Processo sportivo alla Juventus e soprattutto ad Andrea Agnelli. Dopo quelli non meno onerosi e infanganti il buon nome della società torinese, riguardanti calciopoli, un’altra tegola sulla squadra più seguita d’Italia.
Oggi, alle 14.30, presso il Tribunale Nazionale Federale della FIGC, si presenterà il presidente juventino con due accuse specifiche a suo carico. Una riguarda la violazione dell’articolo 1 bis (lealtà sportiva) e l’altra l’articolo 12 (rapporto con i tifosi) del Codice di Giustizia Sportiva FIGC.
Il fatto specifico si riferisce alla cessione di un certo numero di biglietti ad un gruppo ultras, utilizzati successivamente da quest’ultimi per bagarinaggio.
Il rischio per Andrea Agnelli è quello di vedersi comminata una inibizione per un anno e mezzo dal calcio italiano, non da quello europeo, secondo il Procuratore Federale Pecoraro. I vari tentativi di patteggiamento, tra cui la richiesta di una multa, sono in corso da diversi mesi, ma si sono rivelati fallimentari.
Il deferimento è stato comminato insieme al capo della biglietteria Stefano Merulla, al security manager Alessandro D’Angelo, oltre all’ex responsabile del Marketing Francesco Calvo, oggi al Barcellona.
Questo processo sportivo è scaturito dall’inchiesta penale “Alto Piemonte”, riguardante l’attività della ’ndrangheta in Piemonte.
La Juventus non è mai stata coinvolta nel processo penale, già terminato in primo grado con pesanti condanne, ma da quello sportivo sì.
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