e segna.

4° gol stagionale, 3° in questo campionato, 2° di fila, per il gallese, e qualche vip starà già facendo i dovuti scongiuri…

2 minuti dopo la svolta definitiva al match: Sarri capisce che è meglio tirar fuori uno dei suoi pupilli, Douglas Costa, per puntare sulla freschezza e i piedi buoni di Dybala.

E La Joya non tradisce. Da la spinta decisiva alla qualità del gioco bianconero, e al 67′ trova il gol che chiude definitivamente i conti del match.

Splendido cross lungo di Bentancur – buona prestazione – per Dybala, che aggancia divinamente eludendo l’intervento di Young, converge al centro, scambia con Ramsey, entra in area e fa venire ancora gli incubi all’esterno inglese, eludendo il suo intervento e piazzando l’esterno sinistro vincente.

13° gol stagionale per La Joya, che bissa la rete dell’andata, allora aveva aperto le marcature, stavolta le chiude, sempre con il suo sinistro magico.

La reazione nerazzurra è timida e impacciata, cala vistosamente la qualità e l’intensità del gioco della banda di Conte.

E di contro si vede qualche sprazzo di Sarrismo, con scambi e fraseggi veloci in spazi stretti, anche se stavolta sfruttati per il meno nobile sfogo di far scorrere il cronometro.

Nel finale però ci pensa Ronaldo a legittimare il vantaggio, sfiorando in ben 2 occasioni un gol che avrebbe meritato, prima un gran destro da fuori alto di poco, poi incursione in area dalla sinistra e diagonale fuori di un soffio.

Vittoria che può dare la giusta svolta alla stagione bianconera, che può essere lo spartiacque necessario per cancellare i dubbi tecnico-tattici e la crisi di gioco di Sarri.

Con la vetta riconquistata, con la superiorità sugli arci-nemici nerazzurri ormai ampiamente dimostrata nella doppia sfida, in vista dei successivi gravosi impegni.

L’altra sfida al vertice, contro la Lazio, la Champions League contro il Lione, la semifinale di Coppa Italia contro il Milan, tutte e 3 allo Stadium, fortino bianconero, grande vantaggio giocarle tutte lì.

Coronavirus permettendo, si intende.

I migliori

Dybala, voto 7.5

Entra e dà la svolta definitiva, aumentando ampiamente la qualità del gioco e la self-confidence bianconera e chiudendo il match con un azione-gol capolavoro.

Peccato non ci fosse nessuno a vederlo…

Cristiano Ronaldo, voto 7.

Costante presenza in fase offensiva, svaria come sempre su tutto il fronte offensivo, destra sinistra centro, per lui non fa differenza.

Ha sempre la giocata pronta per sbloccare le fasi di impasse, e meriterebbe il gol, sfiorato ben 2 volte nel finale.

Ramsey, voto 6.5

Ha il merito di essere entrato nell’inquadratura tattica di Sarri e di aver sbloccato il match. Ancora però qualche disattenzione di troppo.

Cuadrado, voto 6.5

Da terzino funziona molto bene, la sua spinta propulsiva è sempre importante.

Bentancur, voto 6.

Fa bene Sarri a credere in lui. Prezioso in fase di impostazione e il suo lancio lungo per Dybala nell’azione del gol partita è un capolavoro.

Handanovic, voto 7.

Incolpevole sui due gol, ha il merito di tenere a galla i suoi nel 1° tempo, attentissimo su de Ligt e Matuidi, in questo secondo caso con la manona sinistra, ormai quindi definitivamente guarita.

Come rientro niente male, nonostante gol subiti e sconfitta. Forse il migliore dei suoi.

Candreva, voto 6.5

Fa eco al suo portiere contro la sua ex squadra. Spinge bene sulla fascia e prova la soluzione personale nel primo tempo, sfiorando la traversa.

I suoi cross sempre insidiosi, ma la retroguardia bianconera se la cava.

Brozovic, voto 6

Se la cava bene sulla mediana, anche se non trova supporto valido in Vecino. Autore della palla gol più pericolosa per i nerazzurri nel primo tempo, Sczcesny si oppone.

I peggiori

Higuaìn, voto 5.5

Prova a sacrificarsi per la squadra, ma per far del bene in realtà fa male, non piazzandosi al centro dell’attacco come gli competerebbe ma svariando addirittura da esterno sinistro del tridente.

Il primo cross gli riesce bene ma Douglas Costa lo getta alle ortiche. Per il resto prova impalpabile.

Douglas Costa, voto 5.

I problemi muscolari ancora lo attanagliano, ma pare che lui ci metta del suo. Non spinge, perde palloni anche facili, e non sfrutta l’unica palla gol che gli si presenta, sul cross addirittura di Higuaìn.

E’ un altro dei pupilli di Sarri, ma ancora deve meritarsela questa palma.

De Sciglio, voto 4.5

Prende il posto di Alex Sandro e lo fa decisamente rimpiangere: subito al primo pallone toccato la combina grossa e si fa soffiare la sfera da Vecino, che per poco non manda in gol Eriksen.

Soglia di attenzione bassissima, non ha neanche la freschezza del panchinaro.

Young, voto 6-

Ci prova a dare spinta propulsiva, ma i cross non sono dritti come suo solito, e viene buggerato 2 volte da Dybala nell’azione del gol partita. Probabilmente se lo sognerà per un pò.

Lautaro Martinez, voto 6-

Ci prova a dare dinamismo alla fase offensiva nerazzurra, ma non trova il supporto di un Lukaku irriconoscibile e deve affidarsi spesso ai mediani, Brozovic in primis.

Lukaku, voto 5.

Forse il peggiore dei suoi, non si fa trovare al posto giusto nel momento giusto, non sta al fianco del suo compagno di reparto e amico di vita Lautaro, stavolta niente feeling fra i due.

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