Che Liberty Media, tra gli obiettivi programmatici seguiti al passaggio di consegne con Bernie Ecclestone, abbia l’ampliare gli orizzonti del Mondiale di Formula 1, incrementando negli anni il numero di gare fino ad un massimo di 25 appuntamenti, non lo si scopre adesso. Che la volontà di farlo passi per l’aumentare il numero di gare in territorio statunitense, nemmeno.
Non deve quindi sorprendere che, negli ultimi mesi, Chase Carey e gli altri di Liberty Media stiano lavorando per fare in modo di fare spazio ad un’altra gara made in USA. Come paventato negli ultimi tempi, la sede prescelta sembra ormai essere Miami. Secondo le intenzioni di Liberty Media, le strade della metropoli della Florida dovrebbero ospitare l’evento nell’ottobre del 2019. Ma tanto, se non tutto, passerà dalla riunione del prossimo 10 maggio della Miami City Commission, nella quale verrà votato l’eventuale via libera al progetto.
In un comunicato ufficiale, apparso sul sito della Formula 1, Sean Bratches si è espresso in questi termini nei giorni scorsi: “La Miami City Commission ha appena compiuto un passo molto importante, aggiungendo all’agenda della loro prossima riunione un punto che, se approvato, porterà la Formula 1 nel centro di Miami nel 2019. Apprezziamo molto l’interesse della comunità nei riguardi della Formula 1 e siamo impazienti di lavorare con autorità locali e parti interessate per dare corpo a questo progetto“.
“Con più di mezzo miliardo di fan sparsi in tutto il mondo, la Formula 1 è il più grande spettacolo racing del pianeta” – continua il comunicato – “Miami è una delle città più iconiche e glamour del mondo e, con la sua forte struttura turistica, rappresenta una destinazione perfetta per la Formula 1 ed i suoi fan“.
Intanto, ad indurre all’ottimismo c’è la mossa di uno dei membri del consiglio comunale di Miami, Ken Russell, il quale ha pubblicato sul proprio profilo Twitter un primo abbozzo di quello che dovrebbe essere il circuito. Della lunghezza approssimativa di 4,2 km, il tracciato dovrebbe avere il suo fulcro intorno all’impianto della franchigia NBA dei Miami Heat, l’AmericanAirlines Arena, che dovrebbe ospitare box e paddock, come già avvenuto con la Formula E nel 2015.
Un circuito, composto da 13 curve (9 a sinistra e 4 a destra) e da percorrere in senso antiorario, che presenta tutte le caratteristiche dei circuiti cittadini visti in Formula 1 nell’ultimo decennio, con non poche curve a 90° e qualche rettilineo di rilievo. In questo caso, la partenza sarebbe posta su Byscane Boulevard, presentando un cambio di direzione destra-sinistra come prima difficoltà da affrontare, per poi arrivare, dopo un breve allungo, alla prima curva a 90°, a sinistra.
In seguito, tramite vie laterali, si affronterebbe un ampio curvone a sinistra in tre curve (4-5-6), per poi tornare sull’altra corsia di Byscane Boulevard con una secca piega a destra (7). Dopo circa 200 metri di rettilineo (o poco più), un’ampia svolta a destra (8) immetterà i piloti sulla caratteristica Port Boulevard, composta dal ponte che collega Downtown Miami con l’area portuale, ovvero Dodge Island.
Qui si entra nella parte più veloce del tracciato, con un tratto full throttle lungo all’incirca 1.2 km, che terminerà in un tornantino a sinistra (9), in seguito al quale si percorrerà il ponte in senso inverso, per tornare verso l’AmericanAirlines Arena. Parliamo di altri 1,1 km di (semi)rettilineo, culminanti in quella che si preannuncia come la curva più lenta del tracciato (10), a gomito e a destra.
Ci si immetterà, quindi, su Bayshore Drive e su NE 8th Street, ovvero le strade perimetrali attorno all’Arena degli Heat. Dopo un tratto rettilineo di circa 300 metri, si entrerà nella parte finale del circuito, con le curve 11, 12 e 13 tutte praticamente identiche, ovvero a 90° e a sinistra. Affrontata l’ultima piega, ci si ritroverà su Byscane Boulevard.
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