Intervistato da crash.net, Daniel Ricciardo è tornato sul “Mexico-Clash” che lo ha visto protagonista insieme a Vettel e Verstappen. All’italo-australiano non è piaciuto il fatto che la Ferrari sia andata avanti con il ricorso, prima di desistere non coltivandolo nelle 96 ore successive alla decisione della FIA di respingere il precedente ricorso.
“A me piace guidare duro” – dice il pilota Red Bull – “Lo dimostro sempre con i miei tentativi di sorpasso, e non importa se ci può essere un qualche contatto. Con questo, però, ci dev’essere anche rispetto tra i piloti. Se un pilota ha espresso chiaramente la propria intenzione, e tu lasci la porta aperta, se l’altro ti porta un attacco non puoi provare a rimediare all’errore chiudendolo all’improvviso. Se tutti noi ci comportassimo correttamente, non ci sarebbe bisogno di tutte queste regole“.
“Io voglio correre, senza troppe regole” – continua Ricciardo – “Ma tutto ciò viene danneggiato dalle troppe proteste. Quanto accaduto in Messico non penso che sia tipico di Seb. Di solito, lui è un pilota duro ma corretto. Non credo lo rifarebbe. Io penso che la classifica, così com’è alla domenica sera, tale dovrebbe rimanere, qualunque cosa accada. Forse in Ferrari pensavano di riaprire il Mondiale, non so. Io non avrei fatto ricorso, questo è sicuro“.
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