F1 GP Abu Dhabi 2020, Analisi Gara: Verstappen domina nella noia totale

Il season ending di Yas Marina premia l’olandese, che precede i Mercedes. Festa McLaren per il 3° posto Costruttori. Ennesimo disastro Ferrari

La particolarissima stagione 2020 della Formula 1, messa a rischio e sicuramente complicata a causa della maledetta pandemia da COVID-19, si è conclusa domenica scorsa con il Gran Premio di Abu Dhabi, con una convincente vittoria di Max Verstappen, davanti alle Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton.

Un GP, il 17° di una stagione compressa ed incalzante, che ha lasciato davvero poco respiro, che ha riservato pochissime emozioni, non fosse stato per il commovente addio di Sebastian Vettel alla Ferrari, per i saluti di Carlos Sainz Jr e Daniel Ricciardo rispettivamente a McLaren e Renault. Ma andiamo ad analizzare più nello specifico quel (poco) che è successo sotto i riflettori di Yas Marina.

10° vittoria in carriera per Max Verstappen (foto da: twitter.com/redbullracing)

RED BULL: VERSTAPPEN VINCE IN SOLITARIO. ALBON 4°, MA POTREBBE NON BASTARE…

Weekend da protagonista assoluto per il 23enne olandese della Red Bull, che concretizza una superiorità manifestatasi già nelle simulazioni di long run nelle PL2. Max Verstappen, in quel di Yas Marina, ha colto la vittoria #10 in carriera, seconda stagionale, oltre alla pole #3 (primo ed unico non motorizzato Mercedes quest’anno); un 2020 comunque pazzesco per lui, visto che ha concluso al 3° posto in classifica piloti, a -9 da Bottas, con 5 ritiri contro 1. Impressionante anche il dato dei podi: 11 su 12 gare completate (due vittorie, sei 2° posti e tre 3° posti). La gara di Max è stata (dal suo punto di vista) piacevolmente noiosa e solitaria. Dopo la grande pole di sabato, il #33 ha gestito alla perfezione gli unici due momenti critici, vale a dire lo start e la ripresa dopo la Safety Car, tenendo poi a distanza le Mercedes con un ritmo inavvicinabile.

Max Verstappen va a ricevere l’abbraccio dei suoi uomini, dopo la vittoria di domenica (foto da: twitter.com/redbullracing)

Non male la gara di Alexander Albon, 4° al traguardo. Come accaduto poche volte quest’anno, l’anglo-thailandese è riuscito grossomodo a tenere il passo dei primi, al punto da finire a meno di 20″ dal compagno di box e a 1.5″ dal podio; con questi 12 punti, poi, è risalito fino alla 7° posizione nella generale. Ma potrebbe non essere bastato, dato che rumors sempre più insistenti danno ormai imminente la firma di Perez con la Red Bull, mentre Albon verrebbe retrocesso a terzo pilota.

MERCEDES SOTTO TONO: BOTTAS E HAMILTON A PODIO, MA LONTANI DA VERSTAPPEN

Un Gran Premio di Abu Dhabi a suo modo storico per la Mercedes che, per la prima volta dal 2014, manca pole e vittoria negli Emirati. Se al venerdì le due W11 sembravano destinate a dominare ancora una volta, dal sabato mattina, al contrario, l’ombra di Verstappen e della sua Red Bull si è fatta sempre più ingombrante, fino all’esito che tutti abbiamo visto. Se in qualifica il gap è stato minimo (25 millesimi per il #77 e 86 per il #44), in gara non c’è stata letteralmente partita. Valtteri Bottas (2°), che almeno è riuscito a conservare il 2° posto in classifica, non ha mai impensierito l’olandese, né allo start né al momento della ripartenza dopo la Safety Car provocata dal ritiro di Perez; opaco Lewis Hamilton (3°), anche lui mai in lizza per la vittoria e apparso a fine gara alquanto debilitato, segno di un rientro forse un filino affrettato dopo lo stop forzato causa COVID-19.

L’abbraccio tra Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, al termine della gara di domenica a Yas Marina (foto da: twitter.com/MercedesAMGF1)

FERRARI: CHIUSURA ‘DEGNA’ DI UN’ANNATA DA CANCELLARE

Com’è stato il Gran Premio di Abu Dhabi per la Rossa? Totalmente incolore, da cestinare come la stragrande maggioranza di un 2020 che è stato come e peggio di una Via Crucis. Probabilmente, non fosse stato per il commiato di Sebastian Vettel, la gara dei due (malcapitati) piloti del Cavallino sarebbe filata via, nell’indifferenza generale. Poco hanno potuto, d’altronde, il tedesco e Charles Leclerc, alle prese con una monoposto lentissima sul dritto ed altamente problematica anche nel tortuoso T3 di Yas Marina.

Che anche il solo raggranellare qualche punto sarebbe stato impresa ardua, senza ritiri o errori di chi stava davanti, era nell’aria. In gara, con il solito contorno di scelte strategiche quantomeno dubbiose e di pit lenti (praticamente tutti sopra i 3″), Charles e Seb non sono andati oltre un misero 13° e 14° posto; un risultato talmente pietoso da aver fatto ringraziare il cielo che questo strazio sia finito. Il 6° posto è il peggior piazzamento nel Costruttori dal 1980 (allora fu un 10° posto), così come i 131 punti totalizzati sono il bottino più misero dal 2010, ovvero da quando esiste l’attuale sistema di assegnazione di punteggi.

Il saluto degli uomini Ferrari (e alcuni dell’Alfa Romeo) a Sebastian Vettel, alla fine del Gran Premio di Abu Dhabi 2020, l’ultimo in Rosso del tedesco (foto da: twitter.com/ScuderiaFerrari)

Dispiace ovviamente per Sebastian, che non meritava affatto una conclusione del genere, a livello di risultato finale. A fare da contraltare, in positivo, l’affetto enorme mostratogli da team e tifosi, oltre allo splendido saluto che il tedesco ha voluto riservare a tutta la Ferrari, con la sua interpretazione di ‘Azzurro’ di Adriano Celentano, scritta su un foglietto da lui portato in abitacolo, nel team radio post gara. Che dire, se non: Danke Seb, di tutto!

MCLAREN, IL SORPASSO SULLA RACING POINT È SERVITO!

Festa grande nel box McLaren. Ad Abu Dhabi, lo storico team di Woking corona il sorpasso sui rivali di Silverstone, riagguantando una top-3 nel Costruttori che mancava dalla stagione 2012. La McLaren coglie anche il massimo dei punti da quella stagione (202), precedendo la Racing Point (prossima Aston Martin) di 7 lunghezze (195). Sui destini di questo testa a testa ha pesato certamente la penalizzazione di 15 punti inflitta al team diretto da Otmar Szafnauer in seguito al ricorso presentato da Renault nelle prime settimane del Mondiale (senza, la Racing Point avrebbe concluso a 210), ma anche un weekend di Yas Marina da dimenticare.

Il team McLaren in posa, festeggiando il 3° posto Costruttori 2020 (foto da: twitter.com/McLarenF1)

Con un Sergio Perez ‘ad handicap’ sin da inizio weekend, a causa della sostituzione di vari elementi della power unit che l’ha costretto a schierarsi in fondo alla griglia, e che comunque non gli ha evitato un precoce ritiro dopo appena 8 giri, tutto era sulle spalle di Lance Stroll. Il canadese, però, non ha vissuto una domenica brillante, non riuscendo a schiodarsi dai margini della zona punti, subendo anzi negli ultimi chilometri un sorpasso per mano di Ocon, che l’ha fatto finire in 10° posizione. La McLaren, così, ha avuto praticamente campo libero e il risultato finale, Lando Norris 5° e Carlos Sainz 6°, ha garantito al team di Zak Brown l’agognato 3° posto tra i Costruttori.

GLI ALTRI #1: RENAULT ED ALPHATAURI A PUNTI

Concludono il 2020 con dei punti iridati sia la Renault che l’AlphaTauri, alla fine rispettivamente 5° e 7° nel Costruttori. Nel team con sede ad Enstone, qualche rammarico per la strategia adottata con Daniel Ricciardo: autore di una prima parte di gara ottima, gestendo al meglio le hard, l’italo-australiano viene chiamato per l’unica sosta al giro 39, mentre era 5°; il passaggio alle medie per il secondo ed ultimo stint, però, non porta i frutti sperati e il nativo di Perth, all’ultimo GP con la Renault, finisce 7° (5° invece nella Classifica Piloti).

All’ultima in Renault, Daniel Ricciardo ha salutato con un 7° posto ad Abu Dhabi. Esteban Ocon (sullo sfondo) ha chiuso al 9° posto (foto da: twitter.com/RenaultF1Team)

Per quanto riguarda Esteban Ocon, reduce dal primo podio in carriera nel GP del Sakhir, il francese ha colto un discreto 9° posto, con tanto di sorpasso all’ultimo giro ai danni di Stroll. Decima gara su diciassette a punti per il connazionale Pierre Gasly, autore di una gara solida e concreta, che l’ha visto tagliare il traguardo in 8° posizione (10° in quella Piloti). Finale amaro per Daniil Kvyat: il russo finisce subito fuori dai punti (11°), con la quasi certezza di dover lasciare il posto nel 2021 al baby giapponese Yuki Tsunoda.

GLI ALTRI #2: NIENTE DA FARE PER ALFA ROMEO, HAAS E WILLIAMS

Si chiude con una gara senza punti un 2020 difficile per Alfa Romeo, Haas e Williams. Il team di Hinwil (quarto GP a secco di fila) ha visto comunque una discreta gara da parte di Kimi Raikkonen, capace di tener dietro Leclerc e di essere, sotto la bandiera scacchi, il miglior motorizzato Ferrari (12°); più opaca, invece, la domenica di Antonio Giovinazzi (16°). Peggio sicuramente è andata al team statunitense, addirittura 18° e 19° al traguardo con Kevin Magnussen (brutto modo sicuramente di salutare il Circus) e Pietro Fittipaldi; un risultato che allunga la striscia negativa a sei GP senza punti.

Immagine frontale della griglia di partenza, subito prima del semaforo verde di domenica (foto da: youtube.com)

La Williams, suo malgrado, chiude il campionato a quota 0 per la prima volta dal 1977, stagione del debutto in Formula 1 del marchio di Sir Frank Williams, riuscendo quindi nell’impresa di far peggio del 2019, quando venne raccolto un unico punticino, con il 10° posto di Robert Kubica nel caotico Gran Premio di Germania a Hockenheim. Ad Abu Dhabi, dopo aver sognato la settimana prima con la Mercedes, George Russell non va oltre il 15° posto, mentre Nicholas Latifi finisce 17°, con la piccola soddisfazione di essersi messo alle spalle entrambe le Haas.

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