F1, presentata a Maranello la Ferrari SF71-H

In una Maranello imbiancata dalla neve, la Scuderia Ferrari ha svelato al mondo la nuova monoposto, denominata SF71-H, con una presentazione che ha ricalcato quelle dell’era Schumacher, come non accadeva dal 2012. Una monoposto che si prefigge l’obiettivo innanzitutto di lanciare un guanto di sfida credibile alla corazzata Hamilton-Mercedes; quindi, possibilmente, di porre fine al digiuno iridato che dura ormai dal 2008 per quanto riguarda il titolo Costruttori, e dal 2007 per il titolo Piloti.

La nuova Ferrari SF71-H (foto da: ferrari.com)

Ebbene, c’è da dire che la SF71-H colpisce subito al primo sguardo. Innanzitutto nella livrea, dato che l’addio come sponsor del Banco Santander ha permesso di eliminare il bianco che, sin dall’approdo di Alonso nel 2010, aveva spesso avuto molto spazio sulla carrozzeria. Questa è monocromatica, con il tipico rosso Ferrari, con il bianco che resta solo sulla ridotta pinna posteriore, facendo da sfondo al tricolore; una striscia argentata, quindi, fa da collegamento con il nero carbonio della parte inferiore della monoposto.

Il rosso la fa da padrone anche sulle ali anteriore e posteriore, oltre che sulle appendici aerodinamiche della zona dei bargeboards. In tinta con il resto della monoposto (e nero all’interno) anche il tanto discusso Halo, che presenta la chicca dello stemma del Cavallino Rampante giusto al centro. Si nota, parlando sempre dell’Halo, una piccola appendice aerodinamica su di esso.

Visuale frontale della SF71-H (foto da: ferrari.com)

Passando alla parte tecnica, la monoposto 2018 è una evoluzione di quella dello scorso anno, a parte un passo leggermente più lungo. Spicca ancora una volta la presa d’aria delle pance, imitata da molti competitors e che su questa SF71-H ha subito una ulteriore evoluzione, nel senso di una miniaturizzazione pressoché estrema, per ridurre la resistenza all’avanzamento, ma provando a mantenere lo stesso carico aerodinamico generato con questa soluzione lo scorso anno. L’assetto appare molto puntato verso il basso, rake come si dice in gergo.

Evidente anche il lavoro nella zona dei deviatori di flusso, così come si presenta molto rastremata la parte posteriore della monoposto, in stile Mercedes. Curiosa la scelta di una sorta di carenatura anche al di dietro degli specchietti retrovisori, con quel che sembra un piccolo flap per indirizzare meglio i flussi. Il musetto anteriore, che vede ancora la presenza del ‘nasino’ e dello scalino, è la parte che più ricorda la monoposto 2017, mentre al di sotto i turning vanes rimandano molto a quelli della McLaren MCL32. Infine, si nota la forma ovoidale dell’airscope al di sopra della testa del pilota, seguendo una filosofia anche qui propria dei rivali anglo-tedeschi.

Visuale laterale della nuova nata di Maranello (foto da: ferrari.com)

In attesa dei primi responsi della pista, a partire da lunedì con la prima sessione invernale di prove collettive a Barcellona, ecco le parole dei protagonisti, cominciando dai piloti. “E’ una monoposto davvero molto bella, e non vedo l’ora di scendere in pista e di provarla” – ha detto Sebastian Vettel – “E’ una giornata speciale ed è bellissimo avere tutto il team qui alle nostre spalle. Scommetto che tutti loro non vedono l’ora di capire come si comporterà la macchina in pista”.

C’è stato tantissimo lavoro alle spalle, non solo nella off-season ma in tutto l’anno. L’attività e l’attenzione ai dettagli è stata massima e quando mi hanno spiegato tutto sono rimasto impressionato. La magia è all’interno di questa monoposto e ogni dettaglio, ogni singolo pezzo è importante. Questa macchina rappresenta un deciso passo avanti rispetto a quella dello scorso anno. Ai miei rivali non mando nessun messaggio. Preferiamo concentrarci sul nostro lavoro“, ha concluso Vettel.

Così Kimi Raikkonen: “E’ sempre un onore essere qui, alla presentazione di una nuova Ferrari. Si tratta di una monoposto molto bella, e quando una monoposto ha un aspetto così gradevole, allora è già un punto di forza. L’Halo lo abbiamo provato qualche volta nel 2017, e devo dire che ci si abitua presto; in più, credo che in questo caso sia meglio, dato che è un elemento integrato nella macchina. Vedere la presentazione è sempre una forte emozione e la prossima settimana, con i test, potremo cominciare a capire cosa potrà fare questa monoposto“.

Da sinistra a destra: Mattia Binotto, Maurizio Arrivabene, Marc Gené (presentatore), Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel (foto da: twitter.com)

Ha preso la parola anche Mattia Binotto, direttore tecnico Ferrari: “Questa monoposto rappresenta un’evoluzione di quella del 2017, che già era un ottimo progetto. Abbiamo provato a mantenerne i punti di forza, lavorando allo stesso tempo su altri settori, provando a rendere la nuova macchina più competitiva sui circuiti ad alta velocità e più affidabile. Rispetto allo scorso anno, la macchina ha un passo più lungo e dotti del radiatore molto più innovativi. Se la guardiamo nel complesso, direi che la monoposto è molto interessante, ed esteticamente il team ha svolto un’ottimo lavoro“.

Queste, infine, le dichiarazioni del team principal, Maurizio Arrivabene: “La off-season non esiste, dato che abbiamo iniziato a lavorare su questa monoposto già mesi prima della fine della stagione scorsa” – spiega il manager bresciano – “I ragazzi del team hanno cercato di fare del loro meglio, e penso che ci siano riusciti. Hanno lavorato costruendo questa monoposto pezzo dopo pezzo; c’è un gran lavoro intellettuale e manuale dietro, che rende la Ferrari diversa dalle altre, costruita qui a Maranello, in Italia. Ed è la cosa più importante. Il fatto che stiano tutti qui in piedi, è un segno di rispetto e coscienza che tutto ciò lo hanno fatto consapevoli del fatto che stanno costruendo una Ferrari, un grande esempio di eccellenza italiana. E ciò ci rende orgogliosi“.

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