Introdotte nel Circus a partire dalla stagione 2014, le power unit ibride, funzionanti grazie all’interazione di un 6 cilindri turbo a V di 90 gradi di 1600 cc con l’MGU-H e l’MGU-K (il vecchio KERS), faranno parte della vita della Formula 1 fino al 2020. A partire dalla stagione seguente, invece, queste verranno accantonate in favore di motori più economici e, per la gioia dei più nostalgici, più rumorosi.
Non si tratta di un pesce d’Aprile, visto che la questione è stata dibattuta in una riunione svoltasi ieri a Parigi, Place de la Concorde per la precisione, tra la FIA e i motoristi attualmente impegnati in Formula 1 (Ferrari, Mercedes, Renault e Honda), più rappresentanti di Volkswagen, Alfa Romeo e Cosworth, avente ad oggetto proprio la direzione da imprimere al futuro della Formula 1 nell’ambito più importante, ovvero il motore.
Ebbene, pur se è ancora presto per capire nello specifico quali tipi di propulsori verranno adottati in futuro, nella riunione di ieri si è raggiunto un accordo sulle linee guida di questo cambiamento. Innanzitutto, la Formula 1 deve rimanere l’apice tecnologico del motorsport, oltre che laboratorio per lo sviluppo della tecnologia applicabile, poi, alle auto stradali.
I prossimi propulsori dovranno mantenere la caratteristica di essere molto potenti, ma dovranno avere un’architettura meno complessa e dovranno essere meno costosi da sviluppare e produrre. Aumenterà il rumore emesso dagli stessi, i quali dovranno garantire al pilota di spingere in ogni momento del gran premio. Un aspetto, quest’ultimo, direttamente legato alla soppressione del limite di consumo del carburante, attualmente di 105 kg.
Queste le parole di Jean Todt, presidente FIA, a margine della riunione: “Sono molto soddisfatto di questa riunione e del fatto che i vari rappresentati abbiano trovato un accordo su un aspetto così importante in Formula 1” – sottolinea Todt – “Ovviamente adesso dovremo sederci ad un tavolo e lavorare, in modo da individuare con esattezza come dovranno essere realizzate i propulsori del 2021. Ma abbiamo iniziato con il piede giusto e non vedo l’ora che si possa lavorare per poter prendere la migliore decisione per il futuro di questo sport“.
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