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F1, Ricciardo prevede: “La ripresa? Un caos”

Per Daniel Ricciardo il salvataggio della stagione 2020 di Formula 1 è ovviamente una bella notizia, ma prevede una ripresa da caos

Daniel Ricciardo prevede ripresa da caos- Fonte: F1.com

Daniel Ricciardo prevede una ripresa difficile, ipotizzando che sarà un caos riprendere la stagione dopo tanto tempo di inattività. Teniamo conto, inoltre, che stiamo parlando di una ripresa che avverrà comunque in una situazione mondiale causata da una pandemia, perciò in un clima che sarà tutt’altro che disteso. Il pilota della Renault è di solito noto per il suo ottimismo, ma in una condizione talmente delicata ecco evnire fuori il suo lato più razionale e preoccupato.

Ricciardo prevede il caos

Il 2020 della Formula 1 non è ancora iniziato ufficialmente, considerando l’aborto del Gran Premio di Melbourne. L’australiano non vede l’ora che inizi, come tutti noi del resto, ma avverte che la prima gara sarà una situazione caotica ed imprevedibile. Ricciardo, infatti, ne addita la causa proprio alla lunga assenza dalle macchine e dalla mancanza di tempo di adattamento per i piloti. La prima gara sarà a luglio, con il debutto della stagione affidato al Red Bull Ring di Spielberg con il Gran Premio d’Austria.

Sarà un bel caos, la prima gara, principalmente a causa della ruggine che si è depositata su tutto il meccanismo della Formula 1, macchine e piloti soprattutto. Il clima sarà particolare, anche perchè se chiedi ad un pilota qualsiasi se è pronto, lui ti dirà di sì. Ci sarà quindi un misto di fame agonistica, eccitazione e impazienza” – prevede l’australiano.

La domanda più prevedibile è ovviamente se lui stesso si aspetta di soffrirne e in che misura – “Dopo tutto questo tempo che sono in Formula 1 non ne soffrirò più di tanto, anche se sarà inevitabilmente dura. Certo, se mi aveste fatto questa domanda qualche anno fa, la mia risposta sarebbe stata molto diversa- afferma Daniel, pensando poi ai rookiePer loro la situazione sarà molto più difficile della mia, mi ritengo fortunato ad avere così tanta esperienza. I test invernali sono per me un ottimo banco di prova. All’inizio soffro un po’ ma poi mi adatto ed ogni anno lo shock del rientro è sempre meno forte. “