La memorabile gara di ieri di Barcellona è stata caratterizzata anche dall’ennesimo gioco di squadra di questo primo scorcio di 2017 da parte della Mercedes. Il muretto del team di Brackley ha usato (in maniera legittima) Valtteri Bottas come un muro su cui far rimbalzare Sebastian Vettel, per evitarne la fuga e consentire a Hamilton di avvicinarsi.
Una manovra che, unita alla VSC (inopportuna per il tedesco), ha sortito i suoi effetti, permettendo all’anglo-caraibico di andare a conquistare la vittoria #55 in carriera. Una scelta, quella di imporre ordini di scuderia al finlandese, che ha già dei precedenti. Come in Australia, quando gli fu chiesto nel finale di non attaccare un Hamilton in difficoltà, pur se il #77 era evidentemente più veloce. Soprattutto come in Bahrain, dove per ben due volte all’ex Williams fu chiesto di scansarsi all’arrivo del tre volte Campione del Mondo.
Toto Wolff, a fine gara, ha così commentato: “E’ stato un lavoro di squadra. Quando abbiamo deciso di tenere fuori Valtteri è stato molto utile a Lewis, perché Vettel ha perso cinque o sei secondi alle sue spalle. Nel complesso è stato un ottimo risultato di tutto il team, Lewis, la squadra, il compagno di squadra, tutti insomma“.
Questo il parere in proposito del diretto interessato: “Quando ero davanti a Vettel ho fatto tutto il possibile per tenerlo dietro e fargli perdere tempo, fa parte del gioco” – spiega senza giri di parole Bottas – “Quello era il mio compito in quel particolare momento, ma la differenza di passo tra me e Sebastian in quella fase della corsa era notevole, e alla fine è passato. Penso di aver fatto quello che dovevo fare per aiutare la squadra e spero che sia stato un contributo significativo. Nella classifica riservata alle squadre siamo riusciti ad incrementare il vantaggio sulla Ferrari, anche se il margine resta ridotto“.
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