La F1 inizia a luglio, anche in caso di casi positivi al Coronavirus. Ad assicurarcelo è il capo della commissione medica della Fia.
La F1 inizia a luglio, anche in caso di casi positivi al Coronavirus. Ad assicurarcelo è il capo della commissione medica della Fia.
L’attesa sembra (quasi) finita per la F1, visto che il Gran Premio di Austria ci sarà anche se dovessere venire trovati casi positivi al Coronavirus. Una affermazione del genere può suonare strana e persino contrastante, data l’attenzione alla sicurezza che è sempre stata al centro do ogni meeting e comunicazione ufficiale. In realtà, alla base c’è un attento studio della stuazione attuale che si unisce ad un piano meticoloso per fare ripartire lo sport che amiamo.
L’excursus relativo all’episodio del Gran Premio di Melbourne 2020, annullato a causa di un caso di Coronavirus all’interno dello staff McLaren ci ha preparati d assistere ad un potenziale, nonchè ulteriore, rinvio della prima gara della stagione. Il capo della commissione sanitaria della FIA Gerard Saillant ci assicura che non sarà così.
“La situazione si è evoluta dall’Australia -ci ha assicurato il 75enne- abbiamo fornito un dispositivo di risposta rapida per confermare la diagnosi, isolare e testare le persone che sono entrate in contatto con un caso positivo. Per me, il Gran Premio non sarebbe annullato. È come se mi stessi dicendo che la metropolitana viene chiusa perché un passeggero è stato trovato positivo”.
La sicurezza, dicevamo, rimane tuttavia una priorità assoluta. L’obiettivo è quello di avere un paddock più sicuro, che non tema un’ intrusione dal virus.
“Ogni paese ha regolamenti diversi e la situazione del circuito e degli hotel influenzerà anch’essa le regole del confinamento. – spiega il medico transalpino –Se la pista è in una zona di provincia le cose sono diverse rispetto a se si trova in mezzo alla città. Singapore o il Vietnam avrebbero un’organizzazione medica completamente diversa se dovessero organizzare il GP ora. Il governo di Singapore potrebbe costringere l’intero paddock a restare isolato per due settimane prima che sia possibile accedere alla pista. Per l’Austria, è diverso. Il paese sta emergendo dalla crisi che, in patria, è stata relativamente moderata. In questo paese sicuro, la regola del gioco sarebbe quella di fare qualcosa in un paddock ancora più sicuro“.
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