In casa Red Bull erano consapevoli di dover soffrire su un circuito di motore come il Canada, dato che il propulsore Honda non è ancora all’altezza di quelli Ferrari e Mercedes. Il sabato di Montreal, però, ha riservato poche gioie al team di Milton Keynes. A partire da Max Verstappen, clamorosamente eliminato in Q2. Con l’olandese, la Red Bull ha provato ad emulare Ferrari e Mercedes, cercando di superare il taglio con la mescola media; il giro di Max, però, non è stato all’altezza, imponendo di tornare in pista con le soft. L’incidente di Kevin Magnussen, e la conseguente bandiera rossa, hanno provocato la precoce eliminazione del talento olandese. Pierre Gasly, invece, è entrato in Q3, pur non brillando particolarmente. E’ vero che il francesino si è messo dietro Valtteri Bottas (autore però di svariati errori), dall’altra parte però è a sua volta finito dietro alla Renault di Daniel Ricciardo, seppur di soli 8 millesimi (+0.831 a +0.839).
Cominciamo proprio da Pierre Gasly: “Penso siano state qualifiche piuttosto positive sotto il mio punto di vista. Non ho avuto nessun problema in particolare e ho cercato di tirar fuori tutto quello che c’era da spremere dal pacchetto a disposizione. Mi sono ritrovato abbastanza vicino alla terza posizione, ma credo che la quinta sia comunque buona in vista della gara, e penso che possiamo esserne soddisfatti“.
“Domani (oggi ndr) sappiamo che dovremo iniziare la gara con la soft, e ciò renderà il tutto abbastanza complicato, specialmente perché a quanto pare dovrebbe fare ancora più caldo di oggi (ieri ndr)” – aggiunge l’ex Toro Rosso – “Ma sono abbastanza convinto che renderemo la gara interessante da guardare. La mia speranza è di poter tenere il ritmo dei primi tre e, per quanto possibile, cercare di insidiarli“.
Passiamo poi a Max Verstappen: “Siamo stati molto sfortunati, ma queste cose possono succedere in Formula 1. Abbiamo provato a passare in Q3 con la media, ma non è andata bene. Ho incontrato tanto traffico nel mio tentativo e la mescola non ha reso al meglio; in definitiva, si è trattato di una strategia che non ha funzionato“.
“Siamo dovuti tornare in pista, ed ero in un giro buono per superare il taglio e qualificarmi in Q3; la bandiera rossa, purtroppo, mi ha impedito di concludere il giro” – prosegue l’olandese – “Partire 11° o 10°, a seconda di quello che succederà a Magnussen, sarà complicato, in quanto devo superare varie macchine prima di colmare il divario con i leader. Non è il punto dal quale vogliamo partire, poiché voglio combattere per le posizioni di vertice; ma dovremmo essere in grado di recuperare in fretta e fare una buona gara“.
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