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F1, Renault vuole controllare lo Stipendio dei Piloti

Il team principal della Renault ha dichiarato di voler tenere d’occhio i costi, come lo stipendio dei piloti per il budget cap.

La Renault ci tiene a tenere d’occhio le spese, come lo stipendio dei piloti, ad esempio. A renderlo noto è Cyril Abiteboul, il team principal della squadra francese. Il coronavirus, infatti, ha portato con sè la morte, l’incertezza, l’isolamento ma anche una importante crisi finanziaria. Una crisi talmente globale da arrivare a coinvolgere anche uno degli ambienti sportivi più ricchi, la Formula 1. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che, alla base di questa attenzione alle materie finanziarie c’è anche qualcun altro- Liberty Media.

Cyril Abiteboul con Daniel rRicciardo nel 2019. Fonte: Pinterest

Lo stipendio piloti: una realtà da rivalutare

Siamo abituati a vedere i piloti quasi come i calciatori: dei VIP che grazie alla loro passione riescono a guadagnare molto più che il pane quotidiano. Il budget cap potrebbe capovolgere questa realtà, complice anche il Covid-19. Queste due condizioni, infatti, portano le scuderie a dover rivedere con cautela il loro piano spese previste, magari dovendo effettuare anche qualche taglio. Una necessità del genere comporta quindi qualche sacrificio riguardo il guadagno “extra”.

Il budget cap, infatti, si dice che dovrà scendere ancora e questo comporterà la necessità di stringere un po’ la cinghia e puntare tutto sul risparmio.

Le dichiarazioni della Renault

La parola “risparmio” ha fatto pensare subito ai piloti e al loro stipendio.

Dobbiamo stare attenti a quanto paghiamo i nostri piloti, non solo noi della Renault ma tutte le squadre– ha sottolineato Cyril Abiteboul, il team principal della scuderia francese- Il problema, però riguarda i contratti. In griglia, infatti, ci sono molti piloti che hanno già firmato dei contratti a lungo termine. Uno di loro è Max Verstappen. Un altro è Charles Leclerc. Loro hanno già firmato un accordo legale ad alcune condizioni ma il problema è che così si sfora”.

Questa è una delle tematiche di cui stiamo ancora discutendo, è ancora sul piatto – ha proseguito il francese – ma ora dobbiamo vedere come affrontare la situazione. Non vogliamo fare niente di illegale, sia chiaro. Vogliamo essere legali e corretti ma al contempo urge effettuare qualche cambiamento”.