Finalmente è arrivato il tanto atteso annuncio dell’esonero di Giampiero Ventura e si è aperta ufficialmente la caccia al prossimo commissario tecnico della Nazionale che avrà il non semplice compito di ricostruire da zero un intero gruppo.
Il sogno della FIGC ha un nome e un cognome: Carlo Ancelotti. Portare sulla panchina azzurra uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio, capace di alzare trofei in Italia, Inghilterra, Spagna, Francia e Germania, ridarebbe entusiasmo a un ambiente mai così impopolare agli occhi dell’opinione pubblica dopo l’eliminazione con la Svezia, probabilmente la più grande tragedia sportiva italiana degli ultimi decenni.
La pista Ancelotti sembrava difficile ma poi è arrivata la clamorosa apertura: arrivare ad Ancelotti si può, a prescindere dalle eventuali dimissioni (attese quanto quelle di Ventura) di Carlo Tavecchio, ma a patto di avviare un progetto serio e a lungo termine, con un contratto fino ai Mondiali di Qatar 2022.
Insieme ad Ancelotti un’altra leggenda della Nazionale e del calcio italiano potrebbe entrare a far parte del nuovo organigramma federale: Paolo Maldini. L’ex capitano del Milan da anni si è defilato dal mondo del calcio, ma anche lui potrebbe essere convinto a tornare nell’ambiente azzurro se convinto della bontà del progetto.
Dopo un fallimento del genere c’è bisogno di un rinnovamento profondo, idee e uomini nuovi: ripartire da figure di assoluto prestigio come Ancelotti e Maldini potrebbe essere un buonissimo punto di partenza.
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