Inter, Conte si presenta: “Obiettivo non porsi limiti e niente alibi”. Marotta: “Barella e Dzeko a cifre eque. Su Icardi e Nainggolan…”

L’Inter ha presentato ufficialmente in conferenza stampa Antonio Conte come nuovo allenatore e Beppe Marotta ha delineato gli obiettivi di mercato 

E’ il grande giorno, il primo del nuovo corso in casa Inter. E’ il giorno della presentazione di Antonio Conte, diventato il nuovo allenatore dopo l’addio di Luciano Spalletti, firmando un contratto di tre anni da 11 milioni di euro netti a stagione. 

Una scelta forte da parte di Beppe Marotta, il dirigente che volle fortemente portarlo alla Juventus e poi puntare su di lui anche per costruire una nuova Inter, un’Inter che possa colmare definitivamente il gap con la Juventus e provare ad arrivare il più lontano possibile anche in Europa, senza alibi, senza porsi limiti. 

D’altronde, la nuova Inter baserà il proprio nuovo progetto con Conte sui valori umani e professionali, più che sui valori in campo, come sottolineato dallo stesso Marotta, che ha aperto la conferenza stampa evidenziando che non si può prescindere dalla cultura del lavoro e il senso di appartenenza alla maglia.

La scelta di Conte parte proprio da questi valori, oltre al fatto che abbia un profilo vincente. E non sarà l’unica grande novità, visto che sul mercato, ora che la società è uscita dal Settlement Agreement del Fair Play Finanziario imposto dalla Uefa, sarà possibile continuare una campagna acquisti importante, con l’obiettivo di allestire una squadra competitive. 

Non fanno parte del progetto di Conte e dell’Inter due giocatori di un certo livello: Mauro Icardi e Radja Nainggolan. La decisione è dovuta proprio ai valori sopra citati. Si cercherà di cederli, ma non saranno svenduti. E l’argentino difficilmente andrà alla Juventus, visto che non ci sono le giuste condizioni. Qualora non venissero ceduti, solo allora si porterebbe avanti un discorso diverso di coesistenza. 

Tornando al mercato in entrata, non è un segreto che gli obiettivi principali sono Nicolò Barella del Cagliari e Edin Dzeko della Roma, ma le trattative hanno subito una brusca frenata a causa delle eccessive richieste dei due club proprietari dei cartellini. L’Inter li vuole fortemente, ma solo se si troverà una valutazione equa per tutte le parti. 

Su Icardi si è parlato anche di un possibile scambio con Paulo Dybala, considerato utopistico al momento da Marotta, che però non ha chiuso le porte alla Joya bianconera. 

Interessanti anche le parole di Conte, che ha evidenziato come sia stato semplice scegliere l’Inter, visto che gli obiettivi e le ambizioni sono le stesse. Il progetto è davvero importante, ma bisognerà lavorare molto per colmare il gap con le prime due classificate degli ultimi anni, senza porsi limiti né alibi. 

Si potrebbe dire che il vero top player dell’Inter sia proprio Conte, ma il nuovo tecnico nerazzurro si è dimostrato molto umile affermando che per vincere bisogna che i giocatori lo siano. Questo non vuol dire che l’allenatore non abbia le sue responsabilità, tutt’altro, ma solo lavorando tutti insieme si potranno raggiungere grandi obiettivi. 

Prima di tutto, infatti, viene il gruppo, bisogna mettere da parte la soggettivismo per un universalismo. Solo così si potranno conquistare più punti e portare a casa trofei, anche qualora le possibilità di vincere siano ridotte al minimo, ma la base da cui ripartire è comunque importante, come dimostrano gli ultimi due quarti posti consecutivi. 

D’altronde, l’obiettivo è che niente è impossibile, perché solo con lavorando con il desiderio di fare qualcosa di straordinario è possibile alzare l’asticella, magari anche in Europa, costruendo una squadra più stabile, più regolare, meno pazza rispetto alle ultime due stagioni. 

La base sarà la solita difesa a tre, visto che è il reparto più forte, ma, se da una parte Nainggolan e Icardi non fanno più parte del progetto, discorso diverso per Ivan Perisic, che sarà valutato per giocare come esterno su tutta la fascia, senza dimenticare la possibilità di sfruttare un Lautaro Martinez ormai ambientato nel gruppo e in Italia dopo l’anno d’esordio. 

Ricostruire una nuova Inter, un’Inter competitive e più forte, sicuramente è una sfida importante per Conte, diversa rispetto alla Juventus, contro cui giocherà per la prima volta da avversario, ovviamente con tutta l’emozione che ne consegue. 

Il sogno è provare a migliorare tutto il campionato italiano, ormai in una fase di stallo, omologandosi al calcio inglese grazie ad investimenti nelle infrastrutture, stadi di proprietà, marketing, magari ripartendo dalla tattica, l’abc del calcio nostrano. 

 

 

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