Riguardo il calendario del Mondiale di Formula 1, l’intento di Liberty Media è chiaro sin dalle prime settimane. Chase Carey & co hanno manifestato la volontà di arricchire il calendario iridato fino ad un massimo di 25 gare, puntando soprattutto al mercato a stelle e strisce, con almeno una o due gare da aggiungere a quella già presente di Austin.
Due dei primi progetti pensati dallo staff di Liberty Media, infatti, potrebbero saltare per l’opposizione di popolazioni ed autorità locali. Parliamo di un ipotetico gran premio cittadino a Miami e di un nuovo circuito permanente da costruire nella Silicon Valley.
Per quanto riguarda la città più importante della Florida, nella giornata di ieri, sul Miami Herald, è comparso un annuncio estremamente critico in proposito, dal titolo “Dite no alla Formula 1 e alla chiusura delle strade di Miami“. Questo il tenore dell’annuncio: “I funzionari eletti e i loro compari vogliono trasformare le nostre strade, finanziate dai contribuenti, in una pista da corsa, che costerà a tutti noi di sovvenzionare grandi lavori. Cosa potremmo ottenere dalla chiusura delle nostre strade cittadine? Solo mesi di costruzioni, chiusure stradali, inquinamento acustico, corsie di emergenza bloccate e un gran mal di testa per la nostra comunità. Dite no al sindaco e ad una gara di Formula 1 nei nostri quartieri. Il denaro dei contribuenti dovrebbe andare per la riparazione delle nostre strade e non per trasformarle in una pista da corsa“.
Complicata anche la situazione in California, dove esiste già un progetto, avanzato dal miliardario William Yao, riguardante un nuovo circuito che dovrebbe sorgere su un’area tra le contee di Santa Clara e San Benito, ad una quarantina di minuti dall’aeroporto di San Josè. Gli abitanti del paesino di San Juan Batista, il più vicino al sito del circuito, sono scesi in campo per combattere questo progetto, firmando una petizione contraria e trovando il pieno supporto delle autorità.
“E’ altamente improbabile che questa proposta possa avere seguito. Posizionare un circuito del genere nelle immediate vicinanze di un paesino di 2.000 abitanti, con infrastrutture che a stento soddisfano i bisogni locali, è assurdo” – ha spiegato il sindaco Chris Martorana a Forbes – “I problemi di traffico legati all’afflusso di circa 250.000 spettatori sono un qualcosa di impensabile per noi. Da settimane, comunque, non abbiamo notizie dai promotori. Può essere anche che il progetto sia morto“.
La società titolare del progetto, la WY2M, controbatte: “Siamo consapevoli delle difficoltà di una simile impresa in una zona rurale. Abbiamo incontrato i rappresentanti del consiglio comunale di San Juan Batista per discutere del progetto. Inoltre stiamo lavorando con le autorità di vigilanza della contea per portare avanti il tutto“. Ma la popolazione locale è sul piede di guerra, e sarà dura veder concretizzato questo progetto.
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