Com’è noto, la stagione 2018 di Formula 1 vedrà il ritorno, ad un decennio esatto dall’ultima edizione, del Gran Premio di Francia. Lunedì scorso, nella sede dell’Automobile Club di Francia, a Parigi, l’annuncio ufficiale, con la scelta del circuito Paul Ricard di Le Castellet come sede designata, al posto di Magny-Cours, che aveva ospitato l’evento dal 1991 al 2008.
Motorsport.com ha anticipato quale sarà, tra i vari disponibili, il layout che verrà utilizzato dal Circus al suo ritorno. Il giro sarà di 5.842 metri e, quasi totalmente, ricalcherà il disegno originario del circuito di Le Castellet. Purtroppo, è quel “quasi” che guasta non poco l’entusiasmo per il ritorno del tracciato francese nel calendario.
Se la prima modifica quasi passa sotto traccia, ovvero sia l’utilizzo della variante più interna e stretta della “S de la Verriere” (quella che sarà la prima curva), è quanto accade dall’altro lato della pista a lasciare l’amaro in bocca. Gli appassionati (me compreso), fremevano all’idea di tornare a vedere le monoposto sfrecciare lungo l’interminabile “Ligne droit du Mistral“, per poi affrontare in pieno la mitica “Signes“, la quale verrà affrontata nella sua versione originaria.
Praticamente a metà del Mistral, i piloti dovranno affrontare la “Chicane Nord“, esse sinistra-destra-sinistra, per poi reimmettersi sul rettilineo e involarsi verso la Signes e la parte finale del tracciato, invariata. Un peccato, ma che ha la sua spiegazione. Quando il circuito, nel 1999, venne rilevato da Ecclestone, partirono importanti lavori di ammodernamento dell’impianto, che portarono, a metà Mistral, alla creazione di un sistema di varianti. Delle varie configurazioni del circuito, la 1C-V2 (ovvero quella che ho descritto) è l’unica ad avere il Grado 1, che permette la disputa delle gare di Formula 1.
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