Se le possibilità che l’Inter vincesse lo scudetto prima di Juventus-Inter erano pochissime, ora sono diventate ancora meno. Mandzukic spinge l’Inter a -14 dalla vetta e ora si fa dura, durissima. Non soltanto per i punti di distacco, ma soprattutto per la mentalità trasmessa.
Sullo 0-0, Spalletti (che a Milano hanno iniziato a chiamare Sbaglietti) ha tolto Politano (il migliore in campo) per mettere Borja Valero. Un cambio senza dubbio difensivista. Il risultato è stato che dopo pochi minuti, la Juventus è passata in vantaggio.
Nel complesso l’Inter non ha giocato male, ma si ha la sensazione che la Juventus abbia giocato ampiamente al di sotto delle proprie possibilità. Una sconfitta che fa male soprattutto al morale, perché ieri i nerazzurri hanno dimostrato di essere mentalmente inferiori alla Juventus. Anche per colpa di Spalletti.
Partiamo dalla formazione iniziale. Dentro Gagliardini, Joao Mario e Miranda al posto di De Vrij, Vecino e Lautaro Martinez. Perché?
Non sono scelte che possono essere spiegate soltanto con un semplice stato di forma, perché De Vrij era apparso tonico e motivato contro la Roma, Vecino è un gladiatore che non può essere lasciato fuori e Lautaro Martinez poteva impensierire seriamente la retroguardia bianconera.
Senza contare che il Perisic di questi mesi è inguardabile. Un ex giocatore mai decisivo, mai ficcante, mai pericoloso. Metterlo in campo è quasi un insulto al suo talento. Spalletti però non ha sbagliato soltanto all’inizio. Anche i cambi non sono stati lungimiranti.
Inspiegabile il cambio di Politano, tardivi gli ingressi di Martinez e Keita. L’impressione è che Spalletti preferisca una squadra difensivista e che non cerchi mai di imporre il proprio gioco. Si è visto nelle ultime 4 trasferte.
Atalanta, Londra, Roma, Juventus. 8 gol subiti, 3 gol fatti. 1 punto portato a casa dei 12 disponibili. Non può essere un caso. C’è un malessere di fondo in questa Inter che anziché azzannare l’avversario punta a sopravvivere.
E puntualmente viene ferita a morte. Martedì arriva il PSV e ci sarà il primo, grande verdetto delle stagione. E non è escluso che la panchina di Spalletti possa iniziare a traballare…
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