Termina con il quarto posto e la qualificazione in Champions League il campionato di Serie A 2018/2019 per l’Inter. Una stagione altalenante per i nerazzurri, che però senza mai mollare e perdersi d’animo sono riusciti ad agguantare l’obbiettivo stagionale. Vediamo però, singolarmente, attraverso voti e pagelle, quanto tutti i calciatori impiegati nel corso del campionato da Luciano Spalletti abbiano influito sul traguardo finale.
VOTI E PAGELLE, SERIE A 2018- 2019, F.C.INTERNAZIONALE
PORTIERI:
Handanovic 9: Premiato come miglior portiere del campionato, grazie ai 17 clean sheet in stagione, si conferma mattatore dell’Inter in Champions. Ebbene sì, i miracoli contro l’Empoli sono la ciliegina sulla torta di un campionato che lo ha visto come protagonista in campo e fuori. Vero e proprio trascinatore
Daniele Padelli (S.V): Per lui una sola partita in stagione, quella vittoriosa 6-2 contro il Benevento, nella quale non è colpevole per i gol subiti, ma anzi riesce ad esibire un paio di parate interessanti. Per il resto non vede più il campo anche a causa di una qualificazione in Champions mai a sicuro fino all’ultima giornata.
DIFENSORI:
Skriniar 7,5: L’anno scorso, oltre che per le sue immense qualità difensive, aveva impressionato tutti anche sotto l’aspetto realizzativo. Quest’ultimo aspetto, nell’arco dell’annata, è venuto a mancare, ma poco importa a tifosi e compagni. Il suo lavoro è difendere e sa farlo come pochi altri al mondo. Si fa fatica a ricordare sbavature.
De Vrij 7: Così come per il suo compagno di reparto non si fa mai trovare impreparato durante l’arco della stagione. Mai tranne che una volta, quella in cui consegna di testa a Jovic il pallone della qualificazione dell’Heintract ai danni dell’Inter. Un errore che pesa, ma che sommato a tutte le altre prestazioni e al bellissimo gol nel Derby, rende la sua stagione più che positiva.
Miranda 6,5: Gioca poco ma lo fa per bene. Pochissime sbavature per lui, in una stagione in cui è sempre riuscito a rispondere ben presente nonostante il feeling col campo si sia rivelato nettamente inferiore in termini di presenze a quello registrato nelle scorse annate in nerazzurro.
Andrea Ranocchia 6: 4 presenze in Serie A, 2 in Europa League e una sola in Coppa Italia. Numeri scarsi che vanno però a compensarsi, oltre che per il bel gol realizzato contro il Rapid Vienna, ad un immagine simbolica di uomo spogliatoio riconosciuta in toto dagli altri componenti della squadra.
Kwadwo Asamoah 6,5: La sua avventura in nerazzurro parte in salita e l’errore con il PSV, costato poi caro in termini di qualificazione agli ottavi per l’Inter, sembra sancire un amore che non sboccerà. Ma l’ex Juve non demorde, alza la china e regala un finale di stagione ai suoi tifosi tale da non far rimpiangere Cancelo.
Danilo D’Ambrosio 7: “Non sono Maicon”, disse qualche mese fa. Probabilmente no, ma in un’Inter che spesso pecca sotto l’aspetto del cuore e della personalità lui riesce sempre ad emergere. 5 assist e 2 gol (entrambi decisivi) sono il suo bottino migliore in nerazzurro, ma a lasciare il segno, ancor di più, nei cuori dei tifosi interisti sono quei due salvataggi a tempo scaduto contro Milan ed Empoli.
Henrique Dalbert 4,5: Altro che stagione del riscatto. Gioca poco e male, subentrato contro l’Empoli mette nei pasticci l’Inter più lui in 20 minuti che tutta la squadra nell’arco dei 90′. L’unico momento da incorniciare è l’assist a Lautaro contro il Cagliari e il bel gol contro il Benevento, ma lì dietro male male…
Sime Vrsaljko 5: La sua avventura all’Inter dura 6 mesi, ma contando il numero di partite giocate sembrano anche meno. Non riesce mai a lasciare segni evidenti della sua qualità, colpa anche degli infortuni, i quali però non cancellano le aspettative non rispettate.
Cédric Soares 6: Arrivato per sostituire Vrsaljko e dar man forte a D’Ambrosio. Ogni qual volta scende in campo il suo lo fa senza brillare. Il tutto nelle aspettative di quello che è un prestito di 6 mesi che non vedrà l’esercitazione di un riscatto.
CENTROCAMPISTI:
Marcelo Brozovic 7: Reinventato regista da Spalletti negli ultimi match della scorsa stagione, Brozovic riparte da qui, da questo ruolo che sembra calzargli a pennello. Tutti i palloni passano da lui, anche quelli più banali, a dimostrazione della sua piena centralità all’interno della squadra. Spalletti lo sa e non rinuncia mai a lui, nemmeno quando non è al top della condizione.
Matias Vecino 6,5: L’uomo della Garra Charrua è il secondo dei centrocampisti più utilizzati da Spalletti. Quando scende in campo alterna buone prestazioni ad altre che lo vedono fuori dal match. Il suo artiglio, però, è immancabile e dopo l’assist e il gol nei derby l’azione del 2-1 Inter contro l’Empoli nasce con lui e dal suo palo ribattuto poi in rete da Nainggolan. Per quel gol Champions avvenuto allo stesso momento dell’anno prima 80:47, quando a prenderla fu proprio Vecino.
Joao Mario 5: Rimesso in campo da Spalletti tra lo stupore di tutti, l’ex 10 nerazzurro riesce, con buone prestazioni, a trasformare i fischi dei tifosi, in applausi. Il tutto, però, dura molto molto poco e quell’incostanza che sembra quasi svogliatezza prende il sopravvento sulla sua ennesima stagione negativa.
Roberto Gagliardini 5,5: Le due doppiette con il Genoa, il gol con la Spal, una buonissima prestazione nel derby di ritorno contro il Milan e poco altro. Gioca poco e nemmeno benissimo, spesso sbaglia appoggi ed aperture facili. Sicuramente meglio sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. Stagione un po’ anonima.
Borja Valero 6,5: Sul rapporto qualità-età-minuti giocati vincerebbe su tutti. Nonno Borja, definito così da tanti, non sfigura mai, anzi, riesce sempre a dare quell’ordine e quella pulizia al centrocampo che lo hanno reso, nelle gerarchie di Spalletti, il primo sostituto, ma anche compagno di reparto, dell’insostituibile Brozovic.
Radja Nainggolan 6,5: La prima e deludente parte di stagione, causata dai tanti infortuni che hanno bloccato la sua crescita, incluso quello che non gli ha permesso di effettuare tutta la preparazione, e la sospensione per un match bastano e avanzano come motivi per cui il Ninja non riesce ad ottenere un 7 nel pagellone finale. Nonostante tutti questi bassi, però, Nainggolan è stato l’uomo che maggiormente ha spiccato nella sua seconda parte di campionato con l’Inter. Non è infatti un caso che 4 gol, sui 6 complessivi, e i tre assist siano arrivati da febbraio in poi. Ciliegina sulla torta il gol Champions contro l’Empoli, che non fa più rimpiangere ai tifosi nerazzurri lo scambio con Zaniolo.
ATTACCANTI:
Ivan Perisic 6: Anche in questo caso più quantità che qualità. Sotto l’aspetto fisico, tra km percorsi e aiuto alla retroguardia è sempre tra i migliori. Sotto l’aspetto qualitativo offensivo, però, il suo apporto è venuto un po’ a mancare. 8 gol in campionato (di cui 2 dal dischetto) sono un bottino niente male, ma i soli 4 assist sì, soprattutto tenendo in considerazione le sue scorse annate. In crescendo nella parte finale di stagione.
Keita Baldé 6: 5 gol e 3 assist sono poca roba per un calciatore arrivato in nerazzurro con così tante aspettative. La sua prima parte di campionato non è neanche male, anzi, riesce a trovare continuità e anche un posto da titolare fino ad un infortunio che lo costringe a star fuori due mesi. Al ritorno in campo non regala particolari emozioni fino all’ultimo match, quello più importante, quello decisivo, dove a 5 minuti dal suo ingresso in campo riesce a mettere un insperata firma su un Inter-Empoli che gli cancella, in automatico, il sapore di una stagione più amara che dolce.
Matteo Politano 7: Per molti, l’ex Sassuolo, si è rivelato il miglior acquisto della stagione. Capace di saltare sempre l’uomo e creare superiorità sulla sua fascia Matteo ha mostrato sul campo di meritare il riscatto. Non è infatti un caso che l’Inter sia già a lavoro con la dirigenza neroverde. Ottimo il suo bottino di 5 reti e 7 assist. Unica pecca? Nel finale del match mostra sempre cenni di stanchezza, non a caso è il calciatore più sostituito del nostro campionato.
Antonio Candreva 5: Sembra un po’ un tormentone, ma anche lui, come diversi suoi compagni di squadra, quelle rare volte in cui gioca non lo fa benissimo. Non riesce ad essere mai incisivo e un’unica rete in campionato, contro il Bologna, e la doppietta al Benevento in Coppa Italia sono poca roba anche solo per avvicinarsi ad una sufficienza.
Lautaro Martinez 6,5: Le aspettative sul pupillo del Principe Milito erano alte e c’è da dire che gran parte di queste il 10 è riuscito a rispettarle. 6 reti e 2 assist non sono un bottino molto ricco, ma più che sufficiente in una prima annata di Serie A, dove, tra l’altro, si è sempre alternato con Icardi. Gol più importante? Sicuramente quello al Napoli nei minuti di recupero. Il futuro è dalla sua parte.
Mauro Icardi 5: Su quella che è stata la stagione dell’ex capitano nerazzurro bisognerebbe scrivere un’epopea. Basta, però, limitarsi ai dati relativi alle 11 reti e i 4 assist, per capire quanto la stagione di Maurito sia stata deludente rispetto al passato. Oltre a perdere la fascia, il 9 nerazzurro non ha fatto altro che creare una vera e propria spaccatura interna anche tra i tifosi. Tra chi vuole che resti e chi vuole che vada via, Icardi dalla sua parte ha pur sempre, tra gli altri, i gol realizzati a Lazio, Roma e Milan decisivi ai fini del raggiungimento del traguardo Champions e quelli contro Tottenham e Barcellona che hanno fatto impazzire San Siro. Il gol segnato da Nainggolan gli evita la completa crocifissione del rigore sbagliato .
ALLENATORE:
Luciano Spalletti 7: Seconda qualificazione alla Champions in due anni. Eppure non basterebbe questo per spiegare il 7 a Spalletti. Basti pensare ai tanti parapiglia che il tecnico ha dovuto domare nel corso della stagione. Dalla situazione Nainggolan a quella famosa di Icardi, fino ad arrivare all’annuncio premeditato da stampa e tv dell’approdo di Conte in nerazzurro. Il tutto senza mai perdere di vista l’obbiettivo di riportare l’Inter “a riveder le stelle”, come richiesto dalla società.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.