Rischia di portarsi dietro pesanti strascichi il posticipo di domenica sera al San Paolo tra Napoli e Roma. La gara, conclusasi sul risultato di 2-1 per i partenopei, è valso alla squadra di Gattuso l’aggancio al quinto posto proprio della compagine giallorossa.
Al di là del verdetto sancito dal campo, la partita è assurta nelle ultime ore agli onori delle cronache per una protesta avanzata nei confronti della dirigenza capitolina da parte del Napoli. Gli azzurri hanno accusato i dirigenti giallorossi di aver violato le disposizioni presenti nel protocollo sanitario varato dal CTS e contenenti regole circa il distanziamento tra i membri della panchina.
La protesta è originata dal fatto che la Roma ha portato con sè in panchina tutti i calciatori convocati da Fonseca che non sono scesi in campo dall’inizio, impedendo loro di mantenere la distanza di almeno due metri indicata nel suopracitato protocollo, necessaria al rispetto delle misure di sicurezza. Il Napoli viceversa, così come da protocollo, ha fatto accomodare i componenti della propria panchina in tribuna garantendone il distanziamento attraverso alcuni seggiolini lasciati vuoti.
A fine partita è scoppiata la polemica tra la dirigenza del Napoli che intanto, a inizio ripresa, aveva fatto scendere anch’essa i propri sostituti in panchina per ripicca, e quella della Roma, la quale si è comunque detta disposta a prendersi la responsabilità di quanto accaduto. Una violazione che, per ora, non ha avuto ripercussioni da parte di FIGC e Lega ma che potrebbe averle in futuro, forse, sotto forma di una multa.
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