Sessione molto movimentata al Red Bull Ring, nel venerdì pomeriggio del Gran Premio d’Austria 2019. A cavallo della metà della PL2, abbiamo avuto due bandiere rosse a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. La prima è stata causata da Max Verstappen, che ha perso il posteriore in piena curva 10, finendo a muro con la parte posteriore destra della sua Red Bull; subito dopo la bandiera verde, invece, è stato Valtteri Bottas (2° a +0.331) a picchiare frontalmente in maniera pesante contro le barriere esterne in curva 6, distruggendo l’anteriore della sua Mercedes.
Guardando alla classifica, davanti a tutti troviamo la Ferrari di Charles Leclerc, davanti a tutti con il crono di 1:05.086. Il monegasco ha preceduto proprio Bottas (+0.331) e un discreto Pierre Gasly, questo pomeriggio prima Red Bull (+0.401). Lewis Hamilton ha il 4° tempo (+0.443), ma non ha effettuato la simulazione di qualifica; completa la top-5 Carlos Sainz Jr., su McLaren (+0.459).
Buona prestazione della Haas con Romain Grosjean (+0.615), seguito dall’Alfa Romeo di Kimi Raikkonen (+0.642) e da Sebastian Vettel (+0.785). Pomeriggio complicato per il tedesco, che ha rischiato tantissimo in curva 10 subito dopo la ripartenza dalla seconda bandiera rossa, perdendo la sua Ferrari in ingresso ma riuscendo a fermarsi a pochissimi metri dalle barriere. Avendo pesantemente spiattellato i suoi pneumatici, Seb è poi sceso in pista direttamente con la hard per la simulazione di passo gara, ma ha oggettivamente faticato molto. Resta da capire se ciò sia successo per qualche danno sulla SF90 #5 oppure per una difficoltà intrinseca nel far funzionare quella mescola.
Al 9° posto c’è Max Verstappen (+0.793), mentre la McLaren di Lando Norris (+0.866) chiude la top-10. A pochi millesimi da Lando troviamo Kevin Magnussen, Haas (+0.874), e Sergio Perez, Racing Point (+0.878); ultimo sotto il secondo di distacco Alexander Albon, Toro Rosso (+0.978). Scorrendo la classifica abbiamo Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo (+1.033), protagonista anche di un’incomprensione con Leclerc, davanti a Daniil Kvyat, Toro Rosso (+1.062).
A completare la classifica abbiamo le due Renault di Nico Hulkenberg (+1.163) e Daniel Ricciardo (+1.332), un pò troppo indietro, Lance Stroll, Racing Point (+1.743), e le due Williams di George Russell (+2.131) e di Robert Kubica (+3.422). Passando ai giri portati a termine, davanti a tutti troviamo Norris (48), seguito da Albon (46) e da Sainz (44); all’opposto, ecco ovviamente Bottas (12) e Verstappen (13).
Per quanto riguarda le simulazioni di passo gara, con la soft ha convinto la Ferrari e Charles Leclerc, autore di uno stint in progressione e costante, con tempi continuativamente sull’1:09 molto basso. Meno convincente (anche se più breve) è stato lo stint di Hamilton, mentre Gasly si è prodotto in un interminabile run, concluso ovviamente con tempi altissimi (anche un 1:14). Dopo il pit, Lewis ha montato la hard, con la quale lo scenario è cambiato decisamente: il britannico, dopo due giri molto veloci, sull’1:08 alto, si è mantenuto su un ottimo 1:09 basso; Vettel, invece, è andato decisamente male con questa mescola, pagando in media 7-8 decimi dal rivale. Leclerc, a sua volta, negli ultimi minuti è passato alla ‘gialla’ e, dopo un 1:08.8 come tempo d’attacco, è sceso fino all’1:08.5 dell’ultimo passaggio sotto la bandiera scacchi.
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