F1 GP Stiria 2020, le pagelle: Hamilton promosso cum laude, Ferrari nel baratro

I voti di un Gran Premio di Stiria dominato in lungo e in largo da Hamilton e dalla Mercedes, e segnato dalla crisi profonda della Ferrari

Il secondo appuntamento consecutivo al Red Bull Ring, disputato sotto la denominazione di ‘Gran Premio della Stiria‘, ha dato una chiara indicazione su quelli che saranno i rapporti di forza in questo 2020 e (purtroppo per lo spettacolo) probabilmente anche per il 2021. La Mercedes domina e pare avviarsi verso l’ennesima stagione dominata, con Lewis Hamilton che mette subito le cose in chiaro con gli avversari, dopo il mezzo passo falso del debutto.

Valtteri Bottas fatica ma completa l’1-2 del team anglo-tedesco, mantenendo per ora la vetta del Mondiale. La Red Bull è seconda forza, ma per il momento pare che Max Verstappen non basti a colmare il gap. Continuano a convincere Lando Norris e la McLaren, mentre sulla Racing Point si allunga l’ombra del ricorso della Renault (scontato e atteso, qualunque fosse stato il team a proporlo). La crisi Ferrari prosegue, con Charles Leclerc che elimina Sebastian Vettel e se stesso con un’entrata improvvida nel corso del primo giro.

Le monoposto arrivano in curva 1 al Red Bull Ring, subito dopo il via del Gran Premio di Stiria 2020 (foto da: twitter.com)

Passiamo adesso a dare i numeri al weekend.

Lewis Hamilton – Voto: 10 e lode: Dominatore assoluto del secondo weekend austriaco. Se la scorsa settimana la prestazione globale del sei volte Campione del Mondo aveva destato qualche perplessità, stavolta Lewis non lascia manco le briciole agli avversari. Al sabato il suo giro sul bagnato in Q3 è da spellarsi le mani, tale da scomodare i più grandi di sempre, cerchia alla quale il nativo di Stevenage ormai dimostra pienamente di appartenere. La domenica è di ordinaria amministrazione: nessuna sbavatura, ritmo impossibile per gli altri e controllo assoluto. La strada verso i record di Michael Schumacher (vittorie e numero di titoli mondiali) sembra spianata.

Valtteri Bottas – Voto 6.5: Torna sulla terra il finlandese, che mantiene almeno la vetta della classifica ma è ben consapevole che, se vorrà almeno provare a tener dietro Lewis fino alla fine, dovrà fare molto di più. Il weekend sembra partire bene, ma la scoppola del sabato in qualifica è di quelle che fanno male: +1.428 dal team-mate e deludente 4° posizione in griglia. In gara Valtteri fa il minimo sindacale, ovvero ripristinare l’1-2 Mercedes, per la prima, scontata doppietta stagionale, pur faticando nel sorpasso a Verstappen.

Mercedes – Voto 10: La perfezione fatta team. Insaziabili, gli uomini di Brackley hanno sfoderato l’ennesima arma letale per gli avversari. Una W11 che ha come unico neo qualche problema di affidabilità, ma che per il resto, quando tutto va in modo lineare, non lascia scampo. Il messaggio per i (presunti) contender è chiaro e lampante: la Mercedes vuole cannibalizzare tutto, una volta di più.

Max Verstappen – Voto 8: L’unico in grado di provare quantomeno ad opporsi allo strapotere delle Frecce d’Argento (quest’anno in nero, per le motivazioni ben note). Max fa di tutto per rendere la vita difficile a Lewis, ma deve inchinarsi da un lato allo strapotere degli avversari e dall’altro ad una RB16 non competitiva come si aspettavano a Milton Keynes. Al sabato sul bagnato l’olandese da spettacolo come suo solito, e solo un errore gli impedisce di avvicinarsi quanto meritava alla prestazione monstre di Lewis. La domenica Max viaggia a lungo in solitaria, raggiunto e passato solo nel finale dal rimontante Bottas, facendogli comunque sudare la manovra con una difesa da antologia in curva 4.

Alexander Albon – Voto 6: Per carità, Alex è sicuramente un buon pilota, ma la sensazione forte è che, tranne qualche lampo, sia un gradino (o più) sotto sia ai Mercedes che al compagno di box. In qualifica fatica, partendo 6° solo grazie alla penalità di Norris. In gara invece è opaco, ottenendo il minimo, vale a dire un 4° posto, stentando a lungo nel fare la differenza con chi seguiva, distanziati solo nell’ultima parte di gara, e beccando una paga molto pesante da Verstappen (senza sosta extra sarebbe arrivato a mezzo minuto circa).

Red Bull – Voto 6: Non ci siamo. Il team aglo-austriaco è tranquillamente la seconda forza in griglia ma, proclami pre-stagionali alla mano, l’intenzione era quella di dare l’assalto alla posizione di predominio della Mercedes. Il bilancio delle due gare ‘casalinghe’ vede un doppio ritiro e un 3° e 4° posto. Poco per dirla tutta. La RB16 non è assolutamente al livello della W11 e il grande talento di Max non basta, almeno per ora, a colmare la distanza.

Sebastian Vettel – Voto 6 (di stima): Che dire di una gara conclusa dopo un chilometro scarso, con il compagno di box che ti finisce addosso, mentre ci si trovava all’incirca intorno all’11°-12° posizione? Ben poco… Il weekend di Seb è da dimenticare, al volante di una SF1000 che impedisce una qualsivoglia competitività sul bagnato. La netta sensazione è che, amarezza iniziale a parte, la decisione della Ferrari di non rinnovare Vettel, alla fine e nelle condizioni attuali, non potrà non far tirare un sospiro di sollievo…

Charles Leclerc – Voto 4: A livello di prestazioni vale il discorso fatto per Sebastian. La SF1000 fa pietà ed è praticamente impossibile, botte di fortuna e cataclismi altrui a parte, riuscire a cavarne qualcosa di buono. Anche lui, dopo il calvario delle qualifiche, arriva praticamente a definire la macchina inguidabile. Ieri, però, Charles ci ha messo purtroppo del suo: spinto dalla volontà di rimediare ad una situazione difficilissima, il monegasco s’infila dove non avrebbe dovuto, e il patatrac è servito, facendo fuori Seb oltre che se stesso. Un errore grave, che rientra però nel processo di crescita di un pilota e del quale il monegasco se n’è assunto tutta la responsabilità (e ci sarebbe mancato altro, aggiungerei).

Ferrari – Voto 0: Bocciatura totale, completa, su tutta la linea e su tutti i fronti. Piloti a parte, non c’è praticamente nulla da salvare in una situazione che, per la Rossa, sportivamente parlando è assolutamente DRAMMATICA. La SF1000 è un ferro da stiro con le ruote, lentissima in rettilineo, con un motore spompo e drag a go go, e non eccelle nemmeno in curva. Vero, il casino provocato da Charles nel primo giro ha impedito un raffronto sull’asciutto con la gara di domenica scorsa per valutare meglio le novità portate. Quanto però accaduto al sabato sta lì a dimostrare che manca tutto. Il 2020 (e il 2021 a seguire) si prospettano come una lunghissima e dolorosa via crucis, che potrebbe portare a conseguenze per il momento non pronosticabili. Binotto ci mette la faccia e fa da parafulmine; i vertici (Elkann e Camilleri), invece, continuano negligentemente a tacere. E le parole dell’ingegner Mazzola ieri risuonano come un fosco presagio: “Siamo sicuri che la Ferrari abbia toccato il fondo questo weekend?“.

McLaren – Voto 8: Prosegue lo splendido avvio di stagione del team di Woking che, a grandi passi, sta tornando in posizioni più consone alla sua grande storia. Il momentaneo secondo posto nei Costruttori, il podio della prima gara, la competitività in qualifica e in gara della MCL35, sono tutti elementi che stanno lì a dimostrarlo. Così come continua a brillare Lando Norris (voto 8) che, dopo il primo podio in carriera di domenica scorsa, esce alla distanza e agguanta un gran 5° posto beffando Ricciardo e le Racing Point negli ultimi chilometri di gara. Weekend sulle montagne russe per Carlos Sainz (voto 6.5), passante dalla miglior qualifica in carriera (3°) ad una gara ‘a gambero’, chiusa 9° e deluso, pur se con il suo primo giro veloce.

Racing Point – Voto 7: Gara di rimonta per le ‘Pantere Rosa’, dopo una qualifica deludente. Sergio Perez (voto 8) era risalito alla grande da 17° a 5°, con sorpasso super all’esterno di Sainz in curva 5 e andando a contendere ad Albon anche la 4° posizione. Un contatto con il pilota Red Bull, però, gli ha danneggiato l’ala anteriore e, alla fine, lo ha costretto alla 6° piazza. Subito dietro è arrivato Lance Stroll (voto 6), apparso non pienamente in grado di sfruttare il potenziale a disposizione, e finito comunque dietro al compagno di box.

Renault – Voto 6.5: Weekend in chiaroscuro per il team di Enstone. Da un lato, infatti, c’è la conferma dei miglioramenti della monoposto, che dall’altro, però, soffre problemi evidenti di affidabilità, che hanno portato a due ritiri in due GP. Daniel Ricciardo (voto 6.5) si è detto deluso dalla strategia e dal risultato finale (8°), nonostante abbia combattuto al massimo per finire più in alto. Peccato per Esteban Ocon (voto 7), a cui un bravo va già solo per le ottime qualifiche (5°), mentre un problema di surriscaldamento gli ha impedito di portare a termine la gara.

AlphaTauri – Voto 6: Il team di Faenza lascia l’Austria con un punticino, conquistato da un concreto Daniil Kvyat (voto 6.5), che nel finale chiude anche con margine sugli inseguitori, dopo averli tenuti a bada nella parte centrale. Deluso e deludente Pierre Gasly (voto 5) che, dopo un’ottima qualifica, si perde in gara e chiude 15°.

Alfa Romeo (Voto 5), Haas Voto (4.5), Williams (Voto 5): La débacle della Ferrari è resa esplicita anche dalle enormi difficoltà degli altri team motorizzati con le power unit di Maranello, anche loro a secco di punti. Kimi Raikkonen (voto 6) finisce in 11° posizione, subito avanti alle due Haas di Kevin Magnussen (voto 5.5) e Romain Grosjean (voto 5.5), sempre in affanno nel weekend, mentre Antonio Giovinazzi (voto 5), a muro nel finale di Q1, chiude 14°. Tornano sul fondo le due Williams, che sull’asciutto tornano a faticare (uniche a due giri). Menzione per George Russell (voto 7), capace di portare la sua monoposto non solo in Q2, ma anche ad un passo da quella che sarebbe stata una clamorosa Q3. Ultimo il rookie Nicholas Latifi (voto 5.5).

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