Un inizio shock per la Juventus di Massimiliano Allegri nella seconda giornata di campionato, nella prima trasferta della stagione. Una trasferta storicamente insidiosa per i bianconeri, e mai banale che nemmeno un anno fa si rivelò una clamorosa disfatta con 3 gol subiti in mezz’ora.

Se possibile, questa nuova sfida, è iniziata ancora peggio per la squadra campione di Italia visto che, dopo nemmeno un minuto lo score era già 1-0 per i padroni di casa, e dopo soli 8 minuti il VAR concedeva la possibilità al Genoa di raddoppiare con Galabinov dal dischetto che, a differenza di Farias la scorsa settimana, non si è lasciato incantare da Buffon.

Un uno-due pesantissimo ma non tale da scalfire l’orgoglio di una squadra comunque solida, consapevole e sicura del proprio valore e delle proprie qualità, soprattutto in fase offensiva dove, piano piano, si sono svegliati tutti i protagonisti trascinati dal solito straordinario Paulo Dybala, che continua ad onorare la sua “10” con prestazioni da incorniciare.

E così, dopo 45 minuti, la squadra di Allegri, che nonostante tutto ha continuato a predicare calma, riporta già lo score in parità con Dybala, al termine di un azione qualitativamente bellissima innescata da Pjanic, e ancora con la Joya, dal dischetto, per un nuovo rigore concesso con l’ausilio della tecnologia per un fallo di mano di Lazovic.

Il secondo tempo è comunque complesso per la Juventus che spesso soffre le ripartenze veloci dei rossoblù e una stanchezza crescente anche per le condizioni molto calde di questo finale d’estate, tuttavia la qualità non manca nel reparto offensivo e, grazie ad una nuova bella azione orchestrata alla fine da Mandzukic e Cuadrado, arriva il vantaggio con il tiro a giro del colombiano, a tratti devastante ed a tratti superficiale nella sua prestazione odierna.

Il Genoa prova a non mollare, ma le idee sono poche, le gambe non vanno più a mille e lentamente la squadra si spegne fino al colpo del ko del solito Dybala che firma la tripletta personale ed una vittoria di carattere su un campo, appunto, storicamente ostico.

TABELLINO

GENOA (3-4-3): Perin; Biraschi, Rossettini, Gentiletti; Lazovic, Veloso, Bertolacci, Laxalt; Pandev (78′ Lapadula), Galabinov (72′ Centurion) Taarabt (51′ Palladino). A disposizione: Lamanna, Spolli, Migliore, Zukanovic, Cofie, Rosi, Rigoni, Omeonga, Salcedo. Allenatore: Juric.

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner (74′ Barzagli), Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (58′ Matuidi), Pjanic (80′ Bentancur); Cuadrado, Dybala, Mandzukic; Higuain. A disposizione: Pinsoglio, Szczesny, De Sciglio, Benatia, Douglas Costa, Sturaro, Bernardeschi, Kean. Allenatore: Allegri.

MARCATORI: 1′ Pjanic (J)(A), 8′ Galabinov (G), 14′ Dybala (J), 49′ Dybala (J), 62′ Cuadrado (J), 92′ Dybala (J).

AMMONITI: Gentiletti, Biraschi, Lazovic, Laxalt (G), Lichtsteiner, Cuadrado, Pjanic (J).

ARBITRO: Banti.

MIGLIORI

Dybala 8,5: se continua così, sarà un “10” da 10; nuova prestazione ottima del gioiellino argentino che cresce di partita in partita, caricandosi sempre più la squadra sulle spalle. Maturità, talento, carattere sono qualità che non mancano nel repertorio di Paulo che piano piano sta riscrivendo le gerarchie anche a livello mondiale.

Pandev 7: tanto splendida quanto inaspettata la prova di quello che per molti poteva apparire come un ex giocatore, ed invece il macedone tira fuori la prestazione che non ti aspetti e con corsa, velocità, tecnica e spirito di sacrificio, mette in difficoltà la retroguardia bianconera ancora in cerca di certezze. Cala nella ripresa quando smette di fornire il suo apporto nel ripiegamento ma la sua gara è senza dubbio degna di nota.

Cuadrado e Pjanic 6,5: entrambi croce e delizia in questa calda e difficile trasferta di agosto; il colombiano alterna ottimi spunti ad errori grossolani e superficiali prima di metter a tacere i dubbi sul suo impiego in campo al posto del nuovo arrivato Costa, con un gol da applausi. Il bosniaco parte male, sfortunato nell’occasione dell’autogol shock dopo meno di un minuto, ma poi sale qualitativamente mettendo la sua tecnica sopraffina a disposizione della sua squadra, dialogando alla perfezione soprattutto con Dybala con il quale condivide la stessa lingua calcistica.

PEGGIORI

Alex Sandro, Khedira e Rugani 5,5: non è iniziata bene la stagione del terzino brasiliano probabilmente ancora alla ricerca della migliore condizione fisica, ma il suo apporto tanto in attacco quanto in difesa è davvero troppo poco e soprattutto dietro, rischia di far ballare troppo il reparto. L’eredità di Bonucci è un peso non facile da sostenere, sia per la qualità dell’ex bianconero che per la sua forte personalità, e così Rugani, che deve e può ancora crescere molto, dovrà essere bravo a sfruttare anche le prestazioni meno positive  per conquistarsi senza pressioni il ruolo che gli spetta. Il centrocampista tedesco soffre la fisicità e l’impeto della squadra di Juric senza riuscire mai ad incidere, per tutto l’arco della sua partita lasciando il posto ad un buon Matuidi.

Biraschi, Gentiletti e Rossettini 5: se una squadra prende 4 gol, nonostante l’innegabile qualità offensiva bianconera, qualcosa significa ed infatti la retroguardia rossoblù soffre la tecnica, l’imprevedibilità, il fisico e l’eterogeneità dell’attacco di Allegri che alla lunga esce netto vincitore della battaglia.