Gli ultimi trasferimenti del Pipita, che hanno fatto discutere e lasciato malcontento tra i tifosi delle squadre in cui ha giocato.

Il bomber argentino, Gonzalo Higuain, negli ultimi anni ha animato le varie sessioni di calciomercato, dove è stato protagonista di trasferimenti piuttosto clamorosi. Il Napoli del presidente De Laurentiis, lo portò in Italia nell’estate 2013 , acquistandolo dal Real Madrid per 40 milioni di euro, bonus compresi.

Sicuramente fu l’acquisto più importante dell’era De Laurentiis, regalando così un vero top player alla tifoseria partenopea, che vedeva nel Pipita il nuovo idolo o addirittura l’erede di Diego Armando Maradona. Nei suoi tre anni a Napoli, Higuain ha conquistato tutti a suon di goal, facendo rivivere ai tifosi azzurri quelle emozioni degli anno d’oro. Nella stagione 2015-2016, realizza il record delle 200 reti in carriera, di queste 35 messe a segno in Serie A, vincendo la classifica marcatori.

Al termine di quella stagione, il Pipita infiamma il mercato estivo, trasferendosi per 90 milioni alla Juventus, scatenando l’ira dei tifosi partenopei, i quali si sono sentiti traditi dal loro idolo, passato ai rivali di sempre, ai diretti concorrenti. Davvero una delusione troppo grande per il pubblico napoletano, che mai si sarebbero aspettati un simile sgarbo da chi era divenuto un uomo simbolo. Dal punto di vista economico, il club del presidente De Laurentiis ha ricavato una notevole plusvalenza, ma allo stesso tempo la convenienza per l’attaccante argentino di approdare in bianconero per vincere, aspetto che a Napoli evidentemente non gli era stata garantita. 

Alla Juventus, Higuain ci rimane per due stagioni in cui ha vinto tanto e sfiorato la conquista della Champions League. A Torino, ha confermato la sua fama di goleador, contribuendo ai trionfi della squadra juventina, anche se in alcuni periodi della stagione aveva delle pause che per fortuna non hanno pesato sulla squadra, vista la grande qualità dei suoi compagni di reparto. In bianconero, l’argentino veniva criticato per qualche chilo di troppo e inoltre nei momenti di difficoltà della squadra lui spariva, soprattutto nelle partite decisive. La scorsa estate, la Juventus fece una scelta molto forte e importante, quella di volersi dare una dimensione sempre più da grande club europeo, alzando ancor di più l’asticella acquistando Cristiano Ronaldo, operazione definita “Il colpo del secolo”.

Per Higuain, l’arrivo di CR7  in bianconero è stato il chiaro segno che la Juventus sapeva di essere ad un livello superiore a quello dell’argentino, che si è sentito scaricato ancora a causa del fenomeno portoghese che già nel 2013 lo costrinse a lasciare Madrid. Questa grande operazione da parte della Juventus, aveva toccato nell’orgoglio Gonzalo, obbligato a riscattarsi altrove per far ricredere la sua ex squadra. Nella scorsa sessione estiva di mercato, su Higuain c’era il forte interesse di Chelsea e Milan. Alla fine furono i rossoneri ad aggiudicarsi le prestazioni dell’argentino, coinvolgendolo nel nuovo progetto  targato Elliott, con Leonardo deciso a puntare su di lui come leader della squadra allenata da Rino Gattuso. La love story tra Higuain e il Milan, sembrava promettere bene, venendo accolto in pompa magna dai tifosi milanisti che avevano ritrovato grande entusiasmo dopo le note vicende societarie.

Inizia molto bene l’avventura di Higuain in rossonero, fino a quando non arriva alla sfida a San Siro contro quella Juventus che lo scaricò senza pensarci due volte. In quella serata ha avuto l’occasione di punire la sua ex squadra dagli 11 metri, ma purtroppo il portiere juventino, Szczęsny, gli nega la gioia del goal e quella vendetta tanto attesa da mesi. Da quell’episodio scatta qualcosa in Higuain che non lo rende più quel giocatore di prima, diventando nervoso e demotivato, oltre a smarrire la via del goal per un lungo periodo. L’atteggiamento da parte di un campione come lui ha fatto ricredere la società rossonera che, oltre ad offrirgli un mega ingaggio, si è resa conto di aver puntato sul cavallo sbagliato. Tutto questo ha portato ha un divorzio inevitabile tra le due parti, un addio infelice che nessuno avrebbe mai preventivato. Il comportamento non certo esemplare da parte dell’argentino verso chi credeva erroneamente in lui è la nota più dolente.

Il bomber argentino, in rossonero si è confermato ancora una volta nella sua carriera di non essere un leader e tanto meno un trascinatore. La sua partenza verso il Chelsea, rappresenta per il Milan una vera e propria liberazione sotto tutti i punti di vista. Nuova vita per lui in  Premier League, con quel Sarri che lo rilanciò al Napoli e adesso lo ritrova al Chelsea. Ad oggi, stiamo assistendo al tramonto dell’attaccante trentaduenne che resterà uno dei più grandi nel suo ruolo, collezionando negli ultimi 6 mesi soltanto dei fallimenti, venendo gestito dalla Juventus, società proprietaria del suo cartellino, come un giocatore qualunque e non più come quel campione a cui i più grandi club ambivano ad acquistare.