F1 Singapore 2016 Risultato Gara: Nico Rosberg vince con il brivido a Marina Bay, Hamilton 3° davanti a Raikkonen
Nico Rosberg festeggia al meglio il 200° GP in carriera, vincendo per la prima volta il Gp di Singapore, 15° gara della stagione 2016, e opera il controsorpasso in classifica ai danni di Lewis Hamilton. Il tedesco, alla 3° vittoria consecutiva (8° stagionale, 22° in carriera come Damon Hill), ha legittimato un weekend praticamente dominato, ma non è stata affatto una passeggiata di piacere nella notte di Singapore. Nico, infatti, si è dovuto guardare dalla furiosa rimonta di Daniel Ricciardo, arrivatogli sul traguardo praticamente negli scarichi. Solo 3° e deluso Lewis Hamilton, il quale a sua volta ha dovuto subire la pressione di un gagliardo Kimi Raikkonen, al quale il 4° posto può andar stretto. Rimonta da record per Sebastian Vettel: con la sua risalita dalla 22° alla 5° posizione, Seb fa segnare il nuovo primato. Verstappen, autore di una brutta partenza, ha chiuso 6°, davanti ad Alonso, Perez, Kvyat e Magnussen. Classificati anche Gutierrez, Massa, Nasr, Sainz, Palmer, Wehrlein, Ericsson ed Ocon. Ritirati Button, Bottas e Hulkenberg. Nemmeno partito Grosjean. In classifica piloti, come detto, Rosberg si riporta in vetta alla classifica, con +8 su Hamilton (273 a 265); Ricciardo consolida la 3° piazza (179), allungando a +26 su Vettel (153) e a +31 su Raikkonen (148). Nei Costruttori, la Mercedes sale a 538, mentre la Red Bull si porta a +15 sulla Ferrari (316 a 301).
La gara
Una piazzola vuota in griglia di partenza: sulla Haas di Grosjean si rompe il brake-by-wire; per il francese è ritiro prima della partenza. Allo spegnersi dei semafori, tutto regolare davanti, eccetto che per Verstappen; l’olandesino si avvia al rallentatore e crea scompiglio, con Hulkenberg che rimane a sandwich tra le due Toro Rosso, toccandosi con quella di Sainz e finendo a muro; c’è anche un altro contatto, che vede coinvolte la Williams di Bottas (posteriore sinistra forata) e la McLaren di Button (ala anteriore danneggiata). Entra in pista la safety car. Il tempo di rimuovere la Force India e si riparte, alla fine del secondo giro. Ma c’è un clamoroso errore della direzione gara, poiché la bandiera verde viene data con un commissario ancora sul rettilineo intento a rimuovere dei frammenti di carbonio.
Le posizioni rimangono invariate davanti, anche se Hamilton prova a mettere pressione a Ricciardo; Raikkonen è 4°, davanti ad Alonso, Kvyat, Sainz e Verstappen. Lo spagnolo della Toro Rosso ha degli elementi aerodinamici danneggiati sulla fiancata destra, ricevendo infatti, qualche giro dopo, la bandiera nera con cerchio arancio. Vettel prova a farsi largo nel gruppo e, dopo aver passato le Manor, si ritrova 15° (giro 5). Nonostante i richiami del box a gestire i freni, Rosberg comincia a tirare davvero, rifilando una media di mezzo secondo al giro a Ricciardo e Hamilton, quasi un secondo pieno, invece, a Raikkonen. Cominciano i primi cambi gomme: Verstappen, bloccato alle spalle di Kvyat, è il primo a rientrare (giro 13), restando sulle Supersoft; poi tocca al duo Ricciardo-Hamilton, con l’inglese che passa alle Soft e si lamenta via radio. Rosberg si ferma al giro 15, passando anche lui alle gomme più dure; Kimi, passato in testa, allunga fino al giro 17, tornando sul tracciato 4°.
Intanto si accende il duello tra Kvyat e Verstappen per l’8° posizione: l’olandese è più veloce, ma il russo, memore di quanto accaduto ad inizio stagione, si difende con il coltello tra i denti e non lascia strada al pilota Red Bull. Raikkonen è velocissimo, guadagnando tanto su un Hamilton che non pare a suo agio con le Soft. Sulla stessa mescola, continuano Perez e Vettel; il ferrarista si ferma al giro 24, montando le Ultrasoft; subito dopo esser rientrato, Seb si produce in un bellissimo doppio sorpasso su Gutierrez e Sainz, insediandosi in 10° posizione. A metà gara, Rosberg comanda con 4″ su Ricciardo; poi Hamilton, seguito a ruota da Raikkonen; quindi Alonso a chiudere la top-5. Colpo di scena al giro 34: Hamilton arriva lungo in curva 7; Kimi gi si affianca ed effettua un gran sorpasso in curva 10. Un giro prima, nel frattempo, si era fermato Ricciardo, passando alle Soft; subito dopo il sorpasso, si ferma anche Raikkonen, preceduto da Rosberg; anche loro sono su Soft. Stop anche per Hamilton, che rientra dietro al finlandese. Gara molto interessante, con Vettel che, salito in 5° posizione, crea il gap su Alonso, per poi fermarsi ancora (giro 42), montando le Ultrasoft.
A questo punto, in casa Mercedes provano a scompaginare il tavolo: alla fine del giro 45, Hamilton rientra ancora ai box, passando alle Supersoft; il muretto Ferrari copre la mossa Mercedes, ma Kimi non riesce a tornare in pista davanti ed è di nuovo 4°. Forse si poteva restare in pista? Al giro 47 stop anche per Ricciardo, che monta le Supersoft. In Mercedes tentennano e, all’ultimo momento, decidono di andare fino in fondo con Rosberg, gestendo un vantaggio di circa 23 secondi in 12 giri. Il finale è sul filo della tensione. Ricciardo recupera di media 2.5 secondi a giro, ma raggiunge il posteriore del tedesco solo nelle ultime curve. Con anche solo un giro in più, chissà a cosa avremmo potuto assistere. Hamilton tiene a bada Raikkonen, salvando la giornata con il gradino più basso del podio. Alle spalle di Vettel, ottimo 5°, Verstappen, dopo un bel doppio sorpasso sulla coppia Kvyat-Perez, porta a casa la 6° posizione.
Prossimo appuntamento tra due settimane a Sepang, per il GP di Malesia.
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