Gordon Strachan si dimette da Ct della Scozia.
Fatale per lui è stata l’ultima eliminazione della sua squadra da una competizione internazionale.
Il pareggio per 2-2 ottenuto in terra Slovena non è bastato. Il termine del rapporto è stato siglato tramite rescissione consensuale, dopo che il suo gruppo è terminato in terza posizione nel gruppo F.
Non è riuscito a fermare l’emorragia di fallimenti che hanno colpito questa nazionale per tutti gli anni duemila. Infatti è dal 1998, con i mondiali in Francia, che la Scozia non si qualifica per una fase finale.
Era al timone della squadra dal 2013, subentrato al posto di Craig Levein. Tre fallimenti alle spalle hanno fatto ripensare seriamente la Federazione scozzese e in primis il suo numero uno Stewart Regan.
Delusione ed amarezze convivono nella testa del tecnico sessantenne, ma accompagnati, seppur in minima parte, da momenti euforici, di speranze purtroppo disattese.
SI sentiva orgoglioso, lui nativo di Edimburgo, di allenare la propria nazione. Lo sentiva come un obbligo morale verso tutti i suoi connazionali, centrare la qualificazione. Suo obiettivo era quello di far tornare a sorridere un Paese intero.
Nobili intenti, con risultati non altrettanto interessanti.
Con lui se va anche il vice Mark McGhee.
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