Anche se in italiano non vuol dire quello che sembra, possiamo comunque giocare con le assonanze e dire che davvero “Hera Hora” che il Palermo ripartisse.
Il sindaco Leoluca Orlando ha annunciato in aula che questa società ha tutti i requisiti per acquisire il titolo sportivo del club siciliano. “Hera Hora” è una newco (new company che, come spiegato da “Il Sole 24 Ore” nasce “da una ristrutturazione o da un progetto di creazione di una nuova azienda“) composta dall’imprenditore Dario Mirri al 10%, dall’imprenditore italo-americano, palermitano di origine, Tony Di Piazza al 40% e, infine, dalla Damir, società di strutture siderurgiche dello stesso Mirri e del padre al 50%.
L’unione delle forze di Di Piazza e della famiglia Mirri ha ottenuto l’approvazione delle autorità competenti dopo una gara d’appalto contro altre cinque società concorrenti, una delle quali facente capo all’eccentrico presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. I Mirri sono anche nipoti di Renzo Barbera, storico dirigente e presidente della società negli anni ’70, nei quali i siciliani rimasero in A per un decennio sfiorando per due volte la vittoria della Coppa Italia. Un ulteriore buon auspicio, insomma.
La denominazione della nuova società è di derivazione latina ed indica, più o meno, la stagione della fecondità. Sembra proprio un’ottimo nuovo inizio per Palermo e il Palermo, che ripartirà dalla Serie D con l’obiettivo di tornare molto presto a calcare palcoscenici ben più importanti. Il primo tassello per la rinascita è la scelta di Rinaldo Sagramola come nuovo AD: il dirigente fu già protagonista dietro la scrivania dei rosanero negli anni più belli, quelli della promozione del 2004 e dell’Europa.
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