
La Fiorentina esce sconfitta in Conference League contro l’AEK Atene, in una partita che ha messo a nudo limiti caratteriali, mancanza di fiducia e incapacità di reagire alle difficoltà. Due gol annullati dal VAR a Gudmundsson e Ranieri, una traversa di Dzeko e un gol subito su un’azione semplice: gli episodi ci sono stati, ma la squadra ha smesso di crederci dopo il primo imprevisto. Il problema non è solo tecnico, ma psicologico: questa Fiorentina non riesce più a reagire e si lascia schiacciare dalla pressione.
Vanoli denuncia paura, insicurezza e scarsa personalità in campo
Paolo Vanoli, al suo primo impegno europeo da allenatore, ha analizzato con lucidità il momento. Ha parlato di una squadra che, dopo ogni minimo errore, abbassa la testa e rinuncia a lottare. Mancanza di coraggio, giocate frenate, passaggi semplici sbagliati e difficoltà nel mantenere lucidità tattica. Secondo Vanoli, molti calciatori hanno paura di sbagliare e questo li rende lenti, prevedibili e fragili. I problemi non si risolvono con una vittoria, ma con un percorso di crescita mentale quotidiana.
Dzeko chiama i tifosi: sostegno, non fischi nei momenti delicati
Nel post-partita, Edin Dzeko ha lanciato un messaggio alla tifoseria: la squadra ha bisogno di aiuto e non di contestazioni continue. Non è stato un attacco ai tifosi, ma un invito alla compattezza. Vanoli ha appoggiato le parole del bosniaco, sottolineando che in questo gruppo sono presenti molti giovani, emotivamente vulnerabili, che risentono dell’ambiente e della pressione del Franchi. La squadra va sostenuta quando sbaglia, perché è proprio lì che emergono la maturità e l’identità collettiva.
Una crisi che nasce da lontano e non si risolve in una partita
Dopo l’esonero di Pioli e la breve parentesi di Galloppa, la Fiorentina non è riuscita a trovare stabilità né identità. Anche in Conference League, dopo un buon avvio, la squadra si è spenta mentalmente. Vanoli ha spiegato che non basta un singolo risultato per cancellare fragilità così profonde. Serve un lavoro lungo, fatto di autostima, responsabilità, semplicità nelle giocate e consapevolezza del proprio ruolo. La Fiorentina deve smettere di farsi condizionare da ogni episodio negativo e ritrovare convinzione.
Verso l’Atalanta con la paura di non saper reagire
Il calendario ora è impietoso: arriva l’Atalanta, una delle squadre più in forma della Serie A. La Viola rischia di arrivare alla tredicesima giornata senza una vittoria in campionato. Ma secondo Vanoli il vero nemico non è l’avversario, bensì la paura. La Fiorentina deve recuperare coraggio, identità e spirito di squadra, trasformando la negatività in energia. Solo ritrovando serenità mentale potrà tornare competitiva. Per uscire da questa crisi, non serve solo un risultato: serve ritrovare se stessa.


